La parola hype ben si presta al progetto di cui vi stiamo per parlare: Trenches Baby, il primo album ufficiale di Rondodasosa fuori ovunque per Warner Music Italy,
Rondodasosa vuole prendersi quello che gli spetta con Trenches Baby
Uno dei nomi più chiacchierati nella scena degli ultimi due anni è quello d’arte di Mattia Barbieri, il giovane talento di San Siro diventato popolare in Italia e all’estero nel giro di pochissimo tempo.
Come spesso accade in questo ambiente, il successo può essere accompagnato da critiche e problematiche di vario tipo, soprattutto se vieni da un quartiere in cui per emergere devi provarcela con ogni mezzo possibile.
Avere un passato contraddistinto da assistenti sociali e problemi con la legge, se hai solo vent’anni e non hai spalle abbastanza grandi, sicuramente può compromettere la tua carriera. Seppur gli ostacoli lungo il suo percorso siano ancora molti, Rondo pare però avercela fatta, prima ancora della definitiva prova del nove: il primo album ufficiale.
Dopo singoli da milioni e milioni di stream, collaborazioni internazionali come Central Cee – con cui si è anche esibito a inizio settimana sul palco del Fabrique di Milano – e tanto, ma tanto, parlare, Rondodasosa ha finalmente pubblicato Trenches Baby, un disco corposo con cui vuole dimostrare a tutti quanti di che pasta è fatto.
Dal primo ascolto risulta molto vario. Il rapper della Seven 7oo lo troviamo sia nella sua confort zone che su strumentali su cui probabilmente quasi nessuno l’ha mai sentito, vedi ad esempio il pezzo latineggiante Playa oppure il boom bap aggressivo di Sin Cara, una scelta a modo suo sorprendente per un ragazzo spesso criticato da una grande fetta di hip hop head.
Sembrano quindi esserci tracce ben riuscite, alcune sorprendenti in positivo ma anche altre nel verso opposto. Vista però la lunghezza della tracklist (ben diciassette tracce) prima di dare un giudizio definitivo, come sempre, sono necessari svariati ascolti.
Completano il quadro le collaborazioni. Nel disco troviamo grossi featuring, sia italiani che esteri: Gazo, Russ Millions, thasup, Lazza, Capo Plaza, Vale Pain, Rose Villain e Ghali.
Le strumentali sono invece state affidate a Charlie Jay, Daniel Taylor, J1 GTB, Low Kidd, MILES, NKO, Peter Bass, Picasso, Sixpm, Synthetic, thasup e Zekiro.
Curiosissimi di vedere come si evolverà la carriera di un ragazzo che in soli due anni di attività è stato esaltato e criticato in maniera considerevole.
Se interessato, puoi acquistare l’album in formato fisico QUI. Di seguito lo streaming da Spotify.
Buon ascolto!