Willie Peyote e il suo grazie, ma no grazie

Willie Peyote
Foto di Chiara Mirelli

Willie Peyote si è esibito nella 75° edizione di Sanremo con il nuovo singolo Grazie ma no grazie: un pezzo fresco, orecchiabile e che ha decisamente raggiunto le nostre aspettative che, vista la discografia dell’artista, erano davvero alte.

Grazie ma no grazie di Willie Peyote: il funk che mancava al grande pubblico

La componente sociale: una critica diretta e senza filtri

La capacità di raccontare la società con uno sguardo ironico e disincantato è da sempre riconosciuta a Willie.

Grazie ma no grazie è una critica a ipocrisie e contraddizioni, sia politiche che culturali. Il testo denuncia il conformismo, le istituzioni e il vittimismo che dilagano.

Si percepisce una forte critica alla società dell’apparenza, dove:

le risposte che ti danno sembrano fatte con lo stampo

Ancora più dissacrante diventa il tema del lavoro e delle proteste sociali, sottolineando il paradosso di chi contesta le persone che manifestano per i propri diritti:

Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze

E tutto questo, come è suo solito, lo racconta sì senza filtri, ma attraverso un ritmo e delle vibes che non combaciano affatto con quello che canta: sono in contrasto testo e forma, contenuto e sound, ma proprio per questo è dannatamente efficace.

Il sound funk-rap 

Willie Peyote mescola il funk con una spiccata tendenza al rap, creando un effetto ritmico e comunicativo potente.

Non sarà la manifestazione hip hop per eccellenza del festival, ma bisogna riconoscere che questo brano sia l’unico che porti della critica sociale sul palco dell’Ariston quest’anno.

Il groove trascinante e il ritmo incalzante avvalorano quel contrasto che rende il pezzo, e il suo stile tutto, unico.  La produzione sonora è avvalorata dall’approccio vocale, quasi spoken word: questo connubio tra funk e rap amplifica l’impatto del testo, rendendo il messaggio diretto e incisivo.

Ancora una volta, il rapper torinese si dimostra uno degli artisti più lucidi e critici del panorama musicale italiano, capace di trasformare il sarcasmo in una potente arma di riflessione.

Willie ci conferma di come la musica possa essere uno strumento di denuncia sociale efficace e incisivo.

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