L’8 agosto di dieci anni fa, Jay Z e Kanye West pubblicavano Watch The Throne. Il progetto era nato come un EP realizzato a quattro mani, ma – ben presto – la quantità di materiale registrato spinse i due a dar vita ad un progetto più corposo.
Mr West era reduce dal successo di My Beautiful Dark Twisted Fantasy, considerato da certa critica il suo magnum opus. In qualche modo, il suo carattere sperimentale preparò il terreno al joint album realizzato poi con il collega: un progetto audace e folle, fondato su di un ottimo equilibrio tra i due nomi coinvolti.
Con Watch The Throne, Jay Z e Kanye West celebrano il loro status di icone.
Il progetto è il Manifesto della carriera di Ye e Jigga e il suo fine si intuisce fin dalla copertina. Realizzata dallo stilista italiano Riccardo Tisci, il colore oro e il disegno intricato evocano un’immagine di potenza di matrice divina: una rappresentazione preziosa che anticipa le produzioni raffinate e i testi.
Il significato del titolo, invece, attribuisce all’album un obiettivo ben preciso: cristallizzare in poco più di un’ora l’essenza della musica rap e dare vita ad un prodotto che resista al tempo e, soprattutto, alle mode.
Nel corso di un’intervista con la radio WEDR, Hova ha avuto modo di approfondirne il senso e, a tal proposito, ha dichiarato:
“It’s just protecting the music and the culture. It’s people that’s in the forefront of the music. Watch the Throne, like protect it. You just watch how popular music shift, and how hip-hop basically replaced rock & roll as the youth music. The same thing can happen to hip-hop. It can be replaced by other forms of music. So it’s making sure that we put the effort into making the best product so we can contend with all this other music, with dance music that’s dominating the charts right now and indie music that’s dominating the festivals.”
Fama e successo costituiscono la cornice tematica di Watch The Throne.
In apertura, troviamo No Church In The Wild la cui produzione cinematografica dà modo ai due artisti di porsi come i legislatori ideali di una realtà selvaggia e in continua evoluzione come il panorama rap.
Se da un lato, infatti, troviamo una resistenza nei confronti di ogni religione, dall’altro – invece – Jigga e Kanye sembrano ergersi definitivamente a divinità del rap game: a fronte, infatti, delle mode passeggere dell’industria musicale, i loro nomi sono destinati a rimanere.
Altro momento degno di nota è Ni**as In Paris, forse la traccia del disco più conosciuta. A partire dal XIX secolo, Parigi divenne la meta favorita di molti artisti afroamericani che si rifugiavano in questa città per lasciarsi alle spalle il razzismo sistemico degli USA e inseguire il successo.
Leggende come Nina Simone Quincy Jones e James Baldwin sono solo alcune delle persone che, qui, trovarono la fama. Ed è proprio il successo ad essere il protagonista di questo banger che continua ancora oggi a costituire un must dei loro live.
Questa tematica ritorna poi in altre canzoni come Who Gon Stop Me e That’s My Bxxxh, dove i due rapper ci ricordano di poter fare quel che vogliono della scena musicale. Ancora, la folle Illest Mutherf**ker Alive, con la quale la creatività della produzione raggiunge il proprio apice.
“Take it how you want ‘til a ni**a dead/’Til then, I’m the illest motherfucker alive/Yeah, yeah, uh-huh/Whole world aiming at a ni**a head/Because I’m the illest motherf**ker alive/Yeah, yeah, uh-huh, hol’ up”
Con questo disco, Jay Z e Kanye West ci ricordano anche la strada fatta per arrivare alla vetta.
Non dobbiamo però cadere nell’errore di pensare che Watch The Throne sia un mero progetto autocelebrativo. Protagonista è l’attuale status di Jay Z e Kanye West, ma i due hanno ben chiaro da dove sono partiti: da un’America divisa e povera, in cui l’avere la pelle nera costituisce di per sé un delitto. Una realtà nella quale hanno dovuto lottare per guadagnarsi qualunque cosa e che ha riservato loro delusioni, dolori e difficoltà.
A questo filone possiamo ricondurre alcuni brani significativi: anzitutto, Murder To Excellence. La canzone è divisa in due parti e, nella prima (murder) Jay Z e Kanye West ricordano gli omicidi e le ingiustizie che piagano quotidianamente la comunità afroamericana:
“And I’m from the murder capital where they murder for capital/Heard about at least three killings this afternoon/Looking at the news like, “Damn, I was just with him after school”/No shop class, but half the school got a tool/And a “I could die any day”-type attitude/Plus his little brother got shot reppin’ his avenue/It’s time for us to stop and redefine Black power/Forty-one souls murdered in fifty hours”
Nella seconda (excellence), invece, la prospettiva si ribalta per lasciare spazio ad una celebrazione dell’eccellenza nera, incarnatasi nelle figure dei due rapper (cliccate QUI per il testo completo).
Welcome To The Jungle ricorda invece al pubblico che Jigga e Kanye West hanno problemi come tutte le persone. Tolti tutti gli orpelli, rimangono solamente due esseri umani che devono farsi strada ogni giorno nella giungla della vita affrontando perdite, fallimenti e paure.
Questa seconda anima di Watch The Throne si manifesta, poi, in New Day la cui vulnerabilità quasi stona con il resto del progetto. La traccia è dedicata ai bambini mai nati di Jay Z e Kanye West e delle loro compagne: una dimostrazione di fragilità inaudita che riporta sia gli ascoltatori che i due artisti con i piedi per terra.
Denaro e fama, infatti, non possono niente di fronte ad eventi del genere e l’impotenza provata ricorda ad ogni essere umano l’umiltà:
“And if the day comes I only see him on the weekend/I just pray we was in love on the night that we conceived him/Promise to never leave him even if his mama tweakin’/’Cause my dad left me and I promise never repeat him/Never repeat him, never repeat him”
Abbiamo davvero bisogno di Watch The Throne 2 di Jay Z e Kanye West?
Watch The Throne suona ancora come nuovo a distanza di dieci anni e questo ci permette di considerarlo un classico. Di recente, i rumor in merito a Watch The Throne 2 di Jay Z e Kanye West si sono intensificati, senza mai concretizzarsi.
La relazione tra Jigga e Mr West ha conosciuto svariati alti e bassi, ma pare che i due si siano riconciliati definitivamente. Ne è una prova il fatto che Hova comparirà nell’attesissimo Donda, dove lo sentiremo annunciare the return of The Throne.
La domanda che sorge spontanea è se abbiamo veramente bisogno di un Watch The Throne 2. La curiosità di sentire nuovamente i due insieme è molto forte, ma questo secondo capitolo non reggerebbe il confronto con il primo. Jay Z e Kanye West non potrebbero, infatti, replicare la qualità di Watch The Throne così come non potrebbero ricrearne l’anima.