The Party Never Ends, l’album postumo di Juice WRLD non convince appieno

Juice WRLD

È uscito in concomitanza con il Black Friday, The Party Never Ends, il disco di Juice WRLD. Annunciato come l’ultimo suo album postumo, ai primi ascolti non è riuscito a fare breccia nel cuore dei suoi fan.

The Party Never Ends, l’ultimo album postumo di Juice WRLD pubblicato dagli eredi dell’artista scomparso nel 2019

The Party Never Ends è il titolo dell’ultimo album pubblicato a nome Juice WRLD. E con “ultimo” non intendiamo solo in senso cronologico, ma anche in senso assoluto, dato che è stato annunciato come l’ultima volta in cui verranno pubblicati brani inediti dell’artista di Chicago. Per questo motivo le aspettative dei fan di Juice erano altissime: sognavano un disco che rendesse onore alla carriera del loro beniamino rendendo disponibili sui canali ufficiali alcuni dei brani che nel corso degli anni sono stati leakati online.

Al momento del decesso, Juice WRLD aveva pubblicato solo due album (oltre al disco collaborativo con Future) ed era al lavoro sul terzo. La prolificità dell’artista era nota a tutti e i suoi hard-disk erano pienissimi di brani (più o meno completi), provini e strofe che nel corso degli anni sono emersi nel web creando una vera e propria discografia parallela e ovviamente non ufficiale. Si parla di oltre 1500 brani: molti di questi sono stati completati e “aggiustati” e pubblicati all’interno dei dischi usciti postumi, che con The Party Never Ends salgono a quota tre.

Se Legends Never Dies era stato apprezzato più o meno da tutti (dato che Juice stesso lo aveva praticamente completato al momento del decesso), non ha avuto lo stesso apprezzamento il successivo Fighting Demons. Questa volta, giunti al terzo disco, anche i fan più accaniti, si sono mostrati contrariati.

Da una parte c’è la soddisfazione di poter ascoltare nuovamente la voce del proprio artista preferito, dall’altra parte occorre fare i conti con un disco che sembra essere una “compilation” di brani leakati. Manca una direzione e mancano dei veri e propri brani in grado di colpire al 100%. Anche i featuring, sono parsi un po’ forzati e poco ispirati, nonostante i nomi grossissimi di Eminem, Nicki Minaj e Offset. Certamente, alcune tracce sono molto apprezzabili, ma se erano state “scartate” dall’artista, un motivo ci sarà…

La storia della musica è costellata da esempi come questo. La gestione dell’eredità artistica di un musicista è estremamente difficile da attuare. Da una parte le etichette cercano di massimizzare il profitto, spinti dalla richiesta dei fan di poter ascoltare qualcosa di nuovo. Dall’altra si corre il rischio di abbassare il livello artistico delle opere e lasciare un ricordo amaro di ciò che sarebbe potuto essere ma non è stato. Chiaramente possono uscire tante belle cose, ma il più delle volte non si ha la certezza che quella sarebbe stata la volontà dell’artista.

The Party Never Ends ci ha dato proprio questa impressione. Juice non avrebbe mai fatto uscire un disco del genere. Non bastano diciotto tracce raccolte assieme per potersi definire “album”.

Diteci la vostra opinione: potete ascoltarlo dal link qua sotto e farvi la vostra idea!