Tems: Born In The Wild

Tems Born In The Wild

Tems, all’anagrafe Tamiladè Openiyi, classe 95’, è una delle figure di spicco della scena musicale nigeriana, che già da qualche anno sforna talenti. Il tratto musicale che la contraddistingue principalmente è l’Afrobeat che riesce ad alternare e fondere molto bene con il suo soul. Scopriamo Tems, dai primi sucesssi alla stesura di Born In The Wild.

Il percordo di Tems fino a BORN IN THE WILD

Nonostante non sia da molto tempo nella scena, Tamiladè è riuscita a togliersi delle belle soddisfazioni. Grazie ad ESSENCE, un brano in collaborazione con Wizkid, nel 2021 viene candidata ai Grammy Award, sempre nello stesso anno, partecipa a FOUNTAINS, brano presente nell’ album di Drake: Certified Lover Boy. Nel 2022 diventa la prima artista nigeriana a raggiungere il primo posto della HOT 100 statunitense con WAIT FOR YOU, grazia a Future che campiona la sua HIGHER.

Finalmente ascoltiamo il suo primo album

Il 6 giugno Tamiladè ha dato vita al suo primo Album: BORN IN THE WILD (fino ad adesso ha pubblicato solo due EP). Distribuito da RCA Records, preceduto dai singoli contenuti in esso: ME & U e LOVE ME JEJE.

L’album sa parlare d’amore riuscendo anche ad entrare nell’animo dell’artista svelandoci le sue insicurezze, i dubbi ma allo stesso tempo la fame di una carriera appena iniziata. Tems inizia l’album mettendosi subito a nudo, con i brani, BORN IN THE WILD e SPECIAL BABY INETRLUDE.

Nel primo, l’artista nigeriana ci palesa tutta la sua voglia di consacrarsi pienamente a livello globale e di “dire la sua non rimanendo mai più in silenzio”. Nella seconda traccia invece, il sequel di TAMILADE’, interludio del suo primo EP, utilizza la voce della madre per sottolineare la resilienza e l’impegno impiegato durante il suo percorso.

L’album continua parlando della sua carriera con BURNING, che mette in pausa la scia soul presa dal disco fino a questo punto. WICKDEST invece, risalta la qualità dell’artista sull’Afrobeat. Con entrambi i brani Tamiladè ci fa capire come riesce a mantenere il suo “fuoco negli occhi”, nonostante le critiche di un pubblico che l’ha vista esplodere fin da subito.

Arrivano anche le love song a cui ci ha abituato la cantante di Lagos fino a quest’album, LOVE ME JEJE e GET IT RIGHT. I due pezzi rappresentano pienamente l’artista da sempre legata alle sue origini. Nel primo, il titolo è impreziosito da un termine nigeriano derivante dalla lingua yoruba, “jeje”, che indica un amore dolce e delicato. Il secondo vede la collaborazione di Asake, altro talento della scena nigeriana.

Le tematiche toccate dall’album si susseguono ed intreccino ancora, con READY, altro pezzo introspettivo, che ricorda molto Fade.

La seconda parte dell’album si concentra soprattutto sul lato sentimentale di Tems, accompagnato dal suo magico soul con: O BOY O BOY, FREE FALL, YOU IN MY FACE, UNFORTUNATE. Menzione d’onore per la seconda traccia, che ci ricorda molto SHE BUTTER BABY.

Ritorna con due pezzi afrobeat, TURN ME UP e ME&YOU per poi variare con tracce molto R&B come GANGSTA, FOREVER e HOLD ON. Quest’ultima outro del disco, dove fa i convenevoli ringraziamenti a chi le è stata sempre vicino.

In questa seconda parte del disco molto sentimentale, si distinguono per genere e tematiche due tracce. La prima è VOICES IN MY HEAD, interludio parlato, a cui ci ha già abituato Tems.  “Le voci” la mettono in guardia sul mare di fama e successo, in cui da qualche anno si è immersa.

L’altro pezzo è T-UNIT, unico pezzo HIP-HOP del disco che però riesce a mantenere qualche sonorità afro, brano auto motivazionale, ricco di citazioni, su tutte alla G-Unit e 50Cent.

Le prime impressioni su quest’album ormai uscito da qualche settimana sono positive. Le basi rappresentano molto l’identità che Tems ha voluto dare al disco. Tutti i beat sono stati composti da producer nigeriani tra cui: DAMEDAME, Guilty Beatz, London, Nsikak David, P2J, Sarz, Spax e la stessa Tems.

I featuring sono solo due (scelta saggia) e molto pertinenti al mood del progetto. A parer mio, poteva osare di più con le tematiche dei pezzi, soprattutto nella seconda parte del disco. D’altro canto, però capisco la scelta dato i generi musicali che predilige, da apprezzare comunque l’esercizio di stile che ha fatto con T-UNIT.

Tems è ancora all’inizio della sua carriera, ma non è poco quello che ha raccolto in questi primi anni. Riuscirà a raggiungere con questo disco la consacrazione tanto bramata?