Con l’arrivo di Amadeus alla direzione del Festival di Sanremo il rap ha guadagnato sempre più visibilità e, anche l’edizione del 2024, ne è una prova, visto l’ampio numero di gente chiamata sul palco che rappa o comunque viene dal genere di cui vi parliamo quotidianamente. Vero è, che includere il rap nella Kermesse, data la sua esplosione negli ultimi anni, era più d’obbligo per attirare quella fetta di pubblico ormai annoiata da un Festival che ricominciato a parlare ai giovani solo nelle ultime edizioni.
Di seguito vi lasciamo qualche nostra impressione a caldo dopo la prima serata che, per la prima volta, caratterizzata per la prima volta dalla presentazione al pubblico di tutti e trenta i brani in gara.
Chi viene dal rap non ne dimentica l’essenza a Sanremo 2024
Se interrogate un appassionato di rap sulla sua opinione di Sanremo o sui rapper che vi partecipano – in qualsiasi veste – è impossibile avere un feedback unanime. Alcuni reputano contraddittoria la presenza di un rapper a Sanremo, altri credono che la risposta dipenda dalla tipologia di brano portato in gara, mentre altri ancora sono entusiasti per la visibilità che questo porta a un genere ancora troppo poco capito in Italia e così via
Non c’è una risposta definitiva, ma è comunque un tema complesso ed è l’emblema di un genere musicale che con il grande pubblico avrà sempre un problema. È un fatto che da quando Amadeus ha assunto la conduzione e la direzione artistica della Kermesse, il rap ha innegabilmente preso sempre più spazio al suo interno, grazie a nomi già da noi dibattuti ben prima che calcassero il famoso palco, come: Rancore, Achille Lauro, Ghemon, Madame, Willie Peyote, Rkomi, Highsnob, Dargen D’Amico, Articolo 31, Lazza, BigMama, Geolier, Ghali. Rose Villain e Il Tre. Questo lungo elenco di rapper, attuali o passati, chiamati sul palco di Sanremo, può essere integrato anche con Davide Shorty, che ha partecipato a Sanremo Giovani nel 2021
Forse ne abbiamo dimenticato qualcuno ma ciò riflette almeno il tentativo di aggiornare un programma che nel 2024 ha tra i partecipanti i Ricchi E Poveri, il gruppo con il maggior numero di ascolti mensili su Spotify.
In ogni caso, la selezione del tipo di brano da portare non deve essere mai affatto semplice, in bilico sempre tra quel trend che in Italia premia la canzone d’amore e il rischio di fare qualcosa anticonvenzionale col rischio di non essere compresi.
Per questo motivo, dopo aver guardato le esibizioni e ascoltato attentamente i brani degli artisti provenienti dal mondo rap che prendono parte a questa edizione, possiamo comunque ritenerci soddisfatti, soprattutto per coloro elencati nel titolo sopra.
Partendo da Dargen D’Amico, un leggenda nel rap game per quanto fatto all’inizio della sua carriera ma non solo; capace di uscire la settimana antecedente a Sanremo con un album di inediti dove il rap sempre essere passato in secondo piano, ma allo stesso tempo di portare su quel palco un brano e una performance memorabile che incarnano i propositi di chi con il rap vuole lanciare un messaggio socialmente talentuoso. E il talentuoso JD non è nuovo a questo, solo che ora lo fa in diretta TV con più di 16 milioni di persone ad assistere, indossando un abbigliamento lontano dall’essere banale come potrebbe sembrare e, soprattutto, con un pezzo su cassa dritta che, ok, farà anche muovere il collo, ma allo stesso tempo non manca di porre l’accento su tematiche scomode (dalle guerre nel mondo, al tema dei migranti nel Mediterraneo…). Speriamo che la sua Onda Alta venga ascoltata e cavalcata come si deve.
C’è una guerra di cuscini
Ma cuscini un po’ pesanti
Se la guerra è dei bambini
La colpa è di tutti quanti
Abbiamo cambiato le idee
Abbiamo cambiato leader
Ma la madre e le altre donne
Non hanno niente da ridere
Condividiamo lo stesso pensiero riguardo a Casa Mia di Ghali, un altro artista che da tempo cerca, con la propria musica, di aprire un canale di comunicazione con i propri ascoltatori su tematiche importanti e che dovrebbero stare a cuore a tutti. Non poteva essere diverso anche a Sanremo 2024, dove su un ritmo electropop, cerca di ispirare gli ascoltatori a guardare il mondo con occhi diversi e a tentare di cambiare le cose, considerando le sempre più frequenti conseguenze catastrofiche che colpiscono altri Paesi meno fortunati del nostro.
Mi manca la mia zona
Mi manca il mio quartiere
Adesso c’è una sparatoria
Baby, scappa via dal dancefloor
Sempre stessa storia
Di alzare un polverone non mi va
Ma come fate a dire che qui è tutto normale?
Per tracciare un confine
Con linee immaginarie bombardate un ospedale
Per un pezzo di terra o per un pezzo di pane
Non c’è mai pace
Un’altra di cui vogliamo parlare è BigMama. Definirla forte è riduttivo e chi conosce il suo passato lo sa bene. Ha una voglia travolgente di dare voce a chi non ne ha, ma anche di divertirsi, sfogarsi e semplicemente di spaccare con la propria musica. Questo, anche ieri sera si è visto. Per noi che la seguiamo da anni non è una novità ma ora probabilmente se ne saranno accorti anche tanti altri, quantomeno ce lo auguriamo. Sui beceri commenti giunti sui social, vogliamo soprassedere.
Vogliamo, infine, spezzare una lancia a favore di colui che aspettavamo maggiormente al varco dell’edizione 2024 del Festival di Sanremo: Geolier, un rapper oggettivamente talentuoso per chi non si sofferma alla superficie delle cose, che ogni tanto è caduto nella tentazione di strizzare un po’ l’occhio a brani sentimentali che non mettano in risalto le sue abilità da rapper. Pertanto, non sapevamo bene cosa aspettarci da questa esibizione e, tra di noi, avevamo una verosimile speranza: un brano come Cenere di Lazza, con tematica adatta alla comfort zone italiana, ma con sonorità e performance in grado di differenziarsi. Così è stato e, il tutto, in dialetto napoletano, per rappresentare una regione spesso soggetta a stereotipi gratuiti ma che negli ultimi sta piano piano guadagnando un’immagine rinnovata all’occhio dell’italiano medio. Il merito è anche di giovani come Geolier.
Senza nulla togliere a Rose Villain e Il Tre, a cui chiaramente auguriamo il meglio, possiamo ritenerci felici e soddisfatti di quanto hanno deciso di portare Dargen, Ghali, BigMama, e Geolier hanno portato a Sanremo 2024. Anche se effettivamente non sono esclusivamente rappresentativi del rap e vengono proposti in un programma che ha altri interessi rispetto a quelli presenti nei testi sopracitati, i loro brani hanno il potenziale di avere risvolti positivi per un genere che molte persone che giudicano o semplicemente guardano il Festival ancora non capiscono appieno.
Staremo a vedere. Intanto, per il contesto in cui siamo, buona la prima!