Sabato 7 settembre al Carroponte è approdato il live show di Real Talk, un evento che ha consacrato l’importanza per la scena del progetto di Bosca, Kuma e Khaled.
È sabato pomeriggio e a Milano, dopo due giorni di pioggia e temporali, è spuntato di nuovo il sole. È una di quelle giornate tipiche di inizio settembre, calde ma non troppo, perfette da passare al parco o – meglio ancora – sotto ad un palco.
Proprio sabato infatti al Carroponte, location storica dell’hinterland milanese che in estate ospita alcuni fra i migliori concerti della città, si è svolto uno degli eventi più attesi e importanti del mese, di quelli che per forza di cose entreranno negli annali del rap italiano: il live show di Real Talk, realizzato in collaborazione con BPM Concerti.
Uno spettacolo mastodontico, epico in ogni suo aspetto, durante il quale tutti gli artisti presenti hanno infiammato l’ex parco industriale di Sesto San Giovanni; uno spettacolo che, quando le luci si spengono e nonostante questo il pubblico rimane in transenna per acclamare i padroni di casa Real Talk – Bosca, Kuma e Khaled, amati e attesi forse più degli ospiti stessi –, ti lascia quella sensazione di aver appena avuto il privilegio di assistere da vicino alla stesura di un nuovo pezzo di storia del rap. A scriverne un capitolo sono stati (quasi) tutti gli artisti protagonisti della boiler room di Real Talk, format arrivato alla sua terza stagione e osannato dal pubblico e dagli addetti ai lavori come il più cool e inimitabile in circolazione, tanto da essere primo in tendenza su YouTube e raggiungendo un numero di visualizzazioni da record.
La posta in gioco era alta, perché non sempre una cosa che funziona online riesce altrettanto bene su un palco reale, ma i ragazzi di Real Talk hanno scommesso e hanno senza dubbio vinto. Del resto, ci sarà un motivo se a tre ore dall’inizio del live, al Carroponte ci sono già i fan della prima ora, pronti – una volta aperti i cancelli – a correre per accaparrarsi la prima fila per non perdersi neanche un minuto della serata che sta per cominciare.
La prima parte dello show è dedicata agli artisti che hanno partecipato a Real Talk Street, e l’onore (e l’onere) di aprire le danze in grande stile è toccato al rapper bolognese Nico Kyni, per poi passare a due MC della Mad Soul Legacy, Lanz Khan e Jangy Leon, che da “Caracas a Milano” hanno scaldato il pubblico facendolo saltare a suon di maracas e di barre di un certo livello.
A raccogliere il testimone ci sono poi due isolani: il Principe Gitano di Catania, L’Elfo, e l’acrobata lirico Sensei, che direttamente dalla Sardegna ha portato a Milano il suo vertiginoso e apnoico extrabeat.
Entriamo così nel vivo di Real Talk Live, e a susseguirsi sul palco ci sono Warez, Nerone, Beba, Leslie, Shiva, Egreen, Axos, Laioung, Jack The Smoker e Dani Faiv, Highsnob, Enzo Dong, Il Tre, Lazza e – a chiudere col botto e con uno stage diving – Clementino.
Tra gli ospiti più attesi troviamo sicuramente gli artisti dell’universo Machete: Jack The Smoker e Dani Faiv portano on stage alcune tracce di MM4 facendo letteralmente impazzire il pubblico che non si perde nemmeno una barra; è poi il turno di Beba, che con un outfit da Formula 1 sfreccia sul palco gasando tutto il parterre, che al suo arrivo va in visibilio. La sua è una performance impeccabile, e arriva anche a bissare la sua storica punchline che la prima volta in studio aveva fatto impazzire persino Kuma:
“Lui la gira e la lecca sulla mia pancia, sì,
dopo ne gira un’altra,
poi alla quinta si gira e mi chiama frate”
A pochissimi giorni dalla sua puntata di Real Talk uscita il 4 settembre, ecco salire sul palco un’altra female rapper, Leslie. Lei “non rappa in minigonna” ma il suo flow è sicuramente da schianto! La sua esibizione è stata talmente calda dal punto di vista metrico, da far volare reggiseni sul palco. Ad incendiare Sesto San Giovanni arriva anche Nerone, e Kuma ci ricorda di come durante la puntata – nonostante la febbre – avesse spaccato la traccia. Questa volta però è in forma e carichissimo di skillz, di rime e di flow che fanno alzare la temperatura del Carroponte
A sorpresa c‘è stato lo Chopin di Zona 4, Lazza, che porta sul palco un’esibizione tanto breve quanto carica di fotta e di barre dritte come un destro.
Un plauso va anche al resident in consolle, Dj Bront, che con i suoi scratch funambolici impreziosisce delle performance già di altissimo livello.
Ad assistere alla serata, oltre ai rapper protagonisti dell’evento, abbiamo incontrato alcuni dei pionieri di questa cultura, come Mistaman, Hyst, Er Costa ed Ensi, che sotto al palco e nel backstage hanno supportato l’evento e i colleghi. Con la loro presenza hanno dimostrato come, a dispetto di quel che si potrebbe pensare, la scena sia più coesa che mai. Una serata nel complesso perfetta, quindi, con l’unica nota negativa dell’impianto audio, in quanto un’acustica non perfetta talvolta ha tolto la lode ad esibizioni da dieci.
Eventi di questo calibro, come l’Hip Hop Village, l’Hip Hop Motel fino ad arrivare a quelli più attuali come l’Under Fest e Real Talk Live, sono stati tutti delle colonne portanti per gli appassionati di questa musica. Le nuove generazioni che – per via dell’età – se li sono persi, dopo sabato potranno dire di aver preso parte a qualcosa di cui, siamo certi, si parlerà per molto tempo.
A cura di Elena Exena e Greta Valicenti.
Fotografie di Giordano TK0 Mattar.