Con la giornata di ieri, 5 giugno, si è conclusa l’edizione 2022 del Nameless Music Festival, più attesa che mai dopo due anni di pandemia e che ha riunito in quattro densissime giornate una mole infinita di artisti.
Nelle quattro giornate del Nameless si sono successi, tra i vari artisti, anche diversi rapper. Noi abbiamo partecipato al penultimo giorno del festival: ve lo raccontiamo qui sotto.
Il rap va al Nameless Festival 2022
Dopo le prime due giornate del Nameless, a cui hanno preso parte anche Ernia, Luchè, Noyz Narcos, J Lord, Night Skinny, Rhove, Paky, Geolier, Leon Faun, Ty1 e non solo, anche noi di Rapologia siamo approdati al festival per raccontarvelo.
Complici le alte temperature e la voglia di fare festa dopo due anni di pandemia, anche il terzo giorno al Nameless è stato carico di entusiasmo e, ad aprire la quota rap della giornata, ci ha pensato Bresh che in questa occasione ha inaugurato il suo Oro Blu Tour. Bresh, come accade sempre più spesso, è riuscito a raccogliere attorno a sè e, di conseguenza sotto al primo palco della struttura, una moltitudine infinita di persone prontissime a cantare tutte le sue canzoni.
Il live ha lasciato spazio anche a brevi parentesi di Che Io Mi Aiuti e a Vaz Te e Disme che sono apparsi a sorpresa. La presenza sul palco di Bresh però, non si è conclusa con il termine della sua ora di esibizione, ma lo abbiamo visto calcare nuovamente le scene in occasione di Se Rinasco con Massimo Pericolo, in scaletta poco dopo di lui.
Massimo Pericolo è stato capace di fare uno show pieno di grinta e fotta, infiammando la folla che ha cantato con lui dall’inizio alla fine senza mai perdere l’entusiasmo.
Piccola nota di merito per Nello Taver e Mara Sattei, per molti senza dubbio artisti che rientrano nel panorama urban come hanno testimoniato le risposte del pubblico alle storie sul nostro profilo Instagram, e che sono stati in grado di fare un ottimo show, al di là di piccoli problemi tecnici soprattutto per la sorella di tha Supreme.
Chiudere il cerchio della quota rap presente al Nameless è toccato a Central Cee, rapper britannico che, nonostante la carriera molto breve, ha già una certa fama ed era senz’altro tra i live più attesi della giornata, anche se, dobbiamo ammettere, la sua esibizione non sia stata delle migliori.
Ci hanno pensato poi Guè e Lazza, a conquistare il pubblico il giorno successivo del festival, nonché l’ultimo.
Tirando le somme, possiamo dire che il Nameless, nato come festival di elettronica, sia solo un’ulteriore conferma di quanto il rap sia diventato ormai il genere più seguito e popolare nel nostro Paese e, personalmente, non vediamo l’ora di scoprire quali rapper calcheranno il palco del festival il prossimo anno!