Anche quest’anno, dopo un 2023 scarno di uscite soddisfacenti nel mercato mainstream italo-anglofono, proviamo ad evadere dalle logiche linguistiche, che occasionalmente ci impediscono di approfondire artisti e brani di cui non comprendiamo i testi. Lo facciamo con dieci pubblicazioni in giro per il mondo.
Rap anticonvenzionale dai confini del regno
E con regno intendiamo, sempre dal nostro punto di vista, l’America e l’Italia in primis, quindi la Gran Bretagna e la Francia, le quali bene o male penetrano nel nostro Paese attraverso i vari Central Cee, Dave, PNL e Jul.
Iniziamo però con un’anomalia. Una canzone che è entrata in Billboard (seppur ai piedi della classifica) e rappata in lingua inglese dall’mc messicano-statunitense That Mexican OT. Johnny Dang è sia un ode al famoso jewell designer omonimo, e quindi all’immaginario lussurioso che denota, sia un atto di stile tejano, ossia di affermazione della popolazione texana proveniente dal Messico. Mettiamoci pure che parte del cast della canzone è il veterano di Houston Paul Wall ed ecco che la trap balzellante del brano reclama l’attenzione dovuta.
Proseguiamo con la prima entrata in lingua spagnola della raccolta. Ana Tijoux con Niñx realizza un inno deflagrante sui toni di una sirena che pare dipingere di rosso la stanza in cui risuona, come la cover demoniaca del brano. Cileno-francese, figlia parigina di profughi del Cile versione pinochetiana del 1973, la rapper quarantaseienne ha ricevuto i suoi allori soprattutto negli anni ’90 in quanto parte di gruppi della scena nazionale, ma ora è tornata dopo 9 anni per un nuovo album, Vida, che esordisce catturando l’energia bambina e rivoluzionaria che ancora rimbomba in lei.
E ora via verso oriente per tornare agli unici artisti presenti anche nella lista dei brani stranieri del 2022: i giapponesi Dos Monos. Preparatevi però, perché quest’anno il loro EP di canzoni rivisitate Dman (Excerpt) è stato ancora più stravagante e demenziale del solito. Vi segnaliamo 21st Century Nostalgia (Grand Finale with our big band) proprio per l’esagerazione dei cori, delle litanie, delle adlib, per l’impressione che dà di miscela concettuale e strumentali art rock, intervallate da strofe ansiogene, che presentano l’idea di un mondo tra macerie e strepiti.
Rimanendo in Giappone, vorremmo far presente che non sono tutti anomali e sperimentali come il gruppo appena citato, bensì spesso appaiono artisti che prendono a piene mani dal J-Pop e ne mescolano manciate di rap saturo di colore e melodia. Ad esempio i giovani Mukade e Inman, che fanno proprio questa operazione con Kiminomama, parlando di relazioni e saliscendi emotivi adolescenziali.
Dallo smielato al percussivo, l’ivoriana Andy S presenta il suo singolo in combutta con Marla, Prodada, con un flow ritmico e agitato. La traccia affronta la questione archetipica del vanto nel rap buttandosi a metà tra la rivendicazione della gioia e spensieratezza e la critica di una vita ingioiellata sbattuta in faccia al mondo per il gusto di farlo. Una menzione per l’unica batteria afrobeat della selezione e per il piacere di ascoltare vari stili di drum nella cornice hip-hop.
Il prossimo artista francofono da conoscere ha una sostenitrice d’eccezione: l’Ele A che abbiamo intervistato in primavera, la stessa Ele A che possiamo definire candidamente rookie dell’anno e prevedere presto mvp, citava tra le influenze fondamentali della sua (e del suo producer) idea di musica. Varnish la Piscine è un rapper, producer e videomaker di Ginevra che trasuda jazz anni 70′, sample lucidi, fiati delicati e tanto tanto stile. Abbiamo scelto Nubian Farlow come brano, ma avremmo potuto inserire una qualunque traccia di This Lake is Successful e il risultato sarebbe stato uguale.
Prendendo da Ele A e rimanendo in tema di giovani mc che rivalutano un hip-hop old school a modo loro, che sia pescando tra boom bap, jungle o R&B, la catalana classe ’98 Santa Salut spicca con la traccia Sugar Mamma. Il padrone qua è il flow, quanto le abbondanti citazioni a Eazy E, Run DMC, A Tribe Called Quest e altri. Il ritornello spezza e riposa, e fa venire voglia di esplorare il catalogo già profondo della 25enne.
Ultima aggiunta spagnola del 2023 è vero rap anticonvenzionale, che trova corrispondenze tanto in Gunna e Carti, quanto in Rosalia e C. Tangana. Si tratta di una delle scoperte dell’anno, Ralphie Choo, che con l’album Supernova ha tentato di miscelare flamenco, trap, reggaeton e hip-hop sperimentale, presentando un progetto musicale pop poroso, permeabile ai generi. Il duo americano Paris Texas fa da controparte nell’ondeggiante Whipcream e vi ricorda di non perdere anche il loro Mid Air.
Facciamo anche un salto in Svezia con Dizzy e Manny Flaco per una Kurirer che sprizza drill francese dalle vene del ritornello ampio e profondo, decisamente a portata d’orecchio globale. La lingua svedese non vi sembrerà mai tanto armoniosa e cantabile come in questa traccia, che si è già fatta notare fuori dalla Scandinavia per melodia e videoclip originale.
E finiamo con un altro veterano sudamericano, un altro artista che impasta sound locali, tradizioni accantonate che si stanno riprendendo la scena, come in questo caso la samba brasiliana. Marcelo D2 è una leggenda vivente per la musica rap carioca ed è tornato con l’album Iboru, tra le cui pieghe spicca Kalundu., con cui concludiamo per sostenere ancora con decisione che il rap non è solo America, non è solo trap o boom bap, ma è evoluzione e gioco tra tradizioni che in paesi e continenti diversi risultano in opere per noi inusuali, anticonvenzionali e sorprendenti. Il periferico è centrale.
Speriamo che qualcosa della nostra selezione possa rimanere nelle vostre playlist!