Quando le canzoni finiscono arrivano i dubbi e le incertezze, anzi la certezza di essersi persi qualcosa e quindi la voglia di premere play per riascoltare incastri e metafore: questo ovviamente se si tratta di canzoni di Carlo Corallo.
Carlo Corallo racconta cosa succede Quando le canzoni finiscono
L’artista ragusano, che abbiamo etichettato “nuova leva” ma che ci rifiutiamo ormai di considerare tale, pubblica il suo secondo album, un’opera di 11 canzoni che esplora i lati lasciati nel buio dal progetto precedente, Can’tAutorato.
Quando le canzoni finiscono si ripropone di cantare la perdita del punto d’equilibrio, il momento o lo stato emotivo in cui ci troviamo quando la comoda quotidianità va in fumo, così come un docile autobus cittadino va in fiamme (per quanto in certi posti ciò rasenti la normalità).
L’album è stato introdotto da ben 4 singoli, pubblicati tra il 12 febbraio 2021 (Un giardino) e l’11 marzo 2022 (Storia di Antonio).
Tra queste due tracce assistite dai Funk Shui Project e Murubutu, troviamo i singoli Barocco e Amore, violenza, amore. Il primo è un agile storytelling di una storia d’amore estiva, la quale incarna l’effimero, la relazione che contiene il suo termine dal primo giorno.
Corallo affonda in questo mondo alla deriva, di persone sbilanciate da qualche mancanza, che faticano a ritrovare una routine per superare la perdita. E lo fa con l’aiuto di basi ricercate, un jazz incantatore che già emergeva da brani passati, come Amari un po’, e ora si fa comune, quasi a consegnare una nuova normalità.
Le canzoni di Corallo sono per gli amanti della letteratura e degli incastri, del jazz e dei cantautori, della musica che fa sognare e dei sogni che si fanno musica.
Artwork a cura di Lucamaleonte, lettering invece del nostro Mr Peppe Occhipinti.
Godetevi il nuovo album.