Uscito nel giorno di una ricorrenza importante (i 50 anni dell’Hip Hop, l’11 agosto), il “Progetto X”, progetto indipendente e auto-prodotto da 18 sconosciuti del nostro panorama musicale, è un disco nato su un gruppo Whatsapp, in maniera istintiva e spontanea, rivendicazione di un concetto-pilastro di questa cultura: la condivisione e l’inclusione. Anche tra sconosciuti, e distanti.
Progetto X: conoscersi, per farsi conoscere.
“Lascia perde i giudizi degli altri e prova” un giorno nella vita di un emergente. Svegliarsi già depresso, scrivere un testo, cercare un beat, un posto dove registrare… cercare e trovare idee. Per realizzarle servono soldi. E allora cerca lavoro, lo trova. Non è quello che sognava. Pazienza. Il lavoro non nobilita, abbruttisce. Ma dà possibilità (e liquidità).
E allora con i soldi del lavoro fai i tuoi ‘demo’ (non si chiamano più così, ma tant’è), li registri, ti impegni…li vuoi portare live. E allora ti ingegni. Scrivi a tutti i locali della tua zona, agli organizzatori di eventi, alle sagre di paese… il nulla. Chi sei ? Fanc*lo. Tu qui non suoni. E tu “ma io non suono, faccio rap. Arte povera. Ci serve solo un microfono e una consolle…”. Uguale. Non ti chiameranno mai! Non sei interessante.
E sempre più depresso, lasci la tua arte, perdi interesse. Hai già perso tempo, soldi, salute… Quando perdi anche l’interesse (e la passione) sai che è finita. Ma non è mai finita del tutto. E, proprio quando stai per mollare tutto, senti un beat, lo giri ad un amico, ci scrivete. Esce fuori un bel pezzo. Molti altri fanno la stessa cosa. È il disco è pronto. È il Progetto X. Progetto ‘amatoriale’, nato per passione. Spontaneo, come Zulu Nation volle, e insegnò.
Gli sconosciuti. Periferia dell’arte
Il progetto X è, storicamente, il primo prodotto nato su un gruppo di Whatsapp. Con la direzione artistica curata da Co2Baby, al quale va il merito di aver saputo organizzare concretamente un prodotto costruito in smart working (e in questo, Covid docet!), una nuova generazione di rapper, con altri riferimenti e altri obbiettivi, viene amalgamata col giusto dosaggio, fornendo stili diversi per ogni gusto.
C’è il pezzo fumoso e rilassato (Progetto decostruito, l’intro, con Co2Baby e The Fake Stranger che si alternano al microfono in un pezzo che sintetizza un po’ il gusto dell’intero lavoro – e chiara tendenza in crescita in tutto il rap nostrano – : la fusione tra nuovo e vecchio, tra beat classico e flow particolare, un po’storto).
Ci sono i Bangerz 2.0, ossia quelle tracce che riassumono in qualche modo i principi del ‘rap per il rap’, dello schiaffo lirico per divertire e divertirsi (come Salmone di Talev e Keyonz Renegade, vero e proprio odio su base violenta, con due strofe senza ritornello e senza fronzoli; o la rimbalzosa Training, con Coast e Lithboi in perfetta sintonia).
Ci sono i pezzi che potremmo definire ‘crossover’, ma con quest’etichetta rischiamo di non valorizzarli: sono quei pezzi che, partendo dal rap, arrivano oltre, le definizioni e i generi, l’hardcore e il melodico. Sono i pezzi più folli e inclassificabili – e, dunque, i preferiti dello scrivente…- (Chi la dura la vince di Civi e Pellicanz, Mal di testa di JOJO, DABI e Vittorio D’Alessio e Armageddon di R Capitale, Vielead e Co2Baby ).
E ci sono i pezzi più classici, nell’approccio e nell’idea che li anima, quei pezzi che rischiano sempre di essere un richiamo anacronistico al rap che non c’è più…e che alla fine si rivelano semplicemente attuali. Perché se l’influenza stilistica parte da lontano, l’esecuzione è legata ad oggi, con i suoi pro e i suoi contro (Anima di Vetro di Cosmoke405 e il poeta nascosto, su un beat assurdo di TRZ; e Prova di Ike, Celibraun e Doc One Love).
Creare i propri spazi, e reppare felici.
Ecco dunque a voi il Progetto X. Nato in piccolo, come un’idea folle, portata avanti da un gruppo di idealisti, con un’idea di cultura (Hip Hop) precisa, nella quale loro, piccoli, folli idealisti, credono ancora. Al di là dei risultati – difficili da stabilire oggi, nell’epoca dei click gonfiati e delle views pagate, dell’algoritmo e delle sponsorizzazioni -, credo che un progetto del genere vada supportato.
Ascoltare per credere.