Due chiacchiere con Nitro su: rap, live e beat, anche suoi!

Nitro
Foto di Asia Michelazzo

A pochi giorni dall’inizio dell’Outsider Winter Tour, ci siamo collegati online per parlare direttamente con Nitro di questi live, del singolo Too Late in collaborazione con Madame e altro ancora.

Continuate a leggere, perché ci sono degli spoiler interessanti.

Dai live al suo rap: ecco cosa ci ha detto Nitro

Quando si ha un animo hip-hop, nel corso di una carriera si possono anche abbracciare altre sonorità, talvolta a tratti pop, ma il rap in un modo o nell’altro tornerà sempre presente all’interno della propria discografia.

Sebbene Nitro Wilson abbia saltuariamente messo in disparte le barre crude con cui si è contraddistinto per anni, quando il bisogno di rappare chiama, gli lascia spazio, eccome, per la felicità dei suoi fan di vecchia data e non solo.

Perché il rap lo fa bene e gli fa anche bene. Non sempre, però, come ci ha detto lui stesso quando ci siamo soffermati sulla recente barra “soltanto da distrutto riuscirò a stare distratto”, estratta appunto dall’ultimo singolo. Al riguardo, ci ha raccontato di come per liberare i pensieri cerchi rifugio altrove, approfondendo temi che potete ritrovare nei suoi brani.

Fortunatamente il rap torna spesso ad essere la sua zona di confort e, quasi a sorpresa, lo è stato anche nel singolo con Madame.

Leggendo la combo Nitro e Madame nel 2023 è facile pensare a qualcosa più tendente al pop, invece si capisce, fin dal primo ascolto, che si ha a che fare con un brano differente, spendibile sì radiofonicamente, ma con tematiche molto più introspettive:

Il brano con Madame è rap ma ha anche una vena pop, nel senso melodico, non tematico. È molto struggente, parla di robe vere e, soprattutto, la sorpresa più grande è che leggi Nitro featuring Madame e dici “sicuro lei fa il ritornello” e invece l’ho fatto io (ride, ndr). La musica comunque rispecchia molto il mio mood. Ci sono giorni in cui rappare è la cosa più bella del mondo e mi dico “perché mi son messo a sperimentare anche altre cose se il rap mi piace così tanto“. Ci sono però dei giorni dove il rap mi annoia, ma profondamente. Dipende da come mi sveglio la mattina, sia chiaro, non posso dire che la musica che mi ha salvato la vita mi annoia, però ci sono dei giorni in cui il mettermi a scrivere rap mi annoia. Quei giorni, allora, non posso permettermi di non fare musica, devo fare qualcos’altro, capito? Quindi di solito mi metto a fare altri generi, oppure mi metto a fare dei beat, perché adesso ho iniziato anche a realizzare strumentali. Ecco, secondo me un bravo artista sa crearsi bene dei compartimenti stagni, come ad esempio quando ti faccio un disco dove non trovi del classic rap, però ti posso fare un EP che ha solo quello dentro. È compito dell’artista, secondo me, capire in che prodotto confezionare le singole canzoni in modo che possano essere valorizzate per quello che sono.

Se si parla di Nitro, bisogna parlare per forza anche dei live, soprattutto con un Winter Tour ai nastri di partenza.

Per queste date invernali con cui porterà in giro l’ultimo album ma non solo, ha chiamato con sé una band, che avrà un ruolo centrale:

La band avrà molto senso in questo mio tour. I pezzi che abbiamo riarrangiato insieme potrebbero essere degli inediti, nel senso che non abbiamo tenuto la struttura uguale della canzone, ma spesso abbiamo stravolto quello che era il pezzo, o addirittura lo abbiamo amplificato e reso più potente. Quindi sarà bello energico come live. In più abbiamo tirato fuori delle canzoni che non facciamo live da 10 anni e ci sarà questa novità, che dico qui in anteprima: prima di ogni data daremo la possibilità al pubblico di scegliere dei pezzi che non sono in scaletta e proverò a farli sul palco. Magari qualcuno lo sbaglio perché non l’ho mai fatto live, però se lo so entro il pomeriggio me li ripasso e potrei fare così dei pezzi che non avete mai sentito da me live, anche di 10, 11 anni fa. Lo abbiamo deciso perché nello strutturare la scaletta mi sono trovato in seria difficoltà per la quantità di materiale che ho fatto, perché comunque dal vivo tutto acquisisce un’altra potenza e, anzi, certi brani dopo averli sentiti dal vivo, poi te li ascolti più volentieri. Sentirete ad esempio Storia di un presunto artista e Storia di un defunto artista;non è mai successo a nessun live mio.

E a proposito di live, visto il dominio che ha Nitro in questo campo, abbiamo voluto approfondire un attimo con lui quella brutta piaga dei live in playback:

Io non è che penso che il tuo valore artistico scenda in base a una performance. Cerco sempre di vedere 3/4 performance di un artista a distanza di tempo prima di giudicarlo appieno. Però di base anche a me sta proprio sul cazzo la questione, cioè basta vedere come faccio i live io per capire cosa penso al riguardo. Sono molto d’accordo con il pensiero che ha detto recentemente Tyler, the Creator, ossia che non c’è una regola fissa, non è che se tu fai tutte le parole dovresti essere al numero 1 in classifica perché sei Dio. No, il live è anche un momento di intrattenimento, devi far capire anche quando far cantare la gente, se è il momento di ballare e non cantare perché vaffanculo stiamo facendo una festa. Però di base sei un cantante e dovresti cantare e mi sembra quasi paradossale parlare di questo tipo di roba. La cosa che mi fa ridere è che si riempie la bocca un sacco di gente che un live non l’ha mai fatto porca puttana, cioè nel senso un semplice spettatore che cerca di difendere la gente che non canta mi viene da dirgli “zio, se vuoi buttare via i soldi, buttali via tutti, a me non interessa“. Mi dispiace però che la nostra esterofilia sia filtrata così, perché ad esempio quando è arrivata la trap in Italia tante persone non facevano le rime e dicevano “lo fanno anche gli americani“. Vai a vedere Future e ha più triple, quadruple di tanti rapper classici. Va bene, ok, ve la passiamo. Adesso però c’è questa dei live: “eh no ma anche gli americani fanno così“. Sì però perché non dicono che tanti big americani stanno cancellando gli show perché non sanno farli? Questo mica lo dite. Si vede che la gente, dopo che ti vede 3 volte non cantare si caga il cazzo, no? Ad ogni modo per me è giusto prendere l’America come esempio dato che è stata inventata lì questa musica ed è giusto, secondo me, che uno possa iniziare ad ascoltare prima quel rap rispetto a quello italiano. Però dobbiamo renderci conto che non è il Paese dei balocchi e che ci sono delle cose belle e delle cose brutte, come qua. Una cosa è volere fare hype, una cosa è voler fare cultura. Se vogliamo fare cultura stiamo parlando di un argomento totalmente diverso.

Queste sono le parole e le modalità giuste per far capire quanto non sia da prendere sottogamba nemmeno l’aspetto dei live nel rap, nostrano o internazionale che sia.

Facciamo parte di un genere musicale con addosso un sacco di punti di domanda assurdi, per fortuna qui da noi abbiamo a che fare con artisti come Nitro, da un cassa di risonanza sopra alla media del settore, che possono seriamente contribuire a fare del bene. E ne abbiamo un grosso bisogno.

Andate a vederlo dal vivo. Non ve ne pentirete.

Di seguito le date dell’Outsider Winter Tour di Nitro:

  • 1 DICEMBRE – PADOVA – STUDIOS (EX LIV)
  • 2 DICEMBRE – ALBA – COLLISIONI MUSIC CIRCUS
  • 5 DICEMBRE – MILANO – MAGAZZINI GENERALI (SOLD OUT)
  • 7 DICEMBRE – TRENTO – SANBAPOLIS
  • 8 DICEMBRE – PORDENONE – CAPITOL
  • 15 DICEMBRE – BRESCIA – LATTE +
  • 16 DICEMBRE – FIRENZE – VIPER THEATRE
  • 20 DICEMBRE – CIAMPINO (ROMA) – ORION CLUB
  • 21 DICEMBRE – NAPOLI – DUEL CLUB