Testo di Black Rain di Murubutu, Claver Gold e Rancore.
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Ogni goccia batte il tempo che passa
Dalle nubi cade il regno dell’acqua
Da sta landa sale un miasma di nafta
Quando impatta, tic-tac, tic-tac
Piove da sempre che sembra si sciolga il cielo
Che sembra che i grattacieli si pieghino sotto il peso
Le ciminiere disegnino col veleno
Ed appaia sopra i quartieri un universo parallelo nero
Pioggia che crolla, che gronda sopra gli uomini
La folla degli iloti devoti del nuovo Zeus, Zeus
Pioggia che sfonda, che affoga la megalopoli
La fogna fra i sobborghi tra topi e le luci al nеon
E quando l’acqua cala in massa e s’abbatte
Sulla città, passa, la spazza е la porta via
Scende efferata quando assalta ed attacca
Ed innaffia carcasse, i palazzi di Sant’Elia
E vari fumi, mali a cubi fra i rifiuti
Quando batte su ogni cranio, richiama dentro ai rifugi
Quando scende giù compatta ed impatta sopra ogni placca
Qua ogni battito è una battle da parto di nuove nubi
E in ogni pozza di melma un riflesso che sembra
Rifletta una fetta di cielo cianotico
In ogni goccia una webcam, la pioggia che attenta
Controlla la Terra, è un immenso panopticon
Schiene curve dei devoti di Pluvio
Senti i cori, poi le voci del culto
Nuovi modi del controllo del tutto
Tu senti l’urlo, poi l’urto
Batte forte questa pioggia che scen-den-de
Sopra la calotta c’è bad, bad rain
Nuovi esperimenti per Black Rain Land
Con tutti gli elementi di Mendeleev
Danza questa pioggia che pen-den-de
Crolla sulla folla sta bad, bad rain
La città che affoga sta bad rain land
Bad, black, bad, black, bad, black rain
Noi scappavamo solcando i torrenti, lungo i tragitti dei venti
Saltando i corpi come nell’Alba dei morti viventi
Solo tritoni e tridenti come tifoni stridenti
Come ti poni dinanzi ai tuoni è un po’ come diventi
Solo i perdenti sanno quanto pesa una sconfitta
La pioggia cala ed ogni casa qui è una palafitta
Le madri guardano i bambini in vita – donna Litta
La storia della Terra ancora non è stata scritta
L’odore acido, placido dentro un tacito freddo
Che per sentirsi un po’ peggio basta guardarsi all’interno
Multicoscienze e mi combattono dentro
Dove una goccia alla volta si buca un cuore in cemento
Si espande forte il lamento, le grida, un gelo che cela
Silenzio sotto le vesti, tamburo sulla visiera
Nubi che coprono il cielo toccando anche l’esosfera
Trafitti da spilli fitti scendeva giù Dolcenera
Batte forte questa pioggia che scen-den-de
Sopra la calotta c’è bad, bad rain
Nuovi esperimenti per Black Rain Land
Con tutti gli elementi di Mendeleev
Danza questa pioggia che pen-den-de
Crolla sulla folla sta bad, bad rain
La città che affoga sta bad rain land
Bad, black, bad, black, bad, black rain
Questa tecnomadre è una Madonna, avrà doni
Butta tutti i vecchi salmi, punta le armi ai padroni
Vedo cieli annuvolati, alieni sopra dei troni
Come teatri di ologrammi che programmi nei droni
Io contemplo veramente solo questi elettroni
Che contemporaneamente sono in due posizioni
Tra miraggi di silicio un alveare più grigio
Rende un larvale stato di coscienza quasi un prestigio
Tra prodigio o magia, è biotecnologia
È tutta una strategia dell’io, memoria come almanacco della follia
Anarcomitologia, antica storia d’amore che c’è tra Aracno e Fobia
Ali d’arpia per il rito che inciti
E non c’è calligrafia, solo il ritmo in cui digiti
Cambierei Dio, come Adamo dall’incipit
E gli affreschi si sciolgono e si toccano gli indici
Belliche fiabe di una guerra tra le stelle in mezzo a lande desertiche
Il sole ci sta contro poi ci inondano fedi geocentriche
Androidi si addormentano ma contano pecore elettriche
Eccole, simulacri delle cose autentiche
Limiti come architravi su colonne d’Ercole
Endgame, microcamere, il mio dito medio in questo bel frame
Ora che si fotta questa black rain
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