Sono passati ormai 50 anni da quell’11 agosto 1973, data che segna la nascita dell’hip hop: un movimento che si farà prepotentemente spazio nella nostra società tramite la cultura, la moda e soprattutto la musica, partendo dalla città di New York e lasciando una grande impronta in tutto il globo.
In Spagna ma soprattutto in America Latina, l’hip hop, e il rap in particolare, è riuscito a fondersi con le musiche tradizionali, amalgamandosi ed espandendosi a macchia d’olio. Sono tanti gli artisti che hanno contribuito all’ascesa del rap a quelle latitudini, ma noi di Rapologia abbiamo scelto i migliori 20 rapper, tenendo in conto 10 artisti spagnoli e 10 latini: ecco chi sono!
I 20 rapper che hanno fatto la storia del rap in lingua spagnola
Mucho Muchacho #20
Mucho Muchacho, attivo sulla scena rap spagnola dal lontano 1993, è uno dei pionieri del genere nella penisola iberica. Integrante del gruppo rap 7 colores 7 notas fino al 2008, ha poi deciso di continuare la sua carriera da solista, lavorando inoltre come DJ e produttore. Il suo anno più luminoso a livello musicale è stato sicuramente il 2003, che coincide con il rilascio dell’album Chulería, il quale contiene alcune delle tracce più famose della discografia di “Mucho Mu” come Será mejór, Chulería (che dà il nome all’album stesso) e Amor y plata. Il rapper catalano è definitivamente una pietra miliare del rap spagnolo, essendo tra i primi a portare in auge il genere nel suo Paese natale.
Solitario #19
Mistero e poesia. Sono queste le parole perfette per descrivere Solitario, un artista totalmente differente dal resto dei suoi colleghi. Si sa davvero poco su di lui, se non che è nato a Malaga nel 1996 e ha sofferto per anni di una forma acuta di fobia sociale, motivo per cui ha iniziato a scrivere e successivamente a pubblicare le sue opere su Youtube come sfogo e terapia, registrando e producendo da autodidatta.
Lo stile di Solitario si avvicina a quello che potrebbe essere considerato “Horrorcore Rap” e la sua penna è probabilmente una delle migliori mai viste, per questo si guadagna un posto in classifica, nonostante egli stesso si consideri più artista e poeta rispetto che rapper. Alcune delle sue opere più conosciute sono Guerra fría, ExhibiCIón y PercepCIón, La exitación del ahorcado e Un regalo al mundo que nunca será suyo, un’opera nella quale Solitario racconta del suo percorso tortuoso verso la guarigione da diversi problemi psicologici che lo hanno tormentato per anni.
Foyone #18
Proveniente da Malaga, Foyone entra a gamba tesa nel mondo dell’hip hop con i graffiti prima e successivamente attraverso il rap nel 2011, iniziando una serie di freestyle chiamata RapSinCorte, che nel tempo ha ricevuto milioni di visualizzazioni e con il quale si è guadagnato il rispetto del rap game, e lanciando il suo primo album chiamato Mi Zoológico. Nel corso degli anni si conferma uno dei rappers più forti in lingua spagnola anche grazie all’uscita di altri progetti musicali come La Jaula de oro e Rico sin denuncia, che contano con la presenza di nomi di spicco della scena rap spagnola.
Ha ottenuto un consenso totale anche da parte del pubblico latinoamericano, infatti non è raro vederlo da quelle parti nei suoi tour internazionali.
Alcolirykoz #17
Alcolirikoz è il più grande gruppo rap colombiano, nato nel 1999 a Medellín sotto la denominazione “Arnez” e poi trasformato nel nome attuale nel 2005. Composto dai rappers “Gambeta” e “Kaztro” insieme al produttore “Fa-Zeta”, il gruppo si è da sempre distinto per la varietà di suoni e stili musicali all’interno dei propri pezzi, passando dalla salsa all’R&B, imponendosi fermamente nella scena latinoamericana dal 2010 con l’album La revancha de los Timidos e confermandosi nel 2021 con l’album Aranjuez, che ha riscosso un grandissimo successo.
SHO-HAI #16
Sergio Rodriguez, noto come SHO-HAI, comincia la sua carriera nei primi anni ’90, fino a formare nel 1996 – insieme ad altri tre artisti – il gruppo più iconico del rap in lingua spagnola, Violadores del Verso, dove collaborerà all’uscita dell’EP Vivir para contarlo nel 2006 e a molti altri lavori. Come solista invece sono solo tre gli album prodotti: Doble Vida, La última función e il più recente Polvo. L’artista è noto per l’utilizzo di black humor, giochi di parole e forti riferimenti pessimistici alla condizione umana.
Rxnde Akozta #15
Un artista cubano che ha dedicato metà della sua vita al rap, al quale si avvicina per la prima volta all’età di 12 anni e da quel momento non smette di mettere parole in rima ovunque la musica lo porti, dapprima vivendo in Venezuela per poi arrivare in Europa, inizialmente in Finlandia e poi in Spagna dove risiede. Simbolo di un boom bap puro, pieno di significato e mirato alla protesta sociale, Rxnde si è da sempre contraddistinto per essere la voce del popolo. Nel 2005 esce il suo album di debutto chiamato Jodido Protagonista, ma è tra il 2010 e il 2012 che riceve l’attenzione del grande pubblico grazie all’uscita degli album Un de Rap ed Etcetera.
Un combattente del rap che non ha mai smesso di dar voce a chi non può averla.
Dano #14
Nato in Argentina ma trapiantato fin da piccolo in Spagna, Dano è una delle figure più rispettate del panorama dell’hip hop latino. Rapper, produttore, beatmaker e anche direttore artistico, c’è di tutto all’interno del suo curriculum tanto da essere ammirato da moltissimi artisti di spessore. Facente parte del collettivo Ziontifik, Dano è anche noto per le sue opere da solista, come il suo album di debutto Cierra los ojos risalente al 2007, l’opera chiamata Istmo – considerata un’autentica perla musicale – e infine il suo ultimo album noto come El Hombre Hace Planes, Diós se rie, uscito nel 2023 e che conta con la partecipazione di artisti di livello come Hoke, Duki e Lil Supa.
SFDK #13
Storico gruppo musicale proveniente da Siviglia e formato attualmente dal rapper Zatu e dal DJ Acción Sánchez, SFDK, acronimo che significa “Siempre Fuertes de Konciencia” ha saputo ritagliarsi uno spazio nella storia del rap spagnolo fin dal primo EP Llámalo como lo quieras, uscito nel lontano 1997, mantenendosi in auge fino ai giorni nostri con l’uscita dell’ultimo album noto come Inkebrantable.
Nel 2021 il gruppo riceve la “Medalla de la Ciudad de Sevilla” come riconoscimento per la loro lunga e brillante carriera musicale, che ancora oggi non sembra arrestarsi, infatti SFDK ha da poco annunciato un nuovo tour che li vedrà ancora dare spettacolo in tutta la Spagna.
Rapsusklei #12
Vincitore del premio per il miglior album in Spagna per quanto riguarda la musica indipendente nel 2010 con Pandemia, Rapsusklei, nome artistico di Diego Rodriguez, si è distinto come uno dei migliori del genere a partire dai suoi inizi, datati primi anni ’90. Capace di addentrarsi in vari generi musicali come il dancehall e il reggae, basando la propria musica su testi profondi e malinconici che riescono a raggiungere con facilità il cuore e la mente dell’ascoltatore. Durante la sua decennale carriera ha condiviso palchi e concerti con pesi massimi del genere rap di tutto il mondo, tra cui Wu-Tang Clan, Busta Rhymes, Afu-Ra e tanti altri, arrivando inoltre a esibirsi nei luoghi più nascosti tra cui il Nord Africa. Diego, è un autentico referente non solo del genere rap ma proprio della cultura hip hop a 360°.
ZPU #11
Juan Prieto Sánchez, noto come ZPU è una delle figure più rilevanti dell’hip hop hispano, nonché una delle migliori penne del rap spagnolo e lo ha dimostrato sin dai suoi inizi con il gruppo Muerte Acústica nel 1997 e successivamente nel 2006 con la sua prima opera da solista, l’album intitolato Hombre de oro e nel 2010 con He tenido un sueño – un album introspettivo e con elementi sociopolitici e la speranza utopica di vedere un mondo nel quale regni la giustizia e l’uguaglianza – con il quale darà un vero e proprio scossone alla sua carriera. Ad oggi il suo ultimo lavoro discografico è l’LP Corazón de oro. L’impronta che ha lasciato l’artista nel rap game è a dir poco gigantesca, contornata da una delle migliori scritture di tutto il panorama.
La top 10 dei migliori rappers della storia in lingua spagnola
Cartel de Santa #10
Entriamo nella top 10 parlando del gruppo rap messicano Cartel de Santa, fondato nel 1999 e composto attualmente da MC Babo, Mono e dal producer Rowán Rabia. Icona del rap latino, ha saputo mantenere intatta l’essenza del rap di strada nel paese “tricolor”. Il loro debutto ufficiale risale al 2002 con il rilascio dell’album omonimo, Cartel de Santa Vol 1 con all’interno canzoni del calibro di Asesino de asesinos e La Pelotona. Nel 2005 esce Cartel de Santa Vol 2 che consacra definitivamente il gruppo nel panorama dell’hip hop hispano grazie a pezzi come El arte del engaño. Nel 2006 un avvenimento sconvolge per un periodo il gruppo: il frontman MC Babo viene arrestato con l’accusa di omicidio colposo. Il gruppo cominciò a mettere da parte il denaro proveniente dalla loro musica con lo scopo di pagare la cauzione; così facendo il rapper venne liberato circa un anno dopo e successivamente con l’uscita di Volumen Prohibido, il gruppo raccontava il periodo di detenzione di MC Babo. Nel 2014 esce quello che è finora l’album più venduto e con più riconoscimenti di Cartel de Santa, ovvero Golpe Avisa che contiene tracce come Si te vienen a contar. Attualmente la loro ultima produzione risale al 2016 e si intitola Viejo Marihuano, con il quale il gruppo si è aggiudicato l’ennesimo disco di platino. Cartel de Santa è la rappresentazione più pura dell’hip hop e del gangsta rap messicano, ed è stato in grado negli anni di diffondere la propria musica ridefinendo i canoni dell’hip hop “Mexa”.
Nach #9
Poeta, rapper, autore e compositore: si, perchè Ignacio José Olmo, conosciuto come Nach, è veramente un artista a tutto tondo: capace di accarezzare dolcemente l’ascoltatore con la sua scrittura poetica e di lasciarlo con la mente ben attiva, trasmettendogli emozioni complesse. La carriera di Nach inizia nel 1994, quando la professionalizzazione del rap in Spagna era un qualcosa di utopico, attraverso il rilascio di una demo intitolata D.E.P (Descanse en Paz). Nel 2003 esce l’album Poesia Difusa, ricco di critiche nei confronti dell’ipocrisia della società odierna, con il quale Nach inizia ad essere conosciuto, e nel 2008, il rilascio dell’LP Un Día En Suburbia si conferma una delle migliori penne del rap spagnolo e non solo, visto il grande apprezzamento nei suoi confronti del pubblico sudamericano. All’interno di suddetto disco ci sono canzoni di spessore come Efectos Vocales, Esclavos del Destino e Anochece/Manifiesto. Momentaneamente Almanauta, uscito nel 2018, è il suo ultimo album. Dall’alto della sua lunghissima carriera musicale e dell’impatto che ha avuto sulla lirica del rap spagnolo, Nach entra di diritto in questa speciale classifica.
Lil Supa #8
Lil Supa entra a far parte della cultura hip hop all’inizio del 2000, tramite l’arte dei graffiti e della breakdance nella sua città natale, Caracas. Da quel momento diventa il motore di questa cultura nel suo paese d’origine insieme ad altri artisti, soprattutto con l’uscita del suo primo disco intitolato Simplemente Underground. Nel 2008 pubblica un album insieme al collega e amico Canserbero, chiamato CAN+ZOO (INDIGOS), composto in totale da 12 tracce. Da menzionare anche l’album YEYO, uscito nel 2022. Negli anni successivi riceve un grandissimo riconoscimento internazionale tanto da presentarsi ad eventi in tutta l’America Latina e successivamente negli Stati Uniti fino ad arrivare in Europa e nel 2015 addirittura a Tokyo, diventando il primo rapper venezuelano ad avere una data in Asia. Conosciuto principalmente per il suo lavoro svolto nel mondo hip hop a livello sociale, visto l’aiuto dato ai ragazzi dei quartieri più malfamati di Caracas e non solo, con lo scopo di trovare loro una strada attraverso la musica. Naturalmente anche il suo talento per la scrittura e la composizione lo hanno aiutato, rendendolo uno dei rapper di punta del panorama latinoamericano.
Orishas #7
Gruppo rap cubano formatosi a fine anni ’90 dall’unione di Yotuel Romero, Ruzzo Medina e Roldán González, Orishas è stato un pioniere dell’hip hop latinoamericano grazie alla musica innovativa per il panorama hispano, che fondeva insieme il rap e le sonorità tradizionali della musica cubana – diventando un modello da seguire per le generazioni successive -, e per le canzoni che parlavano dei problemi di identità e di discriminazione razziale che all’epoca dilagavano. Furono tra i primi ad esporre questi problemi all’interno del rap game latino. Autori di cinque album, tra cui A lo Cubano ed Emigrante, il gruppo ha riscosso un notevole successo anche in Europa e hanno partecipato alla realizzazione della colonna sonora del primo capitolo della saga di Fast and Furious.
Residente #6
Già voce dello storico gruppo “Calle 13” tra il 2004 e il 2014, con il quale ha vinto ben 31 Grammy Latini, René Pérez Joglar è uno di quegli artisti che ami oppure odi, non c’è una via di mezzo. Comincia la sua carriera da solista nel 2015 dopo le fortune fatte con il suo precedente gruppo, e lancia l’album omonimo Residente contenente canzoni come Guerra oppure Desencuentro. Nel 2019 fa uscire la traccia Pecador, dove rivolge un’ampia critica al mondo dell’industria musicale latinoamericana e attira numerose attenzioni su di sé. Un anno più tardi rilascia il singolo René, un’autentica opera d’arte nella quale racconta la sua infanzia e il suo vissuto, tra ricordi positivi e situazioni al limite. Nel 2022 partecpa alla Bizarrap Music Session, Vol. 49, collaborando con il famosissimo produttore argentino Bizarrap. In questa traccia critica aspramente il cantante reggaetón JBalvin e in poco tempo diventa il videoclip latino più visto di sempre nelle prime ventiquattro ore, sollevando un polverone mediatico. Sempre nel 2022, Residente rilascia la canzone This is Not America, nella quale risponde al rapper statunitense Childish Gambino, reo di essersi riferito, in un suo pezzo, agli Stati Uniti d’America solo con il nome “America”, mentre Residente tende a sottolineare come “America” sia in realtà il modo corretto per riferirsi a tutto il continente, dal Nord al Sud, e che i veri Americani siano in realtà i nativi. Residente viene spesso criticato per aver iniziato nel mondo del reggaetón, per poi solo in seguito abbracciare il rap, ma ciò che è stato per la musica latinoamericana, a livello sociale, artistico e politico è davvero incredibile.
Tego Calderón #5
Tego è sicuramente uno dei pionieri dell’hip hop latino-americano. Conosciuto a livello internazionale per i suoi successi planetari principalmente legati al reggaetón, l’artista proveniente da Puerto Rico ha saputo però destreggiarsi con disinvoltura tra numerosi generi e ritmi musicali, tra cui il rap, il reggae, la salsa e appunto il reggaetón. Il suo debutto ufficiale avviene nel 1996 con la canzone Me toca a mí, ma è nel 2002 che l’artista comincia ad essere conosciuto, dopo la pubblicazione del suo primo album: El Abayarde. Il disco include tracce che hanno segnato più di una generazione come la famosa Pa’ Que Retozen e Gracias, amalgamando all’interno dell’opera sia sonorià rap che caraibiche. Rilascia nel 2015 quello che attualmente risulta essere il suo ultimo album, intitolato El que sabe, sabe, con cui vince un Grammy e si posiziona al vertice delle classifiche mondiali. Sarebbe riduttivo parlare di Tego Calderón come solamente il “padrino” del reggaetón, dopo tutto quello che ha fatto per il movimento hip hop, portando l’America Latina ai vertici dell’industria musicale di tutto il mondo.
Los Aldeanos #4
Il duo rap cubano si è da sempre distinto per le rime incendiarie, la forte critica sociale e quello spirito di rivalsa che spesso troviamo nei paesi latinoamericani, e per questo ha segnato per sempre il movimento hip hop di quella zona del mondo. Al2 “El Aldeano” e “El B” hanno formato il duo nel 2003 e nello stesso anno rilasciano il disco intitolato Censurados, il quale fa da apripista per molti altri rappers cubani e non. In questo disco vi è riposto tutto il malumore delle persone che vivono in uno stato in cui vi è una forte repressione, come lo era Cuba a quei tempi. Nonostante la censura del governo cubano, i due artisti hanno sempre lottato e si sono battuti contro l’opposizione politica. Tratta gli stessi argomenti anche il disco El Atropello, uscito nel 2014. Dopo numerosi anni insieme, durante i quali hanno raggiunto importanti traguardi a livello musicale e hanno ricevuto un enorme riconoscimento anche al di fuori dell’America Latina, diventando vere e proprie leggende hip hop, Al2 El Aldeano ed El B si sono separati nel 2018, continuando le loro carriere musicali come solisti, ma consapevoli del fatto di essere entrati per sempre nell’olimpo del rap in lingua spagnola.
Kase.O #3
Icona del rap spagnolo; forse il più grande di sempre nel suo paese, Kase.O, nome artistico di Javier Ibarra, si è distinto negli anni come rapper, produttore e compositore musicale, portando la sua lirica ad essere un’ispirazione per una generazione intera. L’artista inizia la sua luminosa carriera nel 1993 con la produzione di una demo intitolata Rompecabezas, con la quale comincia a farsi notare in Spagna. Nel 1996 fonda il collettivo hip hop Violadores Del Verso – insieme al già citato SHO-HAI, al rapper Lirico e al DJ R de Rumba – con il quale collaborerà allo sviluppo di sette album in studio, che lo consacreranno nel gotha del rap hispano. Nel 2011 rilascia l’album Kase.O Jazz Magnetism nel quale riesce a mettere insieme il rap con la musica Jazz. Il 2016 coincide invece con l’uscita del disco noto come El Círculo, che contiene tracce diventate poi culto, come Repartiendo Arte, Pavos Reales e Yemen. Dopo aver fatto la storia del rap spagnolo ed aver influenzato moltissimi artisti tramite il suo stile puro nel quale spicca la sfrontatezza con cui si espone su certe tematiche, la denuncia sociale e un senso di anticonformismo che ribolle, Kase.O ha deciso nel marzo 2023 di prendersi una pausa, ritirandosi per il momento dalla scena.
Vico-C #2
Vico-C, nome artistico di Luis Armando Lozada Cruz, è senza ombra di dubbio il pilastro su cui si fonda l’hip hop latinoamericano. Fin dai tempi del suo esordio, verso la fine degli anni ’80 con la canzone No a las drogas, si è contraddistinto per l’utilizzo di una lirica contundente, orientata verso la critica sociale dal punto di vista cristiano, risultando essere la scintilla che ha permesso al genere urbano di nascere, evolversi ed espandersi in tutto il Sud America. La sua prima produzione di livello è La Recta Final, EP rilasciato nel 1989. Si susseguono poi opere del calibro di Hispanic Soul, album con al suo interno la storica traccia Bomba Para Afincar, l’iconico album Aquel Que Habia Muerto rilasciato nel 1998, Emboscada, risalente al 2002 e Desahogo uscito nel 2005. Nel 2023, Vico-C fa il suo grande ritorno pubblicando il suo nono album Pánico, con il singolo di punta Pregúntale a tu papá por mí. L’artista portoricano è considerato da tutti gli addetti ai lavori, nonché colleghi, un autentico padrino di quello che è il movimento hip hop in America Latina, che egli stesso ha “svezzato” con la sua musica innovativa, cruda ma allo stesso tempo conscious, guadagnandosi così il soprannome di “Filósofo del Rap”.
Canserbero #1
Se si parla di rap in lingua spagnola non si può non menzionare colui che più di tutti ha reso immortale questo genere in tutta l’America Latina e non solo, nonostante la sua morte prematura avvenuta nel 2015: Tyrone José González Orama, noto artisticamente come Canserbero. Rapper, compositore e attivista venezuelano, comincia la sua trascendentale carriera nel 1999 entrando a far parte del collettivo “Codigos de Barrio”. Un anno dopo il rapper decide di focalizzarsi in un genere musicale più critico, come lo era l’hard rock e il rap conscious. Tra il 2003 e il 2004 conosce il rapper venezuelano Lil Supa con il quale, quattro anni più tardi, rilascia l’album Can+Zoo índigos: un successo che dimostra l’abilità e la raffinatezza della lirica di Canserbero, insieme ad una forte critica alla società moderna e alle forze politche del suo paese d’origine. Nel 2009 rilascia il mixtape Guía Para la Acción contiene tracce come El Mundo Ya se Acabó, Canbiate e Advertencia. L’apice della sua breve ma significativa carriera musicale lo raggiunge con i suoi unici due album rilasciati: Vida, risalente al 2010, e Muerte, datato 2012. Entrambi sono considerati come due degli album più importanti della storia del rap in lingua spagnola, per importanza sociale e per i messaggi che essi contengono. Il primo è composto da 17 tracce, tra cui Hace Falta Soñar, Aceptas, Pensando en Tí e Y la Felicidad Qué. Un’opera che offre spunti e riflessioni su numerose tematiche, dalle più intime a quelle più rivolte verso la protesta e la sensibilizzazione. Muerte, invece è noto per aver lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’hip hop latino, caratterizzato da tematiche oscure, contiene al suo interno canzoni culto come: Es Épico, En el Valle de las Sombras, Maquiavélico, Mundo de Piedra, Llovía e Jeremías 17-5.