Il giovane artista partenopeo ci ha raccontato Mayday: suo ultimo lavoro solista pubblicato lo scorso 5 aprile.
Alessio Amato, in arte Aleam: napoletano, classe ’98. Rookie della scuderia Tritolo, etichetta discografica fondata da Clementino. Sognatore, introspettivo ed in lotta con i propri demoni. Lo scorso 5 Aprile ha pubblicato Mayday: EP in cui si mischiano perfettamente il pop melodico, la trap ed il cantautorato.
Il disco è stato stato prodotto, mixato e masterizzato da Daniele Franzese presso il Dharma Recording Studio. Mayday è un progetto che sintetizza -e lascia intravedere- le speranze, le illusioni, i sogni e le aspettative di un giovane artista in cerca di una dimensione quanto più a lui consona. Abbiamo avuto la possibilità di contattare Aleam, il quale si è confidato con noi. Ecco cosa ci siamo detti:
Quali sono i tuoi canoni artistici di riferimento? In quale genere musicale ti collocheresti?
«Principalmente il pop melodico, il rap, la trap e R’n’B, ma non mi sento di appartenere a nessuna cultura in particolare. Se dovessi identificarmi in uno specifico genere però ti direi il cantautorato moderno».
Come è nata la collaborazione con la Tritolo?
«Tritolo è una realtà in continua espansione ed io ringrazio Poomba per avermi dato la possibilità di parteciparvi. La squadra è davvero fortissima, basti pensare che è capitanata da Clementino! Sono onorato di farne parte e sto provando a rappresentarla al meglio ».
E quella con Daniele Franzese?
«In realtà è nata prima la collaborazione con Daniele che con la Tritolo. Gli capitò di ascoltare un mio brano grazie a Poomba e, nonostante non mi conoscesse, mi invitò nel suo studio. Da quel giorno non ci siamo più fermati».
Perché hai scelto questo titolo? Quale sensazione volevi comunicare?
«Non ci sentivamo di intitolare l’EP usando il titolo di uno dei brani perché ognuno di essi racconta una storia tratta da un qualcosa di più grande e generale. Nonostante ciò, i pezzi sono tutti della stessa lunghezza d’onda, quindi abbiamo capito che la cosa giusta da fare era trovare un titolo che decifrasse il tutto. Così abbiamo scelto Mayday».
Personalmente reputo Mayday un progetto fortemente introspettivo ed altamente sperimentale. Concordi con questa mia definizione?
«Sono d’accordo con te. Anche nei brani più gioiosi è sempre presente una sfumatura di malinconia, o un mio personale turbamento. Forse perché non riesco mai a lasciare la mia forte connotazione introspettiva che mi caratterizza come persona. Per quanto concerne il sound il discorso è il medesimo: i beats ed i testi si amalgamano in un modo incredibile».
Immagina di doverti presentare ad uno sconosciuto mediante una delle tracce presenti nell’album. Quale sceglieresti?
«Non è facile risponderti, ogni brano è parte fondamentale dell’EP e li riteniamo tutti validissimi. Probabilmente se dovessi presentarmi a qualcuno che non mi conosce gli farei ascoltare “Noi no“, perché racchiude molti aspetti artistici e musicali che contraddistinguono sia per me sia Daniele».
Cosa volevi comunicare con il brano Demoni?
« “Demoni” è il brano che Daniele ascoltò prima di invitarmi in studio. È un pezzo particolare perché unisce dolcezza e violenza. Parla dei mostri e dei demoni che ognuno di noi ha e che in alcuni momenti prendono il sopravvento. Ho cercato di far capire che bisogna trovare la forza di sopprimerli per conquistare la libertà».
Bonsai: concreta dichiarazione d’amore o semplice illusione?
«Direi che “Bonsai” rappresenta entrambe le cose: riguarda un amore concreto e l’illusione che abbiamo di sapere come gestirlo. Credo che i sentimenti e le emozioni siano un qualcosa molto più grandi di noi e bisogna prendersene cura. Bonsai parla proprio di questo».
Ti porterò dove vorrai all’ombra di un Bonsai, al caldo dei ghiacciai, al per sempre detto mai.
(Bonsai)
Come un aereo (di carta) racchiude i sogni e le speranze di Aleam?
«Si, “Come un aereo (di carta)” è un mix di sensazioni positive e di quanto sia bello lottare per non perderle. Sono del parere che i sogni e le ambizioni ci tengono in vita. Finché si può è giusto rincorrerli».
Hai già altri progetti in mente per il futuro?
«Io e Daniele abbiamo molti pezzi in cantiere e tantissimi idee per il futuro. Ora è presto per parlare di un album e in questo momento stiamo lasciando a Mayday lo spazio che merita. Vogliamo sia goderci le soddisfazioni legate a questo lavoro sia analizzare tutti gli aspetti negativi per migliorarci. Voi, in ogni caso, teneteci d’occhio».