Finalmente è arrivato il momento tanto atteso, Massimo Pericolo è uscito col suo secondo disco – Solo Tutto – è riuscito a superare la prova del nove?
Lo dice come prima cosa in assoluto, “quanto è difficile scrivere il secondo disco“, come a voler subito gettare le premesse verso gli ascoltatori, con questi anni post Scialla Semper che sono stati una bomba per un ragazzo che nel giro di due anni è passato dal niente a tutto. Solo Tutto – appunto – un titolo ossimorico che, proseguendo in questo senso rivela il modo di fare musica di Massimo Pericolo.
L’album accosta infatti tracce molto conscious a tamarrate vere e proprie. Si passa da Casa Nuova e Debiti a Cazzo Culo e Sai Solo Scopare (nella quale Crookers sforna una produzione già candidata tra le migliori dell’anno), da Bang Bang a Fumo a Beretta. E sinceramente, l’effetto finale è riuscito, questo “bipolarismo” musicale funziona e riesce a far si che la noia resti lontana durante l’ascolto.
Come già dimostrato nella title track del precedente disco (Scialla Semper), lo storytelling è uno dei suoi assi nella manica e lo dimostra nuovamente con Airforce e Fumo, due tracce veramente ispiratissime e interessanti. Il secondo in particolare riesce veramente a ricreare per immagini un film crudissimo, nella quale il protagonista in questione mostra il suo lato più crudo e realista. Anche Brebbia 2012 è una sorta di storytelling nel quale fa riemergere i vecchi tempi, circondato dalla noia e da momenti complicati, che ora sembrano tanto lontani e che ricorda con una certa consapevolezza.
Solo Tutto di Massimo Pericolo è dunque un album composto da vari momenti davvero interessanti che, nonostante la sua semplicità nella scrittura, forse non riescono ad arrivare in toto al primo ascolto. L’ascoltatore ha bisogno di entrare nell’interiorità del protagonista in questione che dimostra di avere tanto da dire e che siamo sicuri che in futuro potrà proseguire verso la sua ascesa.