Vince Mahmood a Sanremo, un festival caratterizzato da polemiche e colpi di scena.
Con il suo singolo Soldi, estratto dal suo primo EP dal titolo Gioventù Bruciata, Mahmood si classifica primo al festival della canzone italiana. È stata una sorpresa per molti, in quanto il giovane cantante propone un tipo di musica che si discosta dalle classiche tracce alle quali Sanremo ha sempre abituato.
Il suo è un mix di Pop soul e R&B tendente al rap molto apprezzato dai giovani e dai colleghi della scena rap e underground italiana, ma che non convince del tutto la “vecchia guardia”, la critica, e qualche conservatore.
Alessandro Mahmoud, in arte Mahmood, è nato nel 1992 da madre italiana e padre egiziano nel quartiere di Gratosoglio nella periferia sud di Milano. Sebbene si distacchi sia nei temi che musicalmente dai rapper e trapper dai grandi numeri sulle piattaforme di streaming, sembra aver stabilito con questi comunque un rapporto di rispetto reciproco e supporto.
Tutto questo è confermato da recenti collaborazioni importanti. Per esempio con l’ex Dogo Guè Pequeno nella canzone Doppio Whisky estratta dal suo ultimo album Sinatra, e il featuring con Fabri Fibra intitolato Anni 90, compreso nell’EP Gioventù Bruciata. Ha inoltre collaborato e scritto testi per diversi artisti, tra cui Elodie, Marco Mengoni e Michele Bravi.
Guè Pequeno ha supportato Mahmood fin dall’inizio di questo festival, sui social e apparendo addirittura sul palco dell’Ariston per cantare Soldi. Inoltre Guè è l’ultimo arrivato nella famiglia BHMG, l’etichetta e brand di Sfera Ebbasta e Charlie Charles, e quest’ultimo non è altro che il produttore del beat della canzone vincitrice.
Dunque la vittoria di Mahmood a Sanremo porta sicuramente una novità a livello artistico nel festival della canzone Italiana. Si apre così anche al mondo del rap che fino ad oggi era stato considerato come genere di livello inferiore, e a temi molto più vicini ai giovani.
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Foto Matteo Rasero/LaPresse – 09 Febbraio 2019