Aspettando la pubblicazione sulle piattaforme di streaming di Faces, vogliamo celebrare la memoria di Mac Miller raccontandovi alcuni aneddoti ripercorrendo la sua discografia degli esordi e parlandovi in particolare di un progetto di: Balloonerism.
Uno dei suoi progetti più intimi. Tanto intimo da non essere mai stato pubblicato.
Balloonerism, il disco di Mac Miller che non ha mai visto la luce
Mac Miller è stato uno dei talenti più cristallini della scena nei suoi soli 26 anni di vita. Un artista nel senso più puro del termine, in grado di esprimersi attraverso tutte le sfaccettature della musica.
Nell’arco di dieci anni ha realizzato cinque album ufficiali e svariati mixtape, attraverso i quali ha dimostrato a tutti quanto fosse versatile il suo suono.
La sua carriera musicale è stata stroncata precocemente da un’overdose che ce lo ha portato via ormai tre anni fa. Da quel momento ci siamo solo potuti rendere conto di quale grande artista avevamo perso, anche grazie al progetto postumo, pubblicato con l’aiuto dei suoi collaboratori, Circles.
Vogliamo ripercorrere la sua carriera musicale svelandovi alcuni dettagli riguardo a un suo progetto fantasma realizzato e (quasi) concluso, ma mai pubblicato da Mac Miller: Balloonerism.
L’esordio musicale di Mac Miller
Che musica fa Mac Miller? Se lo avessimo chiesto a qualcuno all’inizio degli anni ’10 probabilmente avrebbe risposto “Rap da ragazzini”. Infatti Mac Miller era un ragazzino di Pittsburgh, che si approcciava al rap quasi per gioco, rivolgendosi prevalentemente ai coetanei. Era un classico adolescente americano con snapback New Era in testa e Nike ai piedi e la sua musica era rivolta ad un target di ragazzi proprio come lui.
Nei suoi brani si parla di fare festa, di ragazze, di amori adolescenziali, della sua città… Non mancano gli episodi più intimi, ma è soprattutto nei brani più teen-friendly che tanti coetanei si rispecchiano.
Complice la crescita esponenziale di popolarità di YouTube, dal 2009 al 2011 Mac Miller passa in un paio di anni da essere il “rapper della classe” a scuola ad essere una star. Dopo i primi demo, seguono i mixtape The high life, K.I.D.S., Best Day Ever e I love life, thank you, di successo crescente.
I lavori in Rostrum Records
La crescita di popolarità si manifesta con la pubblicazione del suo primo album ufficiale, Blue Side Park, per l’etichetta locale Rostrum Records.
Il disco è un successo a livello commerciale, segnando il più alto debutto in Billboard 200 da parte di un album indipendente dai tempi di Snoop Dogg nel ’95. In tanti ascoltano il disco e in tanti lo criticano: chi si aspettava una maturità artistica di un ragazzo di 19 anni, in quel frangente resta stravolto.
Ma altrettanto resta stravolto Mac Miller, che in un battito di ciglia si trova a sulla bocca di tutti, con un disco da portare in tour negli USA e in Europa e tanta pressione addosso. Proprio in questo momento iniziano quei problemi di Mac Miller che lo accompagneranno per tutta la sua vita, fino alla fine.
La fama, le sostanze e la musica
Nel 2013, alla pubblicazione di Watching movies with the sound off, Mac Miller ha raggiunto probabilmente il picco di popolarità e anche di dipendenza dalle sostanze. Il primo è dovuto, oltre che alla musica, anche alla serie di MTV Mac Miller and the Most Dope Family, mentre il secondo forse è proprio una causa del primo.
La popolarità cresce, lo stress pure. La difficoltà a gestirlo, sfocia in abuso di sostanze e depressione, creando un circolo vizioso da cui è difficilissimo uscire.
L’unica costante nella vita di Mac Miller è la passione per la musica. Nonostante tutto, riesce ad essere un artista super produttivo, in grado di usare la propria musica come terapia, andando con i mixtape a colmare i vuoti che un album vero e proprio non riesce a soddisfare.
Il secondo album ufficiale era stato infatti preceduto dai mixtape Macadelic e You. Il primo è uno dei progetti più complessi e corposi di Mac, mentre il secondo è quasi un esperimento, in cui si re-inventa cantante nu-soul anni ’80, mostrando davvero una versatilità musicale incredibile per un ragazzo (all’epoca) di soli 20 anni.
WMWTSO è un disco tutt’altro che commerciale, anzi è particolarmente profondo, ma sembra quasi che Mac non sia riuscito a esprimersi al 100%. Ancora una volta pubblica dei mixtape come valvola di sfogo addizionale.
Delusional Thomas è un altro esperimento, in cui si cimenta nel rap horrorcore, dando voce al suo alter ego, che si manifesta sotto effetto di sostanze. Il mixtape successivo è Faces, un vero e proprio ritratto delle molteplici personalità che Mac Miller condivide con sé stesso. In questo progetto più che mai è descritta la dipendenza dalle sostanze, la depressione e la difficoltà a uscire da entrambe.
Proprio in questo periodo, che intercorre tra il secondo ed il terzo disco ufficiale, Mac Miller realizza Balloonerism, il progetto mai pubblicato.
Mac Miller: Balloonerism
Premettiamo che le notizie riguardanti questo progetto non sono chiare, si tratta di voci che girano attraverso i social, senza aver mai avuto una conferma o una smentita ufficiale. Sta di fatto, che tutti i collaboratori di Mac fossero al corrente della mole di brani realizzati in studio dal ragazzo di Pittsburgh.
Mac viveva in studio, scriveva, produceva e registrava tantissimo: si dice che per realizzare WMWTSO avesse registrato oltre 400 brani. Non è quindi inverosimile la realizzazione di Balloonerism. Piuttosto è particolare la modalità in cui questo è stato tenuto celato per tanti anni.
Si dice che le tracce che compongono il progetto siano state tutte realizzate tra il 2013 e il 2014, tra Watching movies e Faces, e che corrisponde a uno dei periodi più difficili della vita di Mac Miller. Il progetto sembrava essere completo, sia per quanto riguarda la tracklist, che per il titolo e la cover.
La copertina del progetto, realizzata dal pittore Afro-Surrealista Alim Smith, è stata commissionata da Mac stesso, che voleva farsi rappresentare in maniera distorta come una mongolfiera, quasi a esplodere da tutto quello che ha dentro, ma allo stesso tempo pronta a volare alto, high, come Mac ha sempre fatto.
Nonostante il progetto sia estremamente interessante per quanto intimo e riflessivo, non vedrà mai la luce ufficialmente.
A quanto pare, Mac dopo averlo chiuso, ha preferito accantonarlo, per concentrarsi sul successivo progetto, Faces. La genesi di questo disco, racchiude appieno il carattere di Mac Miller, sia sotto il punto di vista artistico che personale. È la prova che Mac la musica la facesse soprattutto per sé stesso, per sperimentare e soprattutto per liberarsi, quasi come una seduta di terapia.
Semplicemente in Balloonerism c’è tutto Mac Miller.
Il prosieguo della discografia di Mac Miller
Nel corso degli anni Mac Miller continua a produrre musica, ora sotto etichetta major. Sembra quasi che ora dedichi più tempo agli album ufficiali e ne abbia meno a disposizione per i side-projects che usava come valvola di sfogo.
Nel 2015 e 2016 pubblica infatti “solo” i due album ufficiali GO:OD AM e The Divine Feminine.
La relazione con Ariana Grande per un periodo sembra avere un effetto positivo sulla salute di Mac Miller, che ora sembra essere in grado di gestirsi maggiormente rispetto al passato.
Purtroppo la relazione volge al termine proprio a causa della difficoltà di Mac di rimettersi in carreggiata completamente. Questo episodio lo segna indelebilmente, come manifesta con l’album Swimming. Ancora una volta Mac usa la musica per sfogarsi, raccontando intimamente i proprio problemi di salute mentale, di amore e di dipendenze.
Come spesso accade, ci si rende conto del valore delle cose solo quando si perdono. La perdita di Mac Miller ha dato l’impulso a tanti di andare ad approfondire la sua discografia e le sue produzioni musicali più intime, che proprio in virtù del suo decesso hanno acquisito maggior spessore.
La pubblicazione di Balloonerism
Balloonerism è proprio uno di quegli episodi intimi della vita di Mac Miller. Ci viene da dire che fosse così intimo che ha deciso di tenerlo per sé, per donare invece agli ascoltatori Faces, sebbene altrettanto fatalista e premonitore di quello che gli sarebbe successo nel giro di qualche anno.
Un utente di Reddit rimasto anonimo, ha quindi pensato, ci auguriamo in buona fede, di far sentire ai fan di Mac Miller una perla in più di quella che era la sua arte, soprattutto nella sua forma più complessa e intima.
Così, a partire da febbraio 2020 ha iniziato a condividere i brani, uno per volta, di quello che di fatto sarebbe dovuto essere Balloonerism. Non sappiamo questo utente chi sia, sicuramente una persona vicina a Mac, ma evidentemente neanche uno dei suoi più fraterni collaboratori, in quanto non sempre in grado di rispondere ai quesiti degli altri utenti.
Oltre ai brani di Balloonerism, negli ultimi 2 anni sono usciti numerosi brani inediti, che figurano come “loosie” dei progetti ufficiali, versioni demo o provini. Diversamente da questi, le tracce di questo disco erano invece un progetto a sé stante, praticamente completo.
Ad avallare la tesi del progetto ufficiale si sono sbizzarriti i fans più accaniti che hanno scoperto che nel 2014 il fratello di Mac Miller avesse registrato un sito web appunto con il nome di Balloonerism. Purtroppo i brani in questione non sono disponibili sui canali ufficiali, però si può trovare ancora qualcosa su SoundCloud.
L’eredità musicale di Mac Miller
Se con Swimming Mac Miller aveva scelto di aprirsi totalmente, i suoi più fidati collaboratori hanno deciso di chiudere il cerchio, con la pubblicazione di Circles, il primo album postumo ufficiale che completa così quello uscito poco prima.
L’ultimo lavoro di Mac Miller è probabilmente anche il meglio realizzato dal punto di vista musicale, dimostrando di aver raggiunto la maturità artistica che i critici non trovarono in lui negli anni precedenti.
La verità è che spesso la sua discografia non è stata analizzata a sufficienza: lavori come You, Faces e il progetto “fantasma” Balloonerism racchiudevano già in anticipo le sonorità e le tematiche che hanno conferito lo status di Artista con la A maiuscola a Mac Miller nel 2018.
Nel corso dei dieci anni di carriera Mac Miller è riuscito come nessun altro a creare brani, stili e musica in grado di evolversi, al pari passo della sua vita. Proprio quando la critica sembrava avergli finalmente riconosciuto il posto che meritava, la morte ce lo ha strappato via, prima ancora di potersi godere i successi e il tour di Swimming.
Rest in peace, Mac.