Murubutu torna con un nuovo progetto, La vita segreta delle città, un concept album che, come suggerisce il titolo, esplora la città da diverse angolazioni. Immergendo il racconto tra megalopoli e piccoli centri, il rapper offre una riflessione profonda e intima sui luoghi che definiscono la nostra quotidianità.
Murubutu esplora La vita segreta delle città
La vita segreta delle città è il nuovo lavoro di Murubutu, un concept album che intreccia le geografie urbane, offrendo una visione della città come simbolo di speranza e riscatto, ma anche come luogo di solitudine e alienazione.
In questo viaggio sonoro, il rapper esplora quell’eterno contrasto tra la nostalgia che accompagna chi lascia il piccolo centro, dove la vita può sembrare limitata e costrittiva, e la voglia di spingersi verso la grande città, ricca di sogni ed opportunità. Tuttavia, quella stessa città, simbolo di un futuro migliore, si rivela presto un luogo che può risultare soffocante e alienante, dove la solitudine cresce invece di diminuire.
La città degli angeli, secondo singolo estratto dall’album, è una vera e propria rappresentazione dell’alienazione urbana. Ispirato dal film Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders e dal suo remake City of Angels, il brano racconta la storia di un angelo che osserva in silenzio la frenesia della città, dove la routine ingoia ogni speranza. In questo contesto, l’unico angolo di bellezza appare all’angelo nelle sembianze di una donna, che avrebbe dovuto portare con sé in cielo, ma di cui si innamora. La produzione, suggestiva e avvolgente, è curata da Goedi, che ha modellato il suono anche di La vita segreta ft Erica Mou, di Megalopoli con Dj Craim e Alborosie, che gli dà un taglio reggae, e di Flaneur con Ivana LCX, primo singolo estratto, pubblicato lo scorso 24 gennaio. Il brano racconta la storia di un flaneur che attraversa Parigi, perdendosi tra i suoi viali, ed esplorandone le meraviglie nascoste, quei dettagli che danno forma ed anima ad una città, come i sorrisi nei bar o i lampioni sui ponti. Il flaneur è un viaggiatore e visitatore, che scoprendo il paesaggio urbano, finisce per scoprire aspetti di sé.
Con la vita segreta delle città, uscito per Django Music e Glory Hole Records, Murubutu riconsolida la sua figura di storyteller, che trova linfa dall’Hip-Hop e dal cantautorato. La sua abilità nel raccontare storie si manifesta con forza in Minuscola, dove narra la tragica vicenda di Yaguine e Fodè, due giovani che, animati dal desiderio di studiare in Europa, si nascosero nel carrello di atterraggio di un aereo, trovando la morte durante il volo, vittime del freddo implacabile. In Nora e James, invece, esplora l’intensa e appassionata storia d’amore tra James Joyce e Nora Barnacle, un legame che, nato tra le strade di Dublino, si è intensificato grazie alla loro vita vagabonda, che li ha portati in diverse città europee come Trieste, Parigi e Zurigo. Joyce, nato in una famiglia di musicisti, dedicò a Nora una canzone all’inizio del loro corteggiamento. Murubutu, invece, ne ha scritto una che, come un epilogo dolceamaro, chiude il ciclo di quella storia d’amore, che ha attraversato il tempo e le città.
Entrambi i brani sono stati prodotti dal fedele Gian Flores, che ha realizzato la produzione anche di Vicoli, in cui Murubutu è accompagnato da Davide Shorty (che solo una settimana fa ha pubblicato il suo nuovo album Nuova Forma), e di Wanderlust.
L’unica incursione rap nell’album tra gli ospiti è quella di Danno, che accompagna Murubutu nel brano 451. Un pezzo che trae ispirazione dal celebre romanzo distopico di Ray Bradbury, Fahrenheit 451, e che, con il suo taglio critico e riflessivo, si inserisce perfettamente nell’atmosfera di consapevolezza che permea l’intero album. Influenzata dalle riflessioni di grandi autori come Walter Benjamin, Honoré de Balzac, James Joyce e Italo Calvino ogni traccia diventa una fotografia che cattura ed intreccia mondi che non esistono, città immaginarie e immaginifiche, sensazioni e visioni, e le unisce alla poesia, alla letteratura e alla storia (La caduta di Costantinopoli), che da sempre alimentano la scrittura di Murubutu.
La cura si è estesa non solo alla scrittura, ma anche alla parte sonora. Accanto a Goedi e Gian Flores, la produzione dell’album include una schiera di altri collaboratori, che aiuta ad evitare un suono uniforme e monotono. Tuttavia, ogni produzione assiste e supporta le parole di Murubutu, rafforzandole, evocandole e rendendo ogni brano un’esperienza visiva ed emotiva. Tra i produttori si annoverano Dj Fastcut, James Logan, Bizzarri e Ciro Nacci. Il suono dell’album spesso si tinge di sfumature jazz, un’ulteriore conferma della passione che il professore nutre per questo genere, come dimostrato anche dal suo progetto dello scorso anno, quando ha rivisitato il suo repertorio in chiave jazz insieme alla Moon Jazz Band.
In definitiva, La vita segreta delle città non è solo un album, ma è un viaggio sonoro ed emotivo che porta alla scoperta delle sfumature più nascoste delle città.
Potete ascoltarlo dal link sotto.