Kanye West è tornato da pochi giorni su Instagram, facendo pensare ad alcuni potesse essergli utile per promuovere l’imminente (sì dai, crediamoci) album con Ty Dolla Sign: al momento non è così, dato che il primo post sono delle sue scuse scritte in ebraico e riferite alle sue non poche frasi antisemite
Apriti cielo: tra commenti e accuse di aver utilizzato l’intelligenza artificiale, ne stanno parlando proprio tutti e di musica, nemmeno l’ombra.
Le scuse in ebraico di Kanye West saranno sincere?
Un’immagine vuota con del testo sopra e nient’altro, nemmeno un copy a supporto. É questo il primo post del “nuovo” profilo Instagram di Kanye West. Nulla di particolare, se non fosse che il testo fosse in ebraico, prontamente tradotto da qualche buon anima nei commenti.
Riportiamo di seguito quanto postato da Ye: “Chiedo sinceramente scusa alla comunità ebraica per ogni sfogo involontario causato dalle mie parole o azioni. Non era mia intenzione ferire o denigrare e mi dispiace profondamente per ogni dolore che potrei aver causato. Imparerò da questa esperienza, così da assicurare una maggiore sensibilità e comprensione in futuro. Il vostro perdono è importante per me e sono impegnato a fare ammenda e a promuovere l’unità”
Delle scuse doverose per quanto detto, ma saranno del tutto sincere? E soprattutto, verranno dalla sua penna? Il web lo sta mettendo fortemente in dubbio.
Quando, ad esempio, il noto portale TMZ ha inserito la frase in un software progettato per riconoscere testi generati da intelligenza artificiale, sono comparse delle bandiere rosse, dimostrando come ci fosse l’85% di probabilità che fosse stato scritto da una IA.
Poco dopo, però, è arrivato anche un commento della Anti-Defamation League. un’organizzazione non governativa internazionale ebraica con sede negli Stati Uniti: “Dopo aver causato danni incalcolabili utilizzando la sua vasta influenza e piattaforma per avvelenare innumerevoli menti con un antisemitismo e odio viciosi, una scusa in ebraico potrebbe essere il primo passo in un lungo percorso verso la riparazione nei confronti della comunità ebraica e di tutti coloro che ha ferito. In definitiva, le azioni parleranno più forte delle parole, ma questo primo atto di pentimento è benvenuto“.
Dalle parole ai fatti, è questo l’augurio che abbiamo tutti. Con la speranza che questi fatti siano riconducibili solamente alla sfera musicale.
Staremo a vedere.