That’s What They All Say, il primo album ufficiale di Jack Harlow che unisce popstar mondiali e gli idoli della sua città.
That’s What They All Say, ossia “questo è ciò che dicono tutti”: il titolo del primo album ufficiale di Jack Harlow (pubblicato venerdì 11 dicembre per Atlantic Records) è una provocazione. Il destinatario è la scena mainstream che l’ha conosciuto grazie al successo, inaspettato, della hit What’s Poppin per dimostrare di non essere solo una meteora. “Non sono uscito dal nulla. Ho fan che mi hanno sostenuto per anni. Facevo spettacoli sold-out prima che uscisse What’s Poppin” ha scritto su Instagram.
Naturalmente è ancora presto per dire se ci sia riuscito. Anche perchè What’s Poppin è stato uno dei grandi banger di quest’anno. Se volete farvi un’idea date un’occhiata alle ricerche di Google 2020, e pensate che un’artista sconosciuto al grande pubblico ha avuto la terza canzone rap più cercata dopo due pesi massimi del clout come Cardi B e 6ix9ine.
In quest’album ce n’è per tutti i gusti. Passiamo da collaborazioni con artisti prettamente pop come Adam Levine e Chris Brown, a collaborazioni con rapper di prima fascia come Lil Baby e Big Sean, fino ai featuring di Static Major e Bryson Tiller: artisti di casa, nativi di Louisville come Jack. L’impressione è quella di una ricerca di diversi tipi di beat e differenti registri che risponde più ad una volontà di sperimentare e mettersi alla prova. Lui stesso riesce ad essere molto versatile, cercando a volte sonorità e flow più melodici, rimanendo altre volte nel seminato del rap più canonico.
Non nascondo la mia passione per Sean Don, e personalmente trovo che Way Out con Big Sean sia uno dei pezzi rap più riusciti dell’anno. Riuscito non nel senso di miglior brano in assoluto ma perché riesce ad essere incredibilmente orecchiabile, con un ritornello coinvolgente e allo stesso tempo ha una strumentale estremamente curata, con sopra rime che arrivano.
Buon ascolto, fateci sapere cosa ne pensate.