Come ogni anno sono anche in questo 2024 usciti tantissimi producer album, ovvero progetti realizzati da un singolo producer affiancato da una serie di MC.
Questa tipologia di dischi spesso viene sottovalutata e non finiscono nelle classifiche di fine anno, eppure spesso possono riservare delle sorprese e fotografare la scena nell’anno in corso. Abbiamo selezionato i producer album che ci hanno sorpreso di più, analizzando pro e contro per ciascuno.
Quali sono stati i migliori producer album del 2024 in Italia? Cerchiamo di analizzare pro e contro di ciascuno
Stabber – Trueno
Uno dei prodotti più originali del 2024 è sicuramente quello di Stabber. Realizzare un producer album è sempre un’operazione difficile, per evitare che diventi una “compilation” di brani senza collegamento tra l’uno e l’altro. Stabber per evitare questo si è basato solo sulle sue doti, mettendo al centro del progetto le produzioni, ancor prima che gli ospiti. Tra i Pro segnaliamo ovviamente le produzioni sempre originali ed eleganti, grazie all’utilizzo di suoni unici. In ogni traccia è riconoscibile la mano di Stabber, che esce dalla comfort zone del classico album rap: il boom-bap è sostituito spesso da un sound più incline all’elettronica, senza perdere mai credibilità. Altro elemento positivo sono ovviamente i rapper coinvolti che hanno messo l’anima nei testi, particolarmete intensi in ogni brano. Sopra a tutti segnaliamo Danno in stato di grazia, ma anche Noyz, Gemitaiz, Salmo, Johnny Marsiglia e tanti altri. Le barre non mancano, ma se dobbiamo trovare dei Contro, ci sarebbero piaciute più strofe rappate e qualche parte cantata in meno. In ogni caso il disco suona coeso e completo esattamente così com’è stato fatto.
3D – Empiria
Il producer album di 3D era molto atteso. La sua carriera parla da sé, non deve dimostrare nulla a nessuno, ma voleva mettersi in mostra offrendo le sue produzioni a tutti gli MC con i quali ha collaborato nel corso degli anni. I Pro di questo disco sono diversi. In primo luogo grazie a questo disco siamo riusciti a godere di una strofa inedita dell’indimenticabile Primo. Allo stesso tempo può vantarsi di averci riportato Achille Lauro in forma come non sentivamo dal periodo di Ragazzi Madre. Altri elementi positivi sono ovviamente le produzioni, sempre originali e gradevoli, oltre all’enorme lista di ospiti. Se dobbiamo trovare un Contro, ci troviamo di fronte a un disco un po’ troppo “romano”. 3D ha convocato principalmente artisti capitolini con i quali aveva già lavorato: ovviamente l’alchimia è ottima, ma forse in una circostanza come questa, avremo gradito qualche collaborazione più inedita o inaspettata. Ad ogni modo, la coesione tra i brani dell’album è ottima e va bene così.
The Night Skinny – Containers
Containers di TNS è stato uno dei dischi più attesi e chiacchierati dell’anno, grazie alla lista di pesi massimi della scena che ogni volta Skinny riesce a coinvolgere. Il disco segue ideologicamente i dischi del 2017 e del 2019 realizzati da Luca Pace. La scena si è allargata così come la quantità di droga: se 7 anni fa parlavamo di Pezzi, due anni dopo sono diventati Mattoni e oggi addirittura Containers. Il disco si discosta abbastanza dal non indimenticabile Botox, con una crudezza e un’attitudine street decisamente più forte. Tra i Pro di Containers dobbiamo segnalare la dote di Skinny di essere sempre super-attuale: vengono convocati nel disco Artie 5ive, Papa V, Nerissima Serpe, Yugi, Tony Boy e tanti altri rapper della nuovissima generazione. Allo stesso tempo vengono coinvolti Fibra, Guè, Jake La Furia e Noyz, che paradossalmente, nonostante le poche barre a disposizione riescono a salvare il disco. Nel complesso il disco non suona male, anzi, mette in risalto alcuni giovani e ci ricorda per quale motivo i veterani della scena continuano ad essere necessari. In fondo, offre una fotografia di quella che è la scena rap in major nel 2024. Tra i Contro, dopo svariati ascolti, dobbiamo segnalare la scarsa coesione dei brani, che danno a Containers l’effetto “compilation” e un suono non sempre riconoscibilissimo, seppur non manchino le produzioni di alto livello, all’interno delle tante (troppe…) tracce dell’album. Containers ha soddisfatto l’hype che c’era prima della release?
DJ Skizo – Prima Del Prima
Quello di Skizo non è un semplice disco. È un’opera d’arte nonché la prova vivente che, se sono coinvolte le persone giuste, l’età anagrafica è solo un numero. Stiamo parlando di un producer presente nella scena hip-hop italiana dal 1984, esattamente 40 anni fa. Eppure Skizo non si è fermato o ancorato al suono degli anni passati, bensì si è evoluto con il suo sound e con i suoi collaboratori, molti dei quali non erano neanche nati quando lui fondava i Radical Stuff, dando gli spunti a tanti artisti venuti dopo di lui. Tra i Pro di questo disco, oltre al già citato sound attualissimo, segnaliamo la scelta di non pubblicarlo sulle piattaforme digitali. L’album completo infatti è disponibile solo il vinile, mentre su Spotify vengono pubblicati i brani alla spicciolata. Questa scelta è tanto coraggiosa quanto originale e da parte nostra è stata molto apprezzata. I Contro in questo disco al momento non li abbiamo trovati. Vi faremo sapere se per caso dovessimo trovarne alcuni, ma dubitiamo…
Zonta & Fid Mella – Dove Mangiano I Cuochi Vol. 1
Payback Records pubblica questo disco realizzato da due dei producer che hanno definito il suono di Blue Nox – Unlimited Struggle a inizio anni ’10. Zonta e Fid Mella sono due pesi massimi di questo gioco, grazie al loro sound classico, con loop potenti, sample ricercati e scratch sempre efficaci a riportarci in mente il rap del quale ci siamo innamorati. Dal punto di vista dei beats, ci troviamo davanti a uno dei migliori producer album di sempre, probabilmente. Il gusto di Zonta e Fid Mella combacia esattamente con i nostri, che non troviamo difetti in nessuna delle strumentali. Tra i Pro segnaliamo anche il merito di aver fatto tornare Ghemon a rappare (come non accadeva da tempo) e di aver coinvolto tanti degli artisti che una decina di anni fa hanno reso BN/US una realtà incredibile. I Contro anche in questo caso fatichiamo a trovarli: l’unico difetto è la durata troppo breve del disco. Però trattandosi di un Vol.1, abbiamo fiducia che a breve possa arrivare il seguito.
MACE – MAYA
Uno dei producer più in hype degli ultimi anni è sicuramente Mace, soprattutto dopo l’ottimo successo (di critica e commerciale) di OBE nel 2021. Dal punto di vista delle scelte artistiche, Mace ha pochi rivali in Italia, riuscendo ad essere sempre originale tanto quanto gradevole all’ascolto. Tra i Pro di questo disco, citiamo ovviamente l’ottima godibilità del prodotto, con diversi pezzi potenzialmente radiofonici senza essere mai banali. Brani come Praise The Lord ci fanno capire per quale motivo ci fosse tanto hype attorno a questo disco. Purtroppo, tra i Contro, dobbiamo segnalare le poche strofe rappate. Per assecondare i nostri gusti, avremmo preferito più barre e mano strofe cantate, ma la musica di Mace sembra stia prendendo una direzione sempre più lontana dall’hip-hop, avvicinandosi invece all’indie. Ottimo disco, ma siamo forse un po’ lontano dal nostro genere di riferimento.
Estremo – Era
Disco recentissimo che forse non abbiamo ancora metabolizzato appieno. Stiamo parlando di Era, il primo producer album di Estremo, un nome forse non estremamente noto, ma da tanti anni nella scena. Si tratta dell’uomo dietro alle macchine di Wild Bandana e Conversazioni di Johnny Marsiglia nonché di molte hit di Madame e BigMama. Nonostante il suo lavoro per la scena rap italiana, il suo sound rimane più legato al mondo dell’elettronica. Tra i Pro di questo disco segnaliamo la peculiarità di convocare esclusivamente artiste donne, con un’operazione unica nel suo genere. Tra i Contro segnaliamo solo il dispiacere di non aver sentito abbastanza rap sulle produzioni di Estremo, che dal nostro punto di vista sono sempre ottime.
Gionni Gioielli – Be Great F.C.
Non poteva mancare nell’elenco dei producer album dell’anno un lavoro di Gionni Gioielli. Ormai da un po’ di tempo Giuellz ci ha abituati ad una grande produttività alle rime e soprattutto alle macchine, producendo buona parte delle 30 pubblicazioni MRGA uscite negli ultimi 6 anni. Così anche quest’anno ci ha deliziati producendo sia il suo album estivo che realizzando i 10 beat su cui si è sfogato tutto il roster del Team del Garofano. Tra i Pro di questo disco ovviamente ci sono le strumentali di un Maestro dei sample come Gioielli e il merito di continuare a tenere alta la bandiera dell’underground italiano, coinvolgendo mostri sacri e nuove promesse del “settore giovanile” MRGA. Obiettivamente non ci sono Contro in questo disco: possiamo solo dire che ci sarebbe piaciuto ascoltare qualche strofa in più di Gioielli, ma delle strofe presenti non ne vorremmo mai skippare nessuna!
Yodha – License 2 Kill 2
Un’altra perla proveniente dall’underground italiano è Licence 2 Kill 2 realizzato da DJ Yodha, accompagnato da una serie di amici di lunga data. Il disco di Yodha rappresenta il secondo volume dell’omonimo mixtape pubblicato una decina di anni fa. Sfortunatamente il primo capitolo non è oggi disponibile su Spotify, ma speriamo che possa essere ri-pubblicato a breve. Il producer sardo ha deciso di usare infatti una formula simile a quella usata la volta scorsa, concentrandosi in un album che possa vantare la presenza di tanti artisti dello stivale, diversamente da quanto fatto negli ultimi anni dove si era dedicato alle produzioni di un solo MC. Tra i Pro ci sono ovviamente l’ambizione di coinvolgere così tanti artisti e la capacità di trovare un beat adatto ad ogni ospite. Il feeling con tutti gli MC coinvolti è ottima, così come la coesione tra i brani, senza avere mai il temibile “effetto compilation” di certi producer album. Non ci sono veri e propri Contro in questo disco. Se possiamo suggerire qualcosa, ci sarebbe piaciuto sentire Yodha anche fuori dalla sua comfort zone, perché siamo sicuri che suonerebbe benissimo anche con rapper più lontani dal suo mood abituale, così come cimentandosi con sound diversi.
Goedi – Basta Session
Non ci troviamo davanti ad un producer album questa volta, ma valeva la pena lo stesso citare questa realtà. Goedi (provenienza Microspasmi) coordina questo progetto musicale che prevede l’organizzazione di serate e registrazioni di Session accompagnato da una serie di artisti alle rime o ai suoni, documentate da un Vlog. Nel corso del 2024 sono stati pubblicati 5 brani e una marea di remix di ciascuno. Al momento le tracce non sono racchiuse in un album vero e proprio ma sono presenti individualmente su Spotify. Il Pro di questo progetto è sicuramente l’originalità. Se dobbiamo trovare un Contro, forse la scarsa comunicazione del progetto, sul quale c’è un velo di mistero, ma forse è proprio questo il suo bello.