Nuova uscita per Il Guru che torna a far parlare di sé con il nuovo album Il figliol prodigo.
Su una colonna sonora di ispirazione jazzistica il rapper analizza il suo percorso e i suoi ultimi anni
Il Guru proprio come Il figliol prodigo è ritornato a casa
Guardarsi dentro è l’essenza di questo disco. Il figliol prodigo è ovviamente Il Guru stesso, che dopo un lungo girovagare (ci sentiamo di dire non solo geografico) è rientrato nelle sue terre. È stata questa contrapposizione tra un’anima che è sempre stata in movimento e una terra natale che rimane fedele a se stessa e un po’ immutabile a far nascere questo disco.
Anche con le parole dell’artista stesso sentiamo forte questa commistione tra la vita in viaggio e il ritorno nel luogo natio.
…dopo tanti anni di vagabondaggio sono tornato a casa, spremuto, stanco e senza stimoli… pensavo potesse andare solo peggio ed invece al mio ritorno ho ritrovato la mia “famiglia”.
In questa famiglia che gli ha dato anche la spinta per ricominciare e rimettersi in gioco, un posto importante lo ricopre sicuramente Kappah che ha curato quasi tutte le produzioni dell’album, dando una tonalità jazz davvero pregevole e che suona di altissima qualità.
I due pezzi non prodotti da Kappah sono Quindicideldue di Biga che mantiene un mood molto omogeneo col resto del disco. Mentre Ill Papi regala un sound più oscuro e decisamente hiphop a Vuoto che si avvale anche della presenza di 41Blitz e Sheik e che è uno dei brani più interessanti del disco.
Tra gli ospiti non ancora citati Dee Jay Park e Barbie G ad accompagnare l’artista friulano il primo coi suoi scratch mentre la seconda come voce in Ristoranti e in Chiaro di luna.
Un album sicuramente interessante che centra il punto soprattutto nei brani più introspettivi.
Noi vi lasciamo come sempre il link qua sotto, voi… prestateci orecchio