Venerdì 10 e sabato 11 maggio 2024 si svolgerà a Roma, alla Casa della Cultura di Tor Pignattara, l’Hip Hop Cinefest, rassegna che interseca due mondi – Musica e Cinema – nati profondamente ‘popolari’, laboratori di sperimentazione, terreni fertili per la riflessione sui temi più ‘caldi’ del dibattito culturale a livello mondiale.
La strada in sala di proiezione con HipHop Cinefest 2024
Nel mese dei David di Donatello, l’Hip Hop risponde ai fermenti/tormenti che toccano e scuotono anche il nostro paese, nell’unico modo che conosce: con la Cultura della Resistenza, del Dissenso artisticamente controllato, della creatività che emerge dal buio del Margine – esistenziale e sociale -, proprio di ogni nazione.
L’ Hip Hop come prassi pedagogica, attiva direttamente sul territorio; l’hip hop come luogo di incontro/scontro di realtà, mai banale nei suoi esiti, sempre attento alle sfide del contemporaneo. Il festival, che giunge quest’anno alla quarta edizione, prevede 112 progetti, proposti da 26 Paesi.
Le categorie in gara spaziano dalla documentaristica più tradizionale al videoclip, dai cortometraggi ai progetti più sperimentali. Tutti i progetti saranno inoltre disponibili alla visione, in streaming gratuito, su filmocracy.com, dal 29 aprile al 19 maggio.
Attestazione ulteriore della portata dell’iniziativa, in un periodo di battaglie legali mosse dai comitati di attori e ‘produttori’ (nel senso più partico e ‘meccanico’ della parola) di Cinema contro i colossi dello Streaming.
L’Italia – uno dei 5 Paesi al Mondo ad avere il privilegio di ospitare una rassegna così importante per la nostra Cultura – sarà presente con 2 documentari (Educazione Adriatika, diretto da Riccardo Rotini; Il Dito e la Luna, di Agostino Marco d’Antonio) e 1 cortometraggio (Se non dai il meglio, di Giuseppe De Maio).
Presenze importanti anche nei video-clip: Lode a Dio, canzone di Piotta con la regia di Daniele Tofani, protagonista Carlo Caprioli; Collana di Perle di Lanz Khan, diretto da Morris Bragazzi; Lucy, dei Calice (Cal & Ice One), per la regia di Roberto Pili; e SisterHood, singolo di Oracy diretto da Domizia de Fulvio.