Guè è tornato col suo ottavo album in studio, Madreperla, interamente prodotto da Bassi Maestro. Il disco segue Gvesvs, e continua la full immersion nel rap classico che il rapper sta intraprendendo durante gli ultimi progetti.
Mercoledì 11 dicembre abbiamo avuto l’occasione di partecipare alla Masterclass tenuta da Guè al Teatro Triennale di Milano dove ha anticipato e raccontato il disco assieme a Bassi, anche spiegando come secondo lui va fatta la musica rap, esponendo la sua prospettiva personale sulla storia del genere, sia americano che nostrano.
Oggi il disco è fuori ed è l’ennesima volta che Guè dimostra il suo valore insostituibile nel gioco.
Madreperla di Guè: con l’aiuto della Masterclass vi presentiamo l’album
Appare vestito in piena citazione a Nino Brown, (protagonista della pellicola-culto New Jack City) Guè nella Galleria Vittorio Emanuele II, per la cover di Madreperla.
È innegabile che per consistenza, influenza, talento e artisticità, Guè giochi in un campionato tutto suo nel panorama del rap italiano. Da Mr. Fini in poi l’approccio musicale del Guercio ha calcato maggiormente l’hip hop più formalista e con la sua nuova fatica, Madreperla, questa direzione tradizionalista viene solidificata.
Le produzioni sono state interamente curate da Bassi Maestro che, dopo aver annunciato un suo distacco all’hip hop, ha affermato:
Guè era l’unico a potermi far fare un disco rap oggi. Se non fosse stato per lui non l’avrei mai fatto
Dalle rappate schiette di Guè, alle batterie old school che Bassi Maestro ha fuso con svariati campionamenti, lo stampo di rap classico è ben marcato nella sua incisa durata.
Attraverso i brani anticipati e analizzati durante la Masterclass, alcune caratteristiche del disco sono state esposte maggiormente. I campionamenti sono svariati e diversificati tra loro, essendo stati prodotti con diverse metodologie.
Tra i più esemplari c’è il rifacimento del brano dancehall Here comes the Hotstepper di Ini Kamoze per Mollami pt. 2, uscito come singolo ufficiale per le radio in concomitanza col disco. La traccia, seguendo il filone dei suoi brani alla Guersace, è una brillante unione di dancehall e g funk, quest’ultimo riecheggiante nel synth portante, con melodia prestata dal brano originale, così come l’interpolazione nel ritornello. Fa chiaramente da sequel all’omonimo contenuto in Vero, che presentava sonorità molto rimandanti alla stilistica di artisti come Tyga e DJ Mustard.
Tra gli altri sample è impossibile non citare l’egregio lavoro fatto da Bassi nel campionamento vocale presente in Need U 2nite. Un’altra metodologia di campionamento usata dal produttore è presente in Hai capito o no, dove la strumentale contiene un diretto sample dell’arrangiamento musicale dell’omonimo brano del 1981 di Ron, dove eseguiva una cover della più celebre I Can’t Go For That degli Hall & Oates.
Lo stile spacchiuso e scanzonato, marchio di fabbrica del Guercio, non manca, giungendo all’apice nella traccia Cookies N Cream con Anna e Sfera Ebbasta. Il brano prende in prestito il sound tipico dell’hip hop anni 2000, dove i due artisti in featuring si immergono. La traccia sfoggia liriche edoniste e tra le varie barre di livello casca inevitabilmente all’orecchio una rima dello stesso Guè con citazione esplicita a Bello Figo.
Tra le altre collaborazioni presenti nel disco appaiono nomi come Massimo Pericolo, Mahmood, Napoleone, Marracash, andando a seguire la loro gloriosa sfilza di collaborazioni, e Benny The Butcher, astro della Griselda Records, a cui Guè ha dato il ruolo di unico featuring internazionale del disco.
Durante la Masterclass abbiamo avuto l’opportunità di goderci i videoclip ad alto budget per Prefissi e Cookies N Cream, che grazie a mastodontiche produzioni, mostrano un’odierna ampia valorizzazione data ai videoclip rap, come ad esempio è successo per Importante di Marracash. Entrambi sono stati condivisi con il pubblico assieme all’uscita del disco.
Il disco è d’effetto, fuori dai trend, icastico, inciso e tradizionalista. Unioni a livello rapper/produttore di questo livello, per un progetto intero, spesso vivono solo nelle fantasie degli appassionati. A questo giro, Guè e Bassi, hanno voluto rendere il desiderio realtà.
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