Se il buongiorno si vede dal mattino, allora questo 2023 ha tutte le carte in regola per essere memorabile per il rap italiano: a farcelo pensare, tra le non poche release interessanti di queste prime settimane dell’anno, ci ha pensato anche Il Coraggio Dei Bambini, il nuovo album di Geolier che analizziamo oggi in questa recensione.
La nostra recensione di Il Coraggio Dei Bambini di Geolier: spoiler, sì ci è piaciuto!
Quanti rapper nel corso degli anni hanno parlato dei soldi? Tantissimi, forse troppi.
Tra questi possiamo annoverare Emanuele Palumbo, in arte Geolier, solo che in Il Coraggio dei Bambini, il suo nuovo disco ufficiale fuori da venerdì 6 gennaio, lo ha fatto in maniera differente.
Qui, il rapper napoletano ha offerto sopra il beat diverse sfaccettature della parola ricchezza e delle modalità per raggiungerla, prendendo le distanze da chi la sfoggia a sproposito oppure mentendo spudoratamente. Geolier sembra proprio aver la testa sulle spalle: per lui la vera ricchezza non è quello che c’è nel conto in banca ma sono determinati valori, come quelli che gli ha insegnato suo padre:
Jеtte â casa, c”o dicette a papà
Isso ricеtte: “Nn’ce vonno ‘e palle a ffá ‘e reate
Ce vonno ‘e palle a faticá
Sebbene l’intento di Geolier sembra far capire che per lui il denaro sia solo un mezzo e non un fine, in vari punti del disco comprendiamo quanto per lui le cose che contano davvero siano altre, perchè:
L’ommo nn”o pisе cu ll’IBAN o me sbaglio?
e soprattutto:
‘E sorde nun contano si figliate si fa ‘e TAC
Lungo la corposa tracklist, c’è comunque spazio anche per l’ostentazione tipica di questo genere, come ad esempio nelle hit Maradona e Here I Come oppure, in chiave più ironica, in Nun Se Ver, rappata insieme a Guè che, tra l’altro, ha definito questo uno dei migliori album italiani degli ultimi tempi.
E se lo dice uno che che dal 2020 ad oggi ha rilasciato alcuni dei dischi più belli della sua corposa e influente discografia, fa capire l’importanza di queste parole e il valore di un progetto come quello appena rilasciato dal rapper di Napoli.
La tipologia di brani presenti in Il Coraggio Dei Bambini sono per lo più banger, esaltati dalle strumentali prodotte quasi interamente da DatBoiDee, eccetto quelle realizzate assieme agli ottimi Poison, Daves The Kid, Takagi & Ketra e Michelangelo, a cui si aggiunge il type beat di Me Vulev Fa Ruoss, scelto tra i tanti che questi due grandi amici hanno ascoltato durante le session del disco.
Sui vari beat, tutti quanti ben amalgamati e arricchiti qua e là da strumenti e sample selezionati con cura, Geolier ci racconta la sua vita e la sua gente, scegliendo come sempre il dialetto napoletano come strumento per comunicare. Ok, forse fare rime ed incastri utilizzando questo linguaggio al posto dell’italiano può sembrare sulla carta più facile, ma qui stiamo parlando di un classe 2000 che lo fa su temi come la sopravvivenza, le carte firmate da magistrati, la preparazione di una rapina, il tempo trascorso in carcere, i valori della famiglia e le speranze dei bambini del suo quartiere, Secondigliano.
Non è da tutti, soprattutto con un intento così ben chiaro in testa:
Na major me dicette: “Tu hê ‘a luá ’o dialetto a mmiezo”
Comme faccio? A chesta gеnte chi c”o spiega?
Non manca comunque il tema che nella musica italiana va per la maggiore, ossia l’amore, raccontato in tre/quattro tracce – quelle meno memorabili, eccetto il singolo Chiagne – dedicate alle ragazze testarde oppure alla storia di due innamorati che si sono conosciuti per caso, come succede nella traccia in collaborazione con Sfera Ebbasta, un altro big che nutre grande stima nei confronti di Geolier.
Che sia una traccia più sentimentale oppure semplicemente più goliardica, Geolier trova comunque sempre il modo di lasciare il segno con immagini di vita vera all’interno delle sue strofe, come quando in Niente Di Speciale afferma di botto:
Tu nun hê dato maje ‘a via ‘e nu carcere a nu pustino
Volendo, questo album lo si può definire come il diario di un napoletano, ricco di pagine provenienti dalla penna di Geolier ma attraverso cui prendono forma, oltre alle sue storie, anche quelle della vita di altri, che Emanuele ha voluto raccontare in ben diciotto tracce per dar voce a chi non ce l’ha, per un motivo o per l’altro.
Questo non è un disco per Geolier, questo è un disco per la sua gente, per chi è cresciuto in realtà come la sua che, ad esempio, emergono nelle varie immagini e situazioni rappresentate in Napo****no, la focused track del progetto in cui ci mostra un iconico 10 dicembre nel capoluogo campano, fatto sì di bel tempo e atmosfera natalizia ma, soprattutto, di quotidianità che va avanti, tra chi cerca di fare il colpo che lo possa far svoltare e chi per lavoro dovrà impedirglielo, oppure di madri che aspettano di notte alla finestra il proprio figlio che ormai da tempo ha intrapreso strade pericolose.
Una traccia molto toccante per chi vive in quella città, scritta mentre si trovava in studio a Parigi ma con un televisore davanti che trasmetteva le riprese di una telecamera attaccata a un ragazzo che camminava in giro per Napoli. Insomma, ovunque vada, testa e cuore di Geolier sono a casa, come succede sempre per un Napoletano fiero come lui.
Nonostante la lingua napoletana che per alcuni è di difficile comprensione, Geolier ha debuttato con questo album molto in alto nelle classifiche, perfino alla prima posizione della speciale classifica globale di Spotify dedicata ai dischi usciti in una determinata settimana.
Grazie al costante lavoro in studio fatto con DatBoiDee, che ha ben fatto risaltare il suo stile sia quando rappa più serrato sia quando cavalca un flow più melodico, questo disco è riuscito ad andare oltre la canonica settimana di vita che accomuna troppi progetti. Il merito anche questa volta è della ricchezza, ma di contenuti e di rime, che conferiscono al progetto le potenzialità per durare a lungo nel tempo.
Il Coraggio Dei Bambini è un album hip-hop in tutto e per tutto, Il Coraggio Dei Bambini è la ricchezza per la gente cresciuta come Geolier.
Ascoltatelo con attenzione.