Non si tratta, tuttavia, di un addio definitivo, come Esa ha lasciato intendere dal video pubblicato sul proprio profilo YouTube.
Notizie come queste sono sempre difficili da digerire, capaci di lasciarti un non so che di amaro in bocca che difficilmente potrà svanire. La decisione di Esa ha sicuramente assestato un duro colpo agli amanti del genere; il tutto é stato poi amplificato dalla notizia ancora più sconcertante, di poche ore fa, riguardo la morte di due colleghi oltreoceano, uno dei quali é XXXTentacion, al secolo Jahseh Dwayne Onfroy.
In balia degli eventi ed ancora confusi, la percezione comune é quella di stare attraversando un periodo sicuramente non facile.
Chiudendo la parentesi a stelle e strisce per focalizzarsi maggiormente sulla “vicenda Esa”, eccovi il video pubblicato dall’ mc calabrese su You Tube ed Instagram:
Non é mia intenzione quella di elogiare o tessere le lodi di Francesco Cellamaro, rischierei solamente di sfociare nella retorica più banale e mielosa. Inutile parlarvi del ruolo da protagonista che Esa ha ricoperto all’interno della scena rap italiana durante tutti questi anni: artista versatile ed in grado di suscitare interesse nel proprio pubblico, gli OTR, i Gente Guasta e dischi come “La grande truffa del rap” o “Sintonizzati” sono vere e proprie reliquie sacre lasciate ai posteri.
Ha dato e ricevuto tanto. Ha avuto sempre un occhio di riguardo per
la scena rap emergente, quella di cui lui era il massimo rappresentate: come scordarsi i vari contest indetti online? Come non ringraziare, indirettamente, Esa e quel “Capitan futuro rap contest” per aver fatto sì che nomi “nuovi”, quali MezzoSangue, Drimer o Willie Peyote, potessero essere maggiormente conosciuti dai più?
Immerso a 360 gradi nella cultura hip hop, non ha mai smesso di credere in questa cosa. Forse proprio il fatto di esservi così tanto legato l’ha portato a voler terminare il proprio viaggio. Non è stata una decisione facile, lo si vede dagli occhi lucidi quando ripercorre il proprio percorso artistico e musicale. Non si tratta comunque, ha rassicurato El Presidente, di un addio definitivo: l’arte é la sua vita. Continuerà come pittore, scrittore e produttore. Ha capito, dopo tanto, di aver bisogno di nuovi stimoli. L’augurio è che il suo intento sia quello di diffondere il più possibile questa cultura, compito forse precedentemente risultatogli impossibile causa i vari impegni sui palchi della penisola.
Il suo non è certamente un caso isolato. In qualche modo sembra di rivivere un déjà-vu che ci riporta a quella che fu la decisione di Neffa, altro “mostro sacro”, di lasciare il genere. Anche alcuni dei veterani, come Noyz Narcoz o Mondo Marcio, hanno recentemente espresso incertezze ed esitazioni riguardo il proprio futuro artistico, non sicuri di “continuare su questa strada”.
Pare orbene essere davanti ad un vero e proprio ricambio generazionale. Tutto ciò rientra in quel processo evolutivo che si riflette anche nel mondo della musica. Esa cala dunque il sipario con la consapevolezza di aver ben recitato la propria parte, ma con la ferma volontà di continuare a mettersi in discussione. C’est là vie.