Ernia con la traccia Un Sasso Nelle Scarpa fa un’analisi della nostra società.
Ernia con 68 si è ritagliato più di una soddisfazione e la deluxe edition 68 Till The End aggiunge varie perle al disco. Tra queste troviamo Un Sasso Nella Scarpa che si colloca inevitabilmente tra le migliori tracce del rapper milanese sotto vari punti di vista. Specialmente sul piano contenutistico il testo è interessante, infatti prende di mira la società e con uno story telling riesce a far emergere varie problematiche del popolo odierno.
“Ognuno scrive anche se non capisce, dice di parlare ne ho il diritto”
Se fino all’avvento dei social network l’ignoranza era rilegata all’interno delle mura casalinghe e al massimo al circolino del paese, ora a causa di Facebook & co la piaga sociale (si, l’ignoranza è una piaga sociale) dilaga senza il minimo freno ovunque. Tutti si sentono in dovere di dire la loro, poco importa se non sanno niente di niente, la scusa più frequente è la libertà di espressione, come se quest’ultima giustificasse ogni porcheria e castroneria pronunciata. Da cosa nasce cosa e grazie a questo modus operandi siamo arrivati ad avere persino politici che basano il loro consenso su questo, sulle fake news, sul parlare alla pancia dei cittadini (lobotomizzando piano piano il pensiero critico del popolo). Poi poco importa se quello che si dice è insensato, inesatto o inattuabile, l’importante è aver colpito l’interlocutore.
Ernia procede verso quest’ottica e disegna due immagini composte dalle due strofe, la prima più generale e comune colpisce il commentatore medio dei social network, la seconda – ancora più profonda – traccia una lastra della società.
La prima parte narra di quello che succede sempre sulla rete, composta da commenti e affermazioni di odio spesso senza un fondamento argomentato a dovere. In pratica un riversamento della frustrazione umana su una piattaforma online che non solo lo permette, ma lo fortifica, proteggendo chi lo fa attraverso lo schermo. È questa la dinamica che si è instaurata all’interno del web, tutti si sentono sicuri dietro un display seduti comodi sul divano di casa propria e di conseguenza nessuno teme ripercussioni su quello che si esprime. Scommetto che almeno il novanta per cento delle persone non avrebbe il coraggio di ripetere quello che scrive nei commenti in un faccia a faccia con il diretto interessato. Basta andare sul profilo di qualche politico o di qualche personaggio famoso per capire di cosa sto parlando.
La libertà di parola è da intendere come limitata a ciò che si conosce, non ha senso ergersi a onniscienti soltanto per il gusto di dire la propria sempre e comunque. Questo nuoce alla società sotto molti aspetti, in primis culturale e educativo.
“Oggi la vacca ha detto che al prossimo pasto vuol mangiar la testa del capro”
In Un Sasso Nelle Scarpa “la vacca” è identificata come “l’opinione delle persone“, vediamo un passaggio interessante in questo verso che chiude la prima strofa. Traducendo il significato della frase considerata Ernia spiega come l’opinione della gente si concretizza sempre con l’attacco nei confronti del capro espiatorio di turno. Potrei fare una quantità di esempi che tendono all’infinito per giustificare questa presa di posizione dell’autore, basti pensare ancora una volta ai nostri politici che aumentano i loro consensi attraverso il nemico comune di turno.
Procedendo verso questa strada si intuisce come non ci sia un pensiero critico, bensì un opinione conformista adattata al nemico pubblico di passaggio. Questo è una grave abitudine sociale perché porta le discussioni sempre e comunque su argomentazioni nulle e non costruttive.
“…E in questo campo ci sta una radura, nel mezzo della quale due gabbie
Una è sempre pulita ed è grande, l’altra invece è piccola e pericolante
Nella prima c’è un cigno che agita l’acqua soltanto per farsi vedere
Nella seconda un’oca che non tiene l’acqua da giorni nemmeno per bere
E al recinto del cigno dall’alba al tramonto c’è sempre una folla lì intorno
E il flash delle foto di tutti rendono la gabbia, illuminata giorno
E pubblican foto del cigno impazziti come fosse il loro lavoro
Ma nessuno si è accorto che l’oca è da giorni che caga delle uova d’oro”
Questa è la parte conclusiva della traccia, il culmine del racconto. Non è di difficile lettura ma non per questo non riesce a colpire e far riflettere l’ascoltatore. In queste poche righe riesce a analizzare perfettamente come funziona il successo al giorno d’oggi, dove spesso non contano il vero talento e la competenza ma tutto si limita alle apparenze. Così, anche se “l’oca” ha certamente un dono che “il cigno” non ha, resta esclusa dai riflettori poiché non appare bella e curata come invece il suo opposto.
Ernia si fa forse portatore di questa situazione, che l’ha visto dover faticare probabilmente più di molti altri anche a causa del essere poco appariscente a livello mediatico. È infatti difficile trovare Ernia in mezzo ai gossip. Lui prosegue nella coerenza della strada che ha scelto, consapevole di meritare forse di più, ma restando fedele a certi principi che non sono scontati al giorno d’oggi.
La meritocrazia è un obiettivo che l’umanità si è preposta almeno dalla nascita delle democrazie, ma che a conti fatti non è mai stata attuata a pieno. Ancora oggi esistono situazioni nelle quali ti fai strada solo se hai conoscenze giuste e poco importano le competenze. Se da una parte il web (generalizzando e semplificando il discorso) permette a chiunque di farsi strada verso il successo con solo un computer e una videocamera, dall’altra è rischioso proprio dal momento che il pubblico “internettiano” può dar luce a personaggi discutibili.
Conclusioni
La domanda che ci si pone dopo aver analizzato Un Sasso Nelle Scarpa di Ernia inevitabilmente è se i social network e più in generale il web sono o meno un problema per la nostra società. La risposta è però dubbia, perché è vero che l’utilizzo di internet in mani sbagliate è rischioso e può fare danni (anche gravi), ma è altrettanto vero che è una risorsa necessaria e fondamentale per la vita di tutti i giorni. Come spesso accade è l’utilizzo da parte dell’uomo che ne fa scaturire un’accezione positiva o negativa.
Grafica di Mr. Peppe Occhipinti.
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