Per quella parte della generazione zeta appassionata di rap (specialmente per coloro nati a fine anni ’90, così detti zillennials), Eminem è una leggenda, il primo nome che viene in mente quando si parla di rap internazionale.
In questo articolo andremo ad analizzare il suo rapporto speciale con questa generazione nata proprio quando stava raggiungendo il successo.
Generazione zeta: crescere a pane ed Eminem
Sicuramente Eminem è il primo grande esponente del rap a cui questa generazione è stata esposta. Persino coloro da cui non è particolarmente apprezzato sanno qualche sua canzone. A differenza di altri rapper che hanno avuto successo prima o dopo, Eminem ha avuto il primo picco della sua carriera proprio quando i primi membri della generazione zeta sono nati. Questo ha fatto in modo che questi ultimi crescessero letteralmente con la sua musica grazie a genitori appassionati ma anche grazie alle radio che la trasmettevano.
Eminem è un paroliere ineccepibile. I suoi testi sono sempre stati personali, profondi e anche sociali. Chi li ascolta attentamente ed è cresciuto con la sua musica sa quanto possa essere versatile e completo. Inoltre, la sua maestria nell’usare figure retoriche e giochi di parole è innegabile. È capace di raccontare storie, esprimere emozioni intense e affrontare temi complessi con barre acute e incisive. Nonostante Eminem abbia avuto una vita difficile, è sempre stato in grado di raccontarla perfettamente attraverso i suoi testi. La generazione zeta, sebbene sia nata in un’epoca diversa, ha avuto la giusta sensibilità per comprendere ed empatizzare con la sua storia. Attraverso le sue barre si ha quasi l’impressione di conoscere il rapper ed è facile mettersi nei suoi panni. La sua onestà nel trattare temi personali nelle sue canzoni ha creato un legame forte anche con il pubblico più giovane.
Inoltre, lavorando con produttori di alto livello come Dr. Dre e collaborando con alcuni big della musica pop fra cui Rihanna, Ed Sheeran e Beyoncé, Eminem ha costantemente prodotto musica di alta qualità e si è fatto conoscere e ammirare anche da un pubblico esterno al rap.
Eminem e la cancel culture
Nonostante ciò, i membri più giovani della generazione zeta hanno provato a “sabotarlo”. A causa del politically correct, alcuni adolescenti attuali hanno iniziato a lamentarsi della crudezza dei suoi testi e si sono resi promotori della cancel culture.
La cancel culture è un fenomeno sociale e mediatico in cui determinate persone/aziende vengono criticate e boicottate a causa di comportamenti, dichiarazioni e opinioni considerati offensivi da parte di qualcuno. Questo fenomeno, sebbene sia nato con l’intento di promuovere giustizia e rispetto, presenta numerosi problemi e pericoli, soprattutto a causa dell’eccessivo politically correct che porta alla generalizzazione.
Questa fetta di popolazione ha reputato i testi di Eminem troppo espliciti e irrispettosi. I criteri utilizzati per la valutazione, però, non sono chiari. Sicuramente molti sono abituati ad artisti più contemporanei come Lil Pump, Lil Uzi Vert e Playboi Carti che si sono fatti conoscere perlopiù con tematiche superficiali e sonorità spesso lontane dall’Hip-Hop.
Eminem, al contrato, ha esplorato in maniera approfondita tematiche come la lotta personale, le difficoltà familiari, le dipendenze e le ingiustizie sociali, affrontando spesso le sue battaglie interiori e offrendo un’attenta critica sociale. Di conseguenza è normale che, se si è abituati ad altro, sarà difficile apprezzare appieno Eminem perché l’attenzione necessaria ad ascoltarlo è ben diversa.
La risposta di Eminem
A tutto ciò Eminem ha preferito rispondere attraverso le sue canzoni. In Tone Deaf (2021) afferma di voler ignorare le critiche ricevute dalla generazione zeta su TikTok e dal loro tentativo di “cancellarlo”.
I can’t understand a word you say (I’m tone-deaf)
I think this way I prefer to stay (I’m tone-deaf)
I won’t stop even when my hair turns grey (I’m tone-deaf)
‘Cause they won’t stop until they cancel me (Yeah, yeah)
In Parlables Remix di Cordae ft Eminem (2022) il rapper di Detroit parla della reazione esagerata che ha avuto la generazione zeta alla sua musica. Afferma di essere diverso da quest’ultima e che, nonostante le critiche, non ha intenzione di cambiare.
Whipped Gen-Z into a frenzy, but no give, is in me, I’m stingy
And that is the motherf*ckin’ difference between them and me
In Realest ft Ez Mill (2023) Em dissa direttamente la generazione zeta, chiudendo il pezzo con “I’m just playin’, Gen Z, you know I love you” (sto solo scherzando, generazione zeta, sai che ti amo). La sua carriera, infatti, era già più che avviata prima che coloro che vogliono sabotarlo nascessero.
Gen Zers actin’ like rap experts zip up your gaps and close your mouths
B*tch you ain’t been on this planet long enough to tell me how rap’s supposed to sound
Infine, nel recentissimo Houdini, singolo che anticipa l’imminente The Death of Slim Shady (Coupe de Grâce), Eminem torna sulla cancel culture affermando che continuerà a dire ciò che pensa a prescindere dalla gente che vuole sabotarlo.
But f**k that, if I think that sh!t, I’ma say that sh!t
Cancel me, what? Okay, that’s it
Eminem: un’icona per tutte le generazioni
Nel corso della sua carriera Eminem ha dimostrato di potersi evolvere costantemente. Ha sperimentato diversi modi di fare rap e ha continuato a produrre hit che vengono apprezzate da diverse generazioni. Nonostante sia un personaggio divisivo, la sua rilevanza nella storia del rap è innegabile e continua a influenzare nuove generazioni di ascoltatori e di artisti.
Dopo la recente pubblicazione di Houdini, seguita da Tobey ft. Big Sean e BabyTron, il rapper ha annunciato la data d’uscita del suo nuovo album, The Death of Slim Shady (Coup De Grace) , che sarà disponibile da venerdì 12 luglio.
Ci saranno nuovi riferimenti alla GenZ o alla cancel culture? Lo sapremo tra poco.