Da quando Kendrick Lamar ha annunciato l’uscita del suo nuovo album, Mr Morale & the Big Steppers, l’intero mondo dell’Hip hop non vede l’ora di scoprire cosa ci avrà riservato questa volta il genio di Compton.
Sono infatti passati ben cinque anni (se si esclude la colonna sonora del film Black Panther) dall’ultimo progetto ufficiale, il masterpiece DAMN.. La traccia conclusiva di tale progetto il buon Kendrick Lamar ci aveva regalato una perla di storytelling: Duckworth.
Con Duckworth Kendrick Lamar si slega dal concept di DAMN?
Come ben sappiamo il concept di DAMN si fonda su una contrapposizione tra i due opposti caratteri della personalità di Kendrick Lamar: Kendrick The Weak, il debole, e Kendrick the Wicked, il malvagio.
Duckworth sembra discostarsi dal concept del disco in quanto tratta una vicenda della vita del padre di Kendrick, avente degli ovvi riflessi su quella del rapper, ma che prescinde dai due caratteri di Kendrick ai quali sono “assegnate” le precedenti tracce dell’album.
Eppure, ritenere che questa sia una traccia a sé stante nell’economia dell’album non sarebbe del tutto corretto. Infatti, in primo luogo, il racconto contenuto nella canzone ci fornisce un spaccato della vita del padre di Kendrick che comunque ha probabilmente influito sul futuro e sulla crescita del rapper come persona. Tra l’altro la traccia si apre con una frase che riprende il concept del disco dandocene una chiave di lettura. Vedremo dopo perchè.
Duckworth: la storia di kendrick avrebbe potuto essere differente?
Ad oggi Kendrick Lamar è considerato non soltanto uno dei GOAT viventi, ma uno dei più grandi rapper di tutti i tempi, grazie al suo unico stile di scrittura che gli ha consentito di portare a casa un premio Pulitzer proprio per l’album DAMN.
Eppure, la storia di Kendrick, che di per sé non è stata semplice come sappiamo grazie alle sue opere, poteva essere molto più complicata.
Infatti in questa traccia, attraverso uno storytelling monumentale, ci confida che suo padre ha rischiato di essere ucciso durante una rapina al KFC dove lavorava. Ma non è questa la cosa più sorprendente, in quanto un dettaglio che rende la storia quasi incredibile è che l’autore della suddetta rapina fosse un certo Anthony Tiffith, ossia il proprietario dell’etichetta Top Dawg. Etichetta che ha messo sotto contratto proprio King Kendrick.
Bird-shufflin’, Anthony rang
The first in the projects with the two-tone Mustang,
that 5.0 thing They say 5-0 came, circlin’ parking lots and parking spots
And hoppin’ out while harrassin’ the corner blocks
Anthony “Top Dawg” Tiffith, risparmiando il padre di Kendrick, ha consentito al giovane di rapper di crescere in un contesto più agevole permettendogli così di potersi dedicare con maggiore tranquillità alla professione di rapper e di evitare, per necessità, di intraprendere un percorso più difficile che potesse sfociare nella criminalità.
Then you start remindin’ them about that chicken incident
Whoever thought the greatest rapper would be from coincidence?
Because if Anthony killed Ducky, Top Dawg could be servin’ life
While I grew up without a father and die in a gunfight
Così Anthony ha risparmiato il padre di Kendrick e anche il suo futuro e, pensandoci non possiamo che tirare un sospiro di sollievo. Siamo comunque sempre nel campo delle ipotesi. Per carità nessuno mette in dubbio che senza la presenza del padre,per Kendrick sarebbe stato più difficile crescere, ma non possiamo escludere che in egual maniera Kendrick sarebbe riuscito ad imporsi nel campo del rapgame, magari raccontandoci una storia diversa e più drammatica.
…Until i found it’s me vs me: Kendrick vs Kendrick
Il penultimo album di Tupac, pubblicato in vita, si intitola Me Against The World e lo stesso Kendrick lo considera il suo miglior album. Perchè se All Eyez On Me è l’album di maggiore successo, che vanta addirittura il disco di diamante, MATW è considerato l’album più maturo e completo dell’artista.
A tal proposito Kendrick Lamar non ha mai nascosto la sua ammirazione nei confronti di Pac, che rappresenta certamente una delle sue fonti d’ispirazione:
It was always me versus the world
Until I found it’s me versus me
Con questa frase, pronunciata all’inizio di Duckworth e che come accennato prima lega la traccia al concept del disco, Kendrick Lamar sembra citare proprio l’album di Tupac.
Ma cosa intende dire Kendrick? L’artista di Alright ci fa una rivelazione (o più probabilmente la fa a sé stesso) che spiega il concept di DAMN.
Nel corso degli anni, infatti, si era illuso che la sua lotta fosse verso l’esterno, ossia contro il mondo. Invece, finalmente si è reso contro che la sua vera lotta fosse contro sè stesso. Il più grande nemico di Kendrick, proprio come per molti di noi, è sè stesso o “l’altro sè”.
D’altronde, piuttosto che gli altri, spesso siamo noi stessi e i nostri limiti a frenarci . Una volta riusciti a sconfiggere la parte peggiore di noi, o quanto meno riuscitici a convivere, sarà dunque possibile concentrarci a portare avanti “la nostra guerra contro il mondo“.
Con questa consapevolezza si chiude l’ultimo album di Kendrick. Adesso non ci resta che attendere di scoprire cosa ci riserverà l’ultimo lavoro.