«Era ora che io dessi il mio contributo tangibile in musica per salvare il Rap» – Intervista a Dj Skizo

Dj Skizo

Poter ascoltare un sound realizzato da chi c’era prima del prima senza che suoni come d’altri tempi non è così frequente, sebbene negli ultimi anni qualche piacevole esempio lo abbiamo avuto, in particolare proveniente da Oltreoceano. Qui in Italia, invece, spesso si tiene a etichettare come vecchio a prescindere  qualsiasi prodotto rap pubblicato da chi è entrato da un pezzo nei cosiddetti anta, ignorando – per scelta o no – la contemporaneità presente in alcuni progetti pubblicati negli ultimi anni da leggende nel game come ad esempio Bassi Maestro (Madreperla), Deda (House Party) o Colle Der Fomento (Adversus).

Noi recentemente abbiamo avuto il piacere di ascoltare per intero Prima del Prima, l’album realizzato da un non qualunque produttore e DJ attivo da quarant’anni esatti. Dj Skizo ha contributo a dar vita alla scena Hip-Hop italiana, dando vita al primo collettivo rap nostrano, i RADICAL STUFF. Negli anni ha dedicato anima e corpo a questa cultura, portando avanti in prima persona corsi per dj e produttori e creando apprezzatissimi contest per dj come la Killa Combat Scratch. Non contento, si è deciso di dare un ulteriore contributo pubblicando un nuovo album ricco di ospiti e che dimostra ancora una volta come il genere di cui vi scriviamo ogni giorno sia senza età.

Ne abbiamo parlato con lui in questa intervista. Buona lettura!

L’Hip-Hop come una missione: intervista a Dj Skizo, fuori (in vinile) con l’album Prima Del Prima

Ciao Skizo, come stai? Come stai vivendo questo 2024 ricco di novità per la tua musica?

«Sto spingendo come non mai per poter garantire una pioggia di musica di qualità e, nel contempo, per dimostrare che il music business non è così bacato come si vuol fare credere ed esiste uno spazio per chi decide di entrarne a far parte, senza dover necessariamente abbassarsi alle logiche di mercato. Ci sono decine di talenti la fuori offuscati dal gossip e dalla mediocrità ed era ora che io dessi il mio contributo tangibile in musica per salvare il Rap».

Abbiamo ascoltato il disco. Alcune scelte di accoppiamento sul beat sono eccezionali: Jangy con Murubutu, Jack con Mattak, Inoki con Nerone. Spettacolo, ben connesse per stile, voce etc. Come è avvenuta la scelta di chi mettere insieme?

«Alcune cose sono nate spontaneamente, per altre invece c’è dietro uno studio musicale prima di proporre il brano. Cito Lettering Chicano di Jangy Leeon e Murubutu: è stato abbastanza easy accoppiare; mentre per Ancora Lunedì tra Torme e Claver Gold ho dovuto scegliere con molta attenzione chi potesse cavalcare quel beat che risulta essere una delle song a cui sono più legato. Poi ci sono degli ospiti dovuti nel disco considerando la mia storicità come Colle, Otr, Sud Sound System ma anche gente inaspettata ma ultra skilled come Ame 2.0, Shack Manali e Gaudi, Rollzrois ,Lanz Khan e tanti altri nomi che stanno dimostrando di continuare negli anni a percorrere una strada di classe nel Rap Game Italiano».

Nel disco hai collaborato con artisti che anagraficamente potrebbero essere i tuoi figli. Come si fa a colmare un gap così grande di età in studio? Che tipo di rapporto si crea?

«Se possiedi una freschezza tecnico stilistica l’età non e un problema. Gli artisti in generale tendono a capire forza e debolezze e si calibrano con te per raggiungere il livello. Ai ragazzi interessa poco il tuo storico, vogliono sentire roba che muove e io son entrato deciso sul beat, scratch, produzione sound, stile e spinta sonora, inutile nascondermi volevo faro lo step e lo fatto, non volevo essere il pithecanthropus che esce dalla tana con i soliti 4 suoni come tanti. I’m The Chosen One non dimenticarlo, per me Hip Hop è una missione».

Quali saranno i prossimi step a livello di promozione del disco? Dobbiamo aspettarci qualche sorpresa?

«Ci sarà a breve una presentazione di Prima del prima al Leoncavallo di Milano con una valanga di ospiti. Sarà una giornata epica che comincerà con la Killa Combat Scratch per terminare sul palco assieme a chi ha contribuito realizzare assieme a me questo Masterpiece. Dj’s, Mc’s, Produttori e Label uniti in uno sforzo unico. Celebreremo il concetto del Prima del prima – Sen Sen No Sen . Se volete assaporare le real vibes Hip Hop quella è la giornata».

Il disco è uscito in “esclusiva” in vinile, formato che sta tornando popolare come lo era fino agli anni 80. Cosa ne pensi di questo ritorno? È una moda passeggera perché adesso fa figo o il vinile è tornato per restare?

«Il disco è la mia matrice ed offrire a chi mi segue e supporta da anni un vinile era dovuto. Esistono artisti che possono permettersi di fare queste operazioni, altri che invece sono relegati a rincorrere numeri su Spotify attraverso pubblicazione di singoli senza senso. Con questa operazione ho voluto provare che si possono tenere in piedi entrambe le cose, copie fisiche e digitale senza abbassare attenzione».

Come vedi lo scratch nel rap italiano nel 2024?

«Il nostro mondo è in continua evoluzione e il 2024 ha visto una crescita esponenziale nel mercato vendite tools e strumenti per Dj’s, segno che i numeri li abbiamo sia Worldwide che in Italia. Tra l’altro da pochi giorni si è confermato Campione Italiano DMC Wall Dot, che andrà a rappresentare a Parigi al Mondiale a Le Trianonn il 19 ottobre dove la crème del Turntablism Mondiale si ritroverà a gareggiare. Io sarò li in veste di Branch Manager Italiano».

Ci sono stati degli scratch perfino nell’album di Sfera Ebbasta, quando li abbiamo sentiti non ci credevamo e pensiamo sia una cosa non scontata e assolutamente non banale trovarli in dischi del genere, no? Secondo te come vieni fuori questa cosa?

«Con tutto il rispetto non penso che gli scratch nel pezzo di Sfera siano il termometro del mondo Turntablism italiano che ha dei suoi precisi interpreti ed ha riconoscimenti mondiali. Comunque ben vengano incursioni Scratch nel mondo mainstream se possono portare visibilità e lavoro».

C’è qualche giovane DJ italiano su cui punteresti o che quantomeno ci consigli di tenere d’occhio?

«Wall Dot, 44 A, Ed DaRaw, Piesun, Andrea Martini, 5L, Fakser, Bront, Ghost e tanti altri che spendono le notti sullo strumento: tutti validi Dj che potrebbero rendere un Live Act di rap molto più interessante e meno piatto. Fatevi un favore mettetevi un Vero Dj dietro di voi e la vita vi sorriderà».

Nel corso degli anni come hai cambiato il modo di produrre e di lavorare con la musica? Che programmi utilizzavi quando hai iniziato e che programma hai usato per produrre questo album?

«Io vengo dalla Analogia dai synth e dalle MPC, in questo disco ho voluto spaziare da Logic ad Ableton passando per Fruity Loops per dimostrare quanto è il produttore che fa il sound e non la Daw. Il tutto accoppiato da Synth Analogici in studio con Garelli, Chryverrde e 3indv. Ho applicato sia formule classiche di produzione come trick innovativi facendo rimanere la musica e il suo stile in primo piano».

Hai detto che c’è un nuovo disco di Alien Army in lavorazione e che ci sarà un libro autobiografico che racconterà la tua vita, accompagnato da un altro disco dal titolo 2 Min Circa. È tutto confermato? Hai qualche aggiornamento al riguardo?

«Si c’è molta carne al fuoco e il disco nuovo della Crew è in lavorazione da tempo, stiamo cercando il sound perfetto come ogni volta con ricerca meticolosa di frasi, loops e ovviamente skills sui piatti. Questo nuovo disco segnerà ancora una volta uno step nella turntable music. Il mio libro autobiografico è un po’ una sorpresa e non voglio anticipare molto se non che è un lavoro colossale e soprattutto dovuto alla storia dell’Hip-Hop Italiano. È la mia storia e un po’ quella del nostro movimento dagli ‘80 ad oggi: preparate il divano e i popcorn, sarà un inverno di sorprese».