Definire dei dischi deludenti, non vuol dire necessariamente affermare che siano dischi brutti, ma ci si riferisce al fatto di avere a che fare con qualcosa non all’altezza delle aspettative o, comunque, inferiore a quanto fatto vedere in precedenza: di seguito vi mostreremo quelli che nel 2024 del rap americano abbiamo inserito in questa categoria.
I dischi rap americani che, purtroppo, ci hanno maggiormente deluso nel 2024
Lo sappiamo benissimo: non abbiamo alcun potere oggettivo per dire che un album è deludente per un motivo o per l’altro ma ci sembra giusto, in un periodo storico in cui è veramente difficile trovare una critica musicale capace di stroncare determinati progetti, poter dir la nostra anche quando c’è qualcosa che secondo noi non va, come tra l’altro abbiamo già fatto più volte in passato.
Molti dei dischi che abbiamo scelto per questa raccolta hanno ottenuto risultati vertiginosi ed encomi di ogni tipo ma secondo noi, al loro interno (a volte anche esterno), c’è più di un punto debole.
Proviamo a presentarveli di seguito, con la piena consapevolezza di non avere la verità in tasca.
The Game, Time
Tra i progetti più deludenti del 2024 sicuramente dobbiamo citare questo mixtape di The Game. E il motivo principale per il quale questo album ci ha deluso è proprio l’assenza di The Game al microfono. Ebbene sì, nonostante sia presentato come un progetto solista dell’artista di Compton, si tratta invece di una compilation di artisti emergenti da lui rappresentati. Se dobbiamo essere sinceri, Woodboy Gee, Stunna 4 Vegas, Chller e C Stunna non ci sono sembrati neanche così forti… The Game compare come solista solo nell’ultima traccia del progetto (per altro molto bella!) quasi a voler giustificare il suo nome impresso sul disco. Nel complesso abbiamo avuto l’impressione di esserci trovati davanti a una sorta di clickbait: un inganno per chi sperava di ascoltarsi un progetto inedito di The Game e invece si è trovato di fronte a 12 tracce di cui avrebbe fatto volentieri a meno.
Brano da ascoltare: Control
YG, Just Re’d Up 3
Tra le delusioni dell’anno purtroppo ci tocca di inserire anche l’ultimo progetto di YG. Siamo fan di YG da sempre, per questo anche per il nuovo progetto avevamo un discreto hype, ricordando la capacità di sfornare hit con quel classico sound West Coast che lo aveva contraddistinto ai tempi di My Krazy Life, Still Brazy e anche prima, quando appunto nacque la saga di mixtape Just Re’d Up. La scelta di di collegare il nuovo progetto alla saga che lo aveva reso celebre nella costa ovest di oltre 10 anni fa, ci aveva fatto ben sperare che il nostro beniamino YG riuscisse a tornare ai fasti dei suoi primi 2-3 album, facendoci dimenticare i mediocri My Life 4Hunnid e I Got Issues. Purtroppo Just Re’d Up resta ancora una volta nell’ombra dei suoi precedenti lavori, senza lasciare il segno. Un disco decisamente troppo lungo e monotono, nei testi e nei suoni, che non siamo riusciti ad apprezzare completamente.
Brani da ascoltare: Knocka, Love Make
A$AP Ferg, Darold
A$AP Ferg ci ha abituati a un rap capace di colpire duro, ma con Darold sembra aver perso la sua scintilla. Dopo quattro anni di attesa dal suo ultimo lavoro, questo disco arriva come un prodotto ben confezionato ma vuoto di sostanza. L’album scorre senza intoppi, grazie a beat moderni e una produzione impeccabile, ma al termine dell’ascolto ci si rende conto che non è rimasto nulla di memorabile. Forse l’unico momento che cattura davvero l’attenzione è la traccia in cui Ferg affronta il delicato tema dell’abuso che ha subito da bambino. Una confessione intima e coraggiosa, certo, ma isolata nel contesto di un progetto che manca di coesione e visione. Per un artista del calibro di A$AP Ferg – che poi è ancora A$AP o no? – capace di firmare hit in passato, Darold è un’occasione sprecata. Quattro anni di silenzio meritavano un ritorno più incisivo, non un album che scivola via senza lasciare traccia.
Brani da ascoltare: Pool
French Montana, Mac & Cheese 5
Mac & Cheese 5 segna il ritorno di French Montana a una delle saghe più iconiche della sua carriera, ma il risultato è meno incisivo di quanto ci si potesse aspettare. Il disco, arrivato ad inizio anno dopo una serie di rinvii, offre diversi brani piacevoli e momenti ben costruiti, ma manca di quella scintilla capace di renderlo davvero memorabile. Non ci sono pezzi brutti, ma nemmeno quei banger che ci si aspetterebbe da un capitolo di questa saga. La produzione è solida, i featuring spesso all’altezza, ma la sensazione generale è di un progetto che funziona nel momento dell’ascolto e si dissolve subito dopo. French Montana ha dimostrato in passato di saper creare brani di forte impatto, ma qui il peso del nome Mac & Cheese sembra quasi superare il contenuto stesso. Qualcuno l’ha riascoltato nei mesi successivi? Fatecelo sapere, perché per noi rimane un lavoro che non lascia il segno come avrebbe potuto e dovuto.
Brani da ascoltare: Casino Life 3, Splash Brothers, Goals, Milionaire Row
Ye, Ty Dolla $ign, Vultures 2
La saga di Vultures ha avuto un percorso travagliato, costruendo un hype crescente a ogni capitolo, ma con il secondo volume sembra aver perso la direzione. Il progetto, accolto con grandi aspettative dopo il successo del primo episodio (complice anche l’energia e il clamore dei listening party), non è riuscito a reggere il confronto in termini di beat, testi e scelte di featuring. Mentre il primo volume brillava per originalità e presenza, Vultures 2 appare come una copia sbiadita: gli spunti ci sono, ma non sempre trovano una realizzazione convincente. Curioso che la saga si sia fermata qui, nonostante l’annuncio di un terzo volume. Forse è solo una coincidenza, o forse un segnale che il progetto abbia perso la sua spinta creativa. Resta un capitolo ascoltabile, ma non indimenticabile, e viene da chiedersi se Vultures 3 vedrà mai la luce.
Brani da ascoltare: Dead, Time Moving Slow, Slide
Ice Cube, Man Down
Ci piange il cuore a dover inserire Ice Cube all’interno di questa lista, eppure per onestà intellettuale ci tocca farlo. Ice Cube è uno dei migliori rapper di tutti i tempi, su questo non ci piove e non sarà un disco non apprezzato a farci cambiare idea su questo. Ad ogni modo, nonostante l’hype che avevamo per tornare a sentire strofe inedite dell’ex N.W.A. non siamo riusciti a farci piacere il suo nuovo album. Ci limiteremo a dire che questo disco ci è parso “non necessario”. Ice Cube non ha di certo perso le skills al microfono e anche la scelta dei beat con uno spiccato suono nostalgico G-Funk non ci sono dispiaciute. Eppure nel complesso il disco non ci ha conquistati. Nonostante l’ottimo singolo di lancio ed il suo remix con Busta Rhymes e Killer Mike facesse auspicare al meglio, abbiamo trovato troppe tracce superflue. Ice Cube non deve più dimostrare niente a nessuno: la sua discografia (soprattutto pre-2000) rimane intoccabile. Purtroppo in questo caso ci è sembrato non abbia neanche molto di nuovo da dire.
Brani da ascoltare: It’s My Ego, Ego Maniacs, So Sensistive
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