Dentro e Fuori di Tormento: dieci anni dopo, l’eco silenzioso di un capolavoro introspettivo

tormento dentro e fuori

Nel giugno del 2015, mentre l’Italia si preparava ad abbracciare la trap e ne assaporava i primi esperimenti, un album si depositava nell’ombra, come una gemma preziosa celata tra le pieghe del tempo. Era Dentro e Fuori di Tormento, un disco che non scalò le classifiche, non conquistò le radio, ma piantò un seme profondo nel cuore di chi ha saputo ascoltarlo.

A quasi dieci anni di distanza, quel seme è germogliato in una consapevolezza: Dentro e Fuori non è solo un album maturo, ma un vero e proprio capolavoro sottotraccia nella discografia di Tormento.

Dentro e Fuori di Tormento: una perla nascosta

Dentro e Fuori è un’opera che, a distanza di anni, merita di essere riscoperta, analizzata e, soprattutto, ascoltata con la mente e l’anima aperte. Perché questo album non è solo una raccolta di canzoni, ma un lavoro profondo e personale.

Questo progetto vide la luce in un periodo particolare per la scena musicale italiana. Siamo nel giugno del 2015, un momento pre-boom della trap, quando l’attenzione verso l’urban in generale, e soprattutto verso un “urban maturo” e introspettivo come quello di Tormento, non era ancora ai livelli odierni.

Il mainstream si concentrava altrove, e un disco così personale, lontano dalle dinamiche radiofoniche più facili, rischiava di rimanere confinato in una nicchia. Eppure, proprio in questo contesto, Thaurus scommise su Tormento, mostrando una visione artistica lungimirante e una fiducia in un progetto che andava oltre le logiche commerciali.

Nel disco compaiono anche collaborazioni significative: Guè, Coez, Emis Killa e Parix Hilton prestano la loro voce in alcuni brani, aggiungendo una varietà di sfumature sonore e di stili che arricchiscono ulteriormente il progetto. Sul fronte della produzione, il contributo di Fish, Shablo, 2nd Roof, Ackeejuice Rockers e Zef ha dato vita a suoni innovativi e al contempo radicati nella tradizione dell’hip hop italiano, spingendo l’album verso un mix all’avanguardia per l’epoca.

Oggi, a poche settimane dalla fruttuosa partecipazione di Tormento al Festival di Sanremo 2025 insieme a Guè, Shablo e Joshua, si presenta l’occasione ideale per riscoprire questo album.

La profondità di Dentro e Fuori di Tormento

Fin dal titolo, Dentro e Fuori si preannuncia come un viaggio iniziatico, un’esplorazione vertiginosa tra i confini labili del sé e del mondo circostante. L’album stesso diventa un mantra, una chiave di lettura per comprendere l’intera opera.

L’intro della title track ci proietta immediatamente in questo spazio liminale:

E ogni lotta è con me stesso, me ne accorgo adesso. Ogni mio amico è un mio riflesso, ogni nemico è uno specchio. Tutto acquista un suo senso, non c’è più un fuori e un dentro.

Questi versi, scarni e potenti come un haiku zen, stabiliscono il terreno concettuale: la realtà esterna è un riflesso distorto del nostro universo interiore. Non esiste un “fuori” oggettivo, ma solo un “dentro” che si proietta e si rifrange nella nostra percezione del mondo. È l’inizio di un percorso di auto-riflessione radicale, dove ogni canzone diventa una stazione di questo itinerario interiore.

Se il brano Dentro e Fuori  descrive la lotta interiore, Tutto Cambia è un appello vibrante alla responsabilità personale, un inno alla capacità trasformativa che risiede in ognuno di noi:

Quanto tempo a ripeterti che il tuo pensiero non conta, mentre tutto affonda e non cambia se non cambi tu. E invece tutto, giorno per giorno, si affronta. Tutto cambia se cambi tu, solo se cambi tu.

Tormento scuote dal torpore dell’immobilismo, ricordandoci che il cambiamento del mondo parte inevitabilmente dal cambiamento di sé. È un messaggio potente, che risuona ancora più forte in un’epoca dove spesso ci sentiamo impotenti di fronte alle sfide globali.

In In equilibrio, Tormento ci immerge nella fragilità esistenziale, nella danza perpetua tra ordine e caos che definisce la vita.

Tanto tutto è ciclico in bilico, ogni ricordo è un livido ancora vivido. Pensare al passato non fa parte di me, e tu sei come me. Siamo puri e testardi pronti a scontrarci, un mare di sbagli dietro mille dettagli.

 La ciclicità, il bilico, i lividi della memoria: Tormento dipinge un quadro vivido della precarietà delle relazioni umane, e della perenne ricerca di un equilibrio instabile.

L’introspezione come guida

Segreti è un manifesto di consapevolezza, un invito a guardare oltre le apparenze:

Ora ti chiedo di guardare più a fondo, con occhi diversi al mondo. Uno sguardo nuovo, un ascolto più profondo. Basta un secondo, basta un secondo. Se apri gli occhi è cambiata già, tutta attorno a te la tua realtà.

 Tormento ci sprona a riscoprire la profondità in un mondo saturo di stimoli superficiali. L’invito è chiaro: aprire gli occhi e cambiare la realtà in un istante.

Anche nei momenti più oscuri, come in Anime Inquiete, in cui Tormento è accompagnato da Guè, si accende una scintilla di speranza.

Anime inquiete senza meta o destinazione, siamo anime inquiete, con una visione, una missione.

L’inquietudine non è solo un fardello, ma una forza propulsiva che guida alla ricerca di una visione, di una missione ancora da definire. Musicalmente, il brano pulsa di un’energia viscerale, incarnando la tensione dinamica di queste “anime inquiete”.

La speranza e la resilienza

Alba è un inno alla resilienza, una celebrazione della forza interiore che ci permette di superare le avversità.

Qualsiasi cosa accadrà, tu non rallentare, tu non frenare. Vada come deve andare e dopo chissà. Schiaccia il pedale più giù, senza rallentare e poi si vedrà. Non fermarti non smettere di ballare. E l’alba già, so che domani tutto finirà.

 L’alba che sorge dopo la notte più buia simboleggia la perenne rinascita, la capacità di “non smettere di ballare” anche quando si è consapevoli della caducità del tempo.

Il viaggio di guarigione

Hai Portato Via ci conduce nel territorio doloroso della perdita, dell’abbandono, della difficoltà di lasciar andare il passato. Eppure, anche in questa ballata blues-jazz intrisa di malinconia, si intravede una luce di guarigione:

So che una canzone, anche solo se per un istante a volte può, è come riaccendesse un interruttore, per far tornare tutto in armonia.

La musica diventa uno strumento di catarsi emotiva, di riequilibrio interiore, di riconnessione con la propria “energia”.

Tormento

La trasformazione interiore

Terre Aride emerge come vertice simbolico dell’album, una potente metafora della trasformazione interiore e della rinascita spirituale.

Voglio accartocciare ogni ricordo che mi fa versare lacrime, allagare terre aride, seminare varietà nuove, lasciare che la natura scelga il luogo migliore, dove un nuovo paradiso possa sorgere.

 Le “terre aride” rappresentano lo stato di aridità emotiva, di sterilità spirituale, che può derivare dalle ferite del passato. “Allagarle” e “seminare varietà nuove” è un invito ad accogliere il cambiamento e a coltivare nuove possibilità interiori.

Un capolavoro silenzioso

Dentro e Fuori è un disco che si sottrae alle logiche del mercato musicale immediato. Non è un album da “singoli”, ma un’opera organica, da ascoltare in sequenza, lasciandosi guidare dalle atmosfere sonore e dalla profondità dei testi. È proprio questa sua natura intimamente personale e riflessiva che lo ha relegato, ingiustamente, in una dimensione “underground”.

Ma in questa sottovalutazione risiede la sua forza. Dentro e Fuori è un disco per chi cerca la verità, per chi non ha paura di guardarsi dentro, per chi crede nella potenza trasformativa della musica.

A dieci anni dalla sua pubblicazione, Dentro e Fuori non solo resiste al tempo, ma acquista valore e attualità. In un’epoca dominata dalla superficialità e dalla velocità, quest’album ci ricorda l’importanza della lentezza, della riflessione, della cura interiore.

È un disco che parla all’anima, che ci invita a un dialogo profondo con noi stessi, offrendoci, dieci anni dopo, la possibilità di riscoprire un tesoro nascosto, un capolavoro silenzioso che continua a vibrare con un’eco intensa e profondamente umana.