I Daft Punk e la relazione con il rap

I Daft Punk hanno lasciato il segno anche nel rap, il nostro genere preferito.

La prima notizia a fare scalpore nel mondo della musica in questo 2021 ancora tutto da spacchettare è lo scioglimento dei Daft Punk. Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem hanno cambiato il mondo della musica elettronica in un modo atipico e innovativo. Dichiarati alieni, astratti e robotici, il segreto della gloriosa discografia del duo è senza dubbio la loro profonda passione e il loro infinito rispetto verso ogni genere musicale.

Iniziava con Homework il loro viaggio, un progetto che pose l’attenzione del mondo sulla scena francese come nessuno aveva fatto prima di quel momento. Ancora privi di caschi, i due ragazzi erano la faccia di loro stessi ma nonostante tutto lasciavano alla loro arte le presentazioni.

Una delle sedici tracce che compose l’incredibile album proponeva un elenco canticchiato da voci non ancora infette dal magico vocoder ma da una manipolazione mirata a farlo apparire come dei ragazzini che elencano orgogliosi i loro professori.

Teachers è una traccia-elenco contenente parte del DNA dei Daft Punk e tra i numerosi DJ e produttori nominati troviamo anche Dr. Dre. Il rispetto del duo francese nei confronti di questi giganti della musica non è rivolto solo verso i loro progetti ma anche nel modo in cui ognuno di loro ha innovato tecnicamente l’ambiente dello studio musicale.

Remix per rispetto

Quella prima citazione non è la sola relazione che unisce il mondo dei Daft Punk a quello del rap, ma andiamo con ordine partendo da uno dei loro side-project più sottovaluti: Daft Club.

Mentre il successo diventava sempre più internazionale, Guy e Thomas furono tra i primi ad approcciare il mondo digitale (e chi altrimenti?) per condividere con i fan inediti, remix e qualsiasi altro elemento che mostrasse chi c’era dietro quei nuovi e brillanti caschi. La compilation Daft Club raccolse tutti quei momenti in quattordici brani reinterpretati da chi più di tutti al momento aveva la loro stima.

Il remix di Harder, Better, Faster, Stronger da parte dei Neptunes è l’inizio di una lunga storia d’amore tra i Robot e Pharrell Williams e presenta alcuni tra gli elementi sonori che hanno ispirato artisti come Tyler, the Creator.

L’underground di Detroit incontrò l’onirico mondo dei Robot con quella che è una delle perle più nascoste nel genere, il remix di Aerodynamic da parte degli Slum Village. La storia dietro la traccia è piuttosto interessante.

Nel 2000 J Dilla utilizzò senza permesso i synth di Extra Dry, una traccia prodotta da Thomas Bangalter, per plasmare il beat di Raise It Up contenuta nell’iconico Fantastic, Vol, 2. Quando i Daft Punk scoprirono l’accaduto, invece di esporre denuncia chiesero allo storico gruppo rap di Jay Dee di lavorare ad una loro traccia per ricambiare. Così nasce questo incredibile remix, chiara espressione dell’amore del duo francese per la cultura Hip-Hop.

I samples nell’unione tra i Daft Punk e il rap

Nel corso del primo decennio del 2000 l’influenza dei Daft Punk nella scena Rap aumenta. Diversi artisti, DJ e produttori sono ispirati dai dischi e dai live del duo francese.

Il matrimonio tra i due mondi inizia ad esplodere anche nelle classifiche, il primo esempio è la banger Touch It di Busta Rhymes. Swizz Beatz prende Technlogic e crea un punto di contatto tra un club EDM e uno Hip-Hop mantenendo un minimalismo che permette di far esplodere il caratteristico flow di Busta. La traccia stravolge le classifiche del 2006 con un iconico remix e una performance che vide il ritorno di Slim Shady sul palco.

Nel 2007 Kanye West usciva dal sound che lo aveva affermato nei suoi primi due album per puntare a quegli stadi da 100.000 persone a tappa che aveva visto da band come U2 o Coldplay. Graduation fu il momento in cui Mr. West mostrò al mondo la sua capacità di evolversi e ampliare la sua arte senza comprometterne la scheda madre. DJ A-Trak, suo personale assistente all’epoca portò all’attenzione di West la musica dei Daft Punk.

La reazione del rapper di Chicago fu entusiastica puntando la sua attenzione tutta su Harder, Better, Faster, Stronger esattamente come avevano fatto i Neptunes quattro anni prima. Stronger fu un punto di svolta nelle session di Graduation, un segno chiaro agli occhi di Kanye che il suo obiettivo per quel album poteva essere raggiunto.

La lavorazione di Stronger è l’esempio più emblematico che ancora oggi si fa nei confronti del genio dietro Mr. West. La canzone venne mixata circa 70 volte, Kanye era tormentato dal modo in cui i singoli di Timbaland (in particolare The Way I Are) erano capaci di picchiare con le loro drums e voleva fare lo stesso. Timbo provò a dare una mano ma alla fine si ritornò indietro perfezionando le drums originali. Ancora oggi se avete la possibilità di procurarvi la versione primordiale di Stronger vi accorgerete che la versione finale contenuta in Graduation ha delle drums diverse.

Nonostante i Daft Punk non erano presenti in studio, rimasero impressionati dal prodotto finale che Kanye presentò al mondo. Guy dichiarò che il produttore aveva reso la loro traccia ancora più imponente. Era nata una nuova relazione che sarebbe durata negli anni a venire.

Il secondo decennio

Il 2010 fu un anno interessante per i DJ/produttori francesi, la loro relazione con Pharrell produsse un inedito destinato al disco dei N.E.R.D. passato forse troppo sottocoperta. Hypnotize U rimane un interessante crossover tra i ritmi sensuali dei Neptunes e gli iconici synth dei Robot.

Quando Thomas e Guy si accordarono con Disney per comporre l’intera colonna sonora del film Tron Legacy, quest’ultima puntava ad avere un singolo capace di trascinare l’intero progetto ancora più in alto.

I Daft Punk scelsero Jay-Z all’epoca coinvolto nella realizzazione di The Blueprint 3 e insieme scrissero Computerized. Disney trovò la collaborazione inappropriata per l’audience a cui il film mirava e la accantonò. Il brano riemerse solo tre anni dopo sotto forma di leak.

Coltivate due ottime relazione con Pharrell Williams e Kanye West e dimenticata la triste vicenda con Jay-Z, i Robot tornarono nei loro studi in riva alla Senna per essere rievocati da un Kanye in piena guerra con il mondo. Era il 2013.

Quando l’ultimo ritorno dei Daft Punk esplose in quella che diventò una delle più grandi hit di sempre, la relazione con Pharrell raggiunse vette impossibili da scalare. Il contributo di Williams nell’ultimo progetto dei robot fu ricambiato nel disco solista di quest’ultimo ma rimase oro colato unicamente dal punto di vista dei due caschi.

In quei caotici mesi, qualcosa che Thomas e Guy anticiparono durante la loro promo di Random Access Memories attirò l’attenzione del mondo della musica.

“We used part of our time to work with Kanye West on his next album. It was verY raw, he was rapping…kind of screaming primally, actually. Kanye doesn’t give a f*ck.”

I Robot anticiparono così in una delle loro rarissime interviste l’arrivo di Yeezus. Il loro più ampio contributo ad un disco Hip-Hop che ruppe la corrente del mainstream instaurando nella memoria degli appassionati e degli haters dal primo all’ultimo synth del disco.

Domenica 19 maggio 2013 Kanye esplose sul palco del Saturday Night Light con due antipasti di quello che stava arrivando.

Black Skinhead non era il solo beat che Kanye prese dai Daft Punk ma ben quattro tracce plasmate dalle mani robotiche plasmarono il sentimento dell’intero Yeezus. Con un raffinato quarto album e il violento contributo a Yeezus, i Robot resero il 2013 l’anno più incredibile della loro carriera. La relazione tra loro e la scena Hip-Hop si chiude in corrispettiva con il loro ultimo lavoro discografico. Due progetti musicalmente estranei l’uno con l’altro ma che vivono nella stessa dimensione, due facce opposte nello stesso casco.

Nonostante la loro carriera si sia conclusa, i Daft Punk rimarranno per sempre uno degli emblemi della passione per la musica oltre ogni confine e siamo grati del contributo che hanno dato nel corso degli anni all’Hip-Hop.

Daft Punk