Venerdì 28 giugno 2024 i Club Dogo hanno conquistato lo Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano: vi raccontiamo come è andata con il nostro consueto reportage.
Club Dogo a San Siro: qualche pecca non rovina una serata storica per il rap italiano
Sei un ragazzo di 15/16 anni, ascolti per la prima volta Penna Capitale sull’iPod e ti senti straordinariamente rappresentato e fomentato. Ti guardi attorno e vedi solo una manciata di coetanei nella tua scuola o nella tua compagnia che lo ascoltano o che conoscono i Club Dogo. Chiudi gli occhi e li apri quasi vent’anni dopo. Sei allo Stadio Giuseppe Meazza di San Siro di Milano e sul palco vedi Guè, Jake La Furia, Don Joe, Marracash, Vincenzo Da Via Anfossi ed Emi Lo Zio a fare dal vivo D.O.G.O., Butta Via Tutto, Una Volta Sola, La Testa Gira, Briatori ma anche brani come Sempre In Giro che ai tempi mai avresti pensato di sentire suonare davanti a migliaia di persone, figuriamoci nello Stadio più famoso in Italia.
È qualcosa di incredibile e per cui è difficile trovare le parole adatte per descriverne le sensazioni. Sono passate solo poche ore da questo concerto e pensare che, nello Stadio dove hanno cantato i più grandi della musica internazionale, abbiamo potuto ascoltare Rap Soprano, Rendez Vous Col Delirio, Vida Loca e Serpi, non sembra ancora vero, ma è successo. Ed è l’ennesima dimostrazione di come tutto quello che nei primi anni non osavi neanche immaginare, è effettivamente una bellissima realtà.
Da qualche anno a questa parte, il rap italiano si può prendere tutto e il merito, bisogna dirlo, è anche soprattutto dei Club Dogo, un trio iconico, influente, dominante o, basterebbe dire, fottutamente forte.
Guè, Jake La Furia e Don Joe insieme hanno dato vita a qualcosa di incredibile. Lo si capiva già con la pubblicazione di Mi Fist, ieri sera però se ne è avuta un’ulteriore conferma grazie a tutta quella gente in estasi attorno a te.
Non è più come ai tempi di Penna Capitale, no. Ora sei a San Siro ad ascoltare i Club Dogo dal vivo assieme ad altre 50.000 persone (aspettiamo il dato certo) che cantano tutti i pezzi dall’inizio alla fine, con una voglia matta di condividere l’esperienza con chi gli è a fianco, creando una sinergia indescrivibile e che raramente si vede ad altri concerti.
I Club Dogo hanno rappresentato più di una generazione e continuano a farlo, come testimoniato dai risultati ottenuti dall’album Club Dogo che, dopo quanto successo in questi ultimi mesi, speriamo davvero non sia il loro ultimo progetto.
Tra i punti di forza di questa serata epica ci sono stati anche i visual (fateci sapere chi li ha fatti, non lo abbiamo trovato), in particolare per PES, Chissenefrega (In Discoteca) e il masterpiece Serpi. Così anche i momenti in cui Guè, Jake e Joe hanno sfruttato a dovere la scenografia composta da una fermata metro e da alcune attività come il Compro Oro, il Bar Paz o un tabacchino.
Ci sono state però alcune imprecisioni che hanno rovinato un po’ il concerto nel suo complesso, senza per fortuna comprometterne il risultato. Se l’assenza di un pre-live ha reso un po’ smorta l’attesa ci sono altri due aspetti che ci hanno un po’ fatto rimanere con l’amaro in bocca.
In primis l’impianto audio. Chi scrive è stato al 1° anello rosso, ma altri colleghi/amici erano in parterre e hanno confermato che le voci non si sentivano benissimo, facendo così perdere un po’ di forza ad alcuni pezzi, soprattutto nelle parti di Jake. Un grosso peccato.
Questo, poi, ha reso quindi pressoché inutili i tre video-intermezzi, durante i quali si sentiva poco e niente. Con Briatore e Bob Marley almeno c’erano immagini che hanno intrattenuto il pubblico, il terzo (primo in ordine di apparizione) ha lasciato un po’ tutti sconcertati, testimoniato anche dai fischi assordanti che ne hanno accompagnato la visione.
Ok, Mario Giordano è un meme vivente e il suo lavoro di giornalista magari lo farà anche bene – non abbiamo certo la facoltà o la pretesa di giudicarlo sotto questo punto di vista – però è difficile non collegarlo alle varie palate di m*rda che da anni tira sulla scena rap. Poteva starci forse utilizzare suoi interventi di repertorio, ma fargli fare questo intervento deciso a tavolino è forse un po’ too much, siete d’accordo? Ma quando si ha come partner dell’evento Radio 105 e, quindi Mediaset, sono compromessi da accettare e che comunque non hanno rovinato il mood della serata.
Quello che rimane del live dei Club Dogo a San Siro sono le due ore e passa di più di vent’anni di carriera, sono gli ospiti chiamati sul palco – tutti quanti emozionati e perfettamente connessi alla scaletta – è la gente attorno a te ed è, per molti (Dogo compresi), il coronamento di un sogno.
Si dovrebbe parlare di ogni singolo brano portato sul palco ma, per tutto quello che si è provato ieri sera, ci vorrà tempo per metabolizzarlo a dovere. Fatto sta che dai baggy con il durag e le serate nei piccoli locali o centri sportivi di paese, ora Guè, Jake e Don Joe sono stati sul palco di San Siro, con un’altra pagina di storia scritta grazie alla loro Penna Capitale.
Club Dogo è per la Gente, e la Gente ieri ha fatto festa.
Questa la scaletta del concerto dei Club Dogo allo Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, Milano:
- C’ERA UNA VOLTA IN ITALIA
- MAFIA DEL BOOM BAP
- RENDEZ-VOUS COL DELIRIO
- D.O.G.O.
- BUTTA VIA TUTTO
- LA TESTA GIRA
- UNA VOLTA SOLA
- VIDEO MARIO GIORDANO
- VIDA LOCA
- CRONACHE DI RESISTENZA
- LA STANZA DEI FANTASMI
- HARDBOILED
- RAP SOPRANO
- SERPI
- VOI NON SIETE COME NOI
- CHISSENEFREGA (IN DISCOTECA)
- PER LA GENTE
- ITALIA 90
- SEMPRE IN GIRO con EMI LO ZIO, VINCENZO DA VIA ANFOSSI
- BOING
- DOGOZILLA
- MILLY con SFERA
- BRUCIA ANCORA con J-AX
- IL MIO MONDO LE MIE REGOLE
- VIDEO BOB MARLEY
- KING OF THE JUNGLE con ALBOROSIE
- NOTE KILLER
- PES. con GIULIANO PALMA
- TUTTO CIÒ CHE HO con COEZ
- LISA con LAZZA
- TORNERÒ DA RE
- VIDEO BRIATORE
- BRIATORI con MARRACASH
- CIAO PROPRIO con MARRACASH
- NATO PER QUESTO con MARRACASH
- PURO BOGOTÀ con MARRACASH, VINCENZO DA VIA ANFOSSI
- SPACCO TUTTO
- FRAGILI con ARISA
- SOLI A MILANO con ELODIE
- ALL’ULTIMO RESPIRO