Tra le tante definizioni di “apologia” che si possono trovare sui dizionari, in qualsiasi senso la si voglia intendere, è quasi sempre utilizzata la parola “difesa” per spiegare il significato di questo termine. Proprio da tale idea siamo voluti partire per dare vita al nostro progetto, infatti, ancora prima di trovare il nome “Rapologia” avevamo in testa l’idea di creare un portale che cercasse di difendere la dignità di questo genere musicale e di portarlo ad un livello di maggiore e costruttiva considerazione, soprattutto fuori i confini sicuri – ma mai dimenticati – dell’hip hop.
Con questo non vogliamo dire che, come alcuni spesso affermano, “i rapper sono i nuovi poeti“, ma semplicemente che i rapper – in quanto portavoci di un nuovo modo di fare musica, di un nuovo modo di utilizzare le parole – meritino la loro rispettabile branca nel mondo della letteratura, parallelamente ai poeti ed ai cantautori e non in sovrapposizione ad essi.
Un certo Guccini, qualche tempo fa, in un’intervista aveva parlato del rap in parole simili alle nostre, ma non troppi se ne accorsero: con umiltà noi cercheremo di far sì che ciò accada.