E.L.E. 2: The Wrath of God: la fine del mondo secondo Busta Rhymes.
Il primo capitolo E.L.E. (Extinction Level Event) concluse una trilogia durata tre anni. Un progretto fondamentale per la cultura Hip-Hop con i suoi flow fuori di testa, i beat di DJ Scratch e quelli del primo Swizz Beatz. Busta Rhymes non era più l’artista del feat di Scenario, grazie a E.L.E. era qualcosa di più. Dopo una carriera breve e intensa nei Leaders of the new School e una lunga da solista, Busta Rhymes chiude lo show con il secondo capitolo di quel leggendario album: E L E 2: The Wrath of God.
Il nuovo progetto di Busta fu annunciato diversi anni fa ma per plasmare una visione artistica coerente con il personaggio e omogenea nel suo messaggio, ogni singolo rilasciato da Busta nel corso della decade non trova posto nella già lunga tracklist.
Oltre alla già valida banger con Anderson .Paak, le collaborazioni in E.L.E. 2 sono varie e sorprendenti. Considerando che il mondo ora è un pò più vicino alla visione che rappava Busta negli anni novanta, oggi con lui approfondiscono gli argomenti leggende come Rakim e l’amico Q-Tip. La voce di ODB torna per un’ulteriore profumo di nostalgia mentre gli incredibili versi di Kendrick Lamar e Rapsody ci ricordano di cosa è capace il Rap oggi.
Un album che esige la vostra attenzione ma non ignora momenti più leggeri, uno in particolare è il seguito di una delle hit crossover più gigantesche dei primi anni del duemila, non vi diciamo altro.
Pete Rock, DJ Premier, Rockwilder e la lista si amplierà nelle seguenti ore, la mole di talenti che ha messo su questo album è impareggiabile. A bilanciare la mole di rime incluse nell’album ci pensa la contaggiosa ironia di Chris Rock, vero e proprio narratore del progetto.
E.L.E. 2: The Wrath of God è un disco che con una mano tocca il passato stuzzicandoci nostalgia con l’altra ci indica un presente complicato e devastato.
Ascoltatelo.