Bolo By Night Event: il format di Inoki per far emergere i ragazzi

Bolo By Night Event

Guardando sui social recentemente, può darsi vi sia capitato di vedere Inoki assieme ad altri rapper, in concerti-evento, diciamo inediti e assolutamente particolari: si tratta di Bolo By Night Event.

Se non ne avete mai sentito parlare, vi raccontiamo in cosa consistono.

Bolo By Night Event, il format di serate hip-hop hosted by Inoki nato con l’intento di far emergere i giovani

La prima volta è accaduto il 3 ottobre, dove con l’hosting di Inoki si sono alternati sul palco ben 40 artisti bolognesi. In un concerto-evento si sono alternati al microfono veterani del rap come Rischio (già socio di Inoki ai tempi della PMC), giovani talenti della trap quali Mido, artisti più melodici come Wemme Flow, leggende dell’underground come Brain e Brenno, rapper pieni di barre come gli OTM, e sound R’nB come quello di Aysa. Insomma, ce n’era davvero per tutti i gusti e tutti i sottogeneri dell’hip-hop.

Il secondo evento è stato ancora più particolare. Per le vie di Bologna infatti ha girato un bus aperto con sopra Inoki, DrefGold, Tredici Pietro e Lil Busso che hanno cantato i propri successi in compagnia dei fans. Al VIP Bus Tour ha fatto seguito un live con tantissimi altri ospiti.

Per ora ne sono stati organizzati 2, oltre alla collaborazione per il Meet’n’Great con Guè per i 10 anni di 5tate Of Mind. Ma una terza data è già in agenda e a breve ne seguiranno altre.

Data la particolarità degli eventi, abbiamo voluto fare due chiacchiere con Ruggiero Russo, organizzatore di eventi, fondatore della label 404 Music Group e co-creatore, insieme a Inoki di questo nuovo format di serate hip-hop.

Ci ha raccontato un po’ la genesi di Bolo By Night Event e di come potrebbe evolvere. Di seguito trovate l’intervista

Bolo By Night Event: l’intervista

Inoki è riuscito a trasformare una canzone in uno slogan. Ora a 15 anni di distanza, siete riusciti a trasformare uno slogan in una compagni di eventi. A chi si deve il merito?

«Bolo By Night Event è un progetto realizzato da me e il mio team, insieme a Inoki. Ho conosciuto Fabiano a casa di un amico in comune. Io già seguo artisti tramite la mia etichetta e organizzo eventi da circa 15 anni. Bolo By Night Event è nato quasi per caso. Occupandomi di Management abbiamo deciso di creare questa cosa insieme. Una roba molto easy, niente di eclatante. Inoki dopo l’ultimo album si sta riprendendo ciò che merita, in termini di pubblico e visibilità e vuole usarla per mettere in luce i giovani» .

Quindi qual è il ruolo di Inoki in tutto questo? È proprio caso socio/partner nelle attività o è solo l’uomo immagine?

«Lui è il mio socio dell’operazione: è una cosa che abbiamo deciso di fare insieme. Gli sbatti ce li abbiamo sia io che lui.  Avevamo la necessità di riportare in alto Bologna e farci sentire dalle altre città. Già dal primo evento abbiamo deciso di coinvolgere gli emergenti della zona e di fare qualcosa anche per loro. Infatti abbiamo cercato di unire sia chi fa new wave, sia chi fa underground. In eventi del genere, essendoci chi fa rap old school, chi fa trap, chi fa pop si crea una bella atmosfera. È stato un po’ macchinoso organizzarlo, perché ovviamente ogni artista ha le sue etichette e il suo management per i live. Inoltre a Bologna la scena è super divisa. È stata la prima volta che si è creato un evento del genere perché è sempre mancata una figura di riferimento: generalmente a Bologna chi fa old school tende a odiare chi fa la trap e viceversa. Invece finalmente, dopo 20 anni abbiamo fatto qualcosa di buono per la cultura, per la società. I giovani ad esempio a Bologna non hanno lo spazio che hanno in altre città. Noi abbiamo cercato di dargli questo spazio. Pur avendo degli artisti nel nostro roster di 404 Music Group non abbiamo voluto fare un evento solo per i nostri, ma abbiamo dato lo spazio a tutti per emergere allo stesso modo» .

Come è venuta l’idea di creare un format di serate in un periodo in cui le feste, i live e i concerti erano banditi? È un progetto che avevate in mente da tempo e avete dovuto rimandare?

«Noi ci siamo incontrati quest’estate e abbiamo deciso di fare questa cosa, quindi appena post-pandemia. È una cosa nata qualche mese fa e concretizzata a inizio Ottobre. Il primo evento era all’aperto, quindi non ci sono stati problemi. L’evento del pullman siamo riusciti a organizzarlo bene perché sui mezzi di trasporto non c’erano restrizioni. Nel locale al chiuso, abbiamo rispettato le regole, sono venuti anche dei controlli e nessuno ha potuto dirci nulla» .

La prima serata organizzata, con 40 artisti sullo stesso palco è stata una bomba, proprio a partire dal concept di voler coinvolgere tutta la scena della città di Bologna. La seconda, ha invece presentato un concept totalmente diverso ma ugualmente inedito: il bus. Il terzo episodio abbiamo visto che avrà come artista di punta Paky. Cosa dobbiamo aspettarci in seguito?

«Il terzo appuntamento lo svolgeremo in una location molto grande e sarà un evento pazzesco. Per l’appuntamento successivo non posso svelare niente, ma sarà un altro evento mai fatto prima. Qualcosa che farà dire al pubblico: “Wow, non ho mai visto niente del genere!”. Non vogliamo fare una classica serata hip-hop da discoteca, in giro ce ne sono tante. Vogliamo mantenere l’unicità dell’evento. Il nostro concept e la nostra mission è quello di cambiare il modo di fare i live. Ad esempio, l’evento sul bus, difficilmente sarà replicabile. In un evento del genere, il pubblico “ha fatto balotta” con l’artista, che è una cosa che nei live normali non succede mai. Dopo mesi di distacco, abbiamo voluto dare l’opportunità ai fan di avere accesso a una cosa esclusiva e mostrare l’artista come una persona normale che si diverte a scherzare con i suoi ascoltatori. Sul bus, di canzoni in realtà ne sono state cantate poche, perché era più incentrato sul divertimento reciproco tra artisti e fans. La gente ha voglia di qualcosa di diverso. Qualcosa che vada oltre alla musica, che puoi ascoltare anche a casa con il CD.»

Abbiamo visto che Bolo By Night figurava anche tra i collaboratori del 10° Anniversary di 5OM. Qual è stato il ruolo in questo evento?

«5tate Of Mind è partner in tutti gli eventi Bolo By Night e con Jimmy Spinelli ci conosciamo da tempo. Crediamo molto nel legame streetwear e hip-hop. Per questo abbiamo deciso di unire le forze anche nella realizzazione dei festeggiamenti dei 10 anni del brand. Tra una serata e l’altra di Bolo By Night abbiamo deciso di “tamponare” con questo Meet’n’Great in cui era presente Guè, che è culto per l’hip-hop da 20 anni.»

Gli eventi Bolo By Night saranno sempre collegati alla città di Bologna o pensate di ampliarvi?

«Il nostro progetto è quello di spostare il format anche in altre città. Abbiamo già ricevuto richieste da diverse parti e ci piacerebbe portarlo in giro in tutta Italia. Mi piacerebbe avere una “Milano By Night” facendo quello che abbiamo fatto la prima serata con 40 emergenti di Bologna, per dare la stessa possibilità a 40 emergenti di Milano, ad esempio. Non è mia intenzione portare “in tour” gli artisti di Bologna, si sfalderebbe quella che è il nostro concept. Il nostro format è nato per dare visibilità agli emergenti, ovviamente coinvolgendo anche personaggi pubblici e artisti più importanti.»

E Inoki? Sarà sempre presente in tutti gli eventi Bolo By Night?

«Ovviamente. Non può esistere un Bolo By Night senza Inoki. Lui farà da host a tutte le serate. Qualche volta magari si esibirà, magari con un live dedicato a lui, ad esempio dopo l’uscita del repack del suo album (Nuovo MedioEgo n.d.r.). Però non vogliamo focalizzarci su Fabiano che fa i live. Il piacere di Fabiano è proprio quello di far emergere i ragazzi. Alla prima serata non è riuscito ad esibirsi perché veniva da un infortunio fisico abbastanza impegnativo. Magari non sembra, ma soffre davvero a salire e scendere dal palco. A lui è dispiaciuto molto, perché lui ci tiene tantissimo a esibirsi. Fabiano è uno che i palchi se li mangia! I live li ha sempre fatti per passione, in certi anni suonava davvero per 50€, a differenza di certi artisti che pretendono cifre folli o certi benefit per fare i live. Lui ha sempre avuto la sua credibilità e a livello artistico chiunque gliela riconosce. Inoki si muove per passione. Ora ha un firmato un deal con Asian Fake, che comunque è una realtà importante, ma non se n’è approfittato, anzi, sta usando la sua maggiore visibilità per far emergere i ragazzi. Nel bene e nel male di Inoki se n’è sempre parlato e se ne parlerà sempre. Bolo By Night Event ad oggi si occupa esclusivamente di management e non è legata in alcun modo a Rap Pirata o ad Asian Fake, ma in futuro chissà…»

A parte Inoki, quale artista Bolognese rappresenta oggi il vero spirito di Bolo By Night? Bologna è stata per anni la capitale dell’hip-hop, poi ha perso parte del suo appeal. C’è secondo te qualcuno che potrebbe riportare in alto il nome di Bologna?

«Non potrei dirtene uno solo. All’evento scorso hanno partecipato DrefGold, Tredici Pietro e Lil Busso, che sono conosciuti a livello nazionale. Nei nostri eventi hanno poi partecipato moltissimi emergenti, che secondo me potrebbero essere i nuovi a spiccare il volo. Se vuoi posso farti dei nomi, di qualcuno che secondo me potrebbe costruirsi qualcosa. Magari non a livello di numeri, tanto sappiamo che quelli vanno e vengono. Uno ad esempio è Mido. Mido ha già il rispetto di tutta la scena, ma ancora non ha fatto quello step che si merita. Poi c’è Wemme Flow, che ha firmato con Sony. Vedendo le reazioni del pubblico quando cantano ti potrei dire Macello, AJ Cryboy o J Ian. Poi ci sono i “classici” come Brenno e Inda. Tra le ragazze Aysa e Nimsa J. Sul genere “indie” ci sono Calice & Benzaiten. Sull’underground i Triflusso e Buster Quito. Questi sono solo alcuni nomi, ci sono tantissimi artisti che hanno le potenzialità di sfondare. Alla prima serata sul palco ce n’erano 40…»

Bolo By Night non è però solo live: abbiamo visto che avete fatto anche un contest sui social…

«Si, abbiamo fatto un contest di beatmeking che si è svolto per votazioni su Instagram. Allo stesso modo ne faremo anche uno per i rapper. Comunque noi ai nostri eventi facciamo sempre una sessione Open Mic per dare la possibilità di esibirsi anche ad artisti che non sono stati chiamati. Di per sé, il freestyle Open Mic è una cosa che andava molto in voga negli anni 90. I tempi ovviamente sono cambiati ma noi vogliamo riportare quello stile nelle nostre serate. Insomma le idee ce le abbiamo, proviamo a realizzarle nonostante tutte le difficoltà del caso. Giusto poco prima della prima data abbiamo subito un hackeraggio proprio su Instagram. Sono stati bloccati i profili dell’evento, dell’etichetta, mio personale, dello studio e di molti artisti che dovevano partecipare. Abbiamo cercato di salvare il salvabile, ma molti sono andati persi. Non sappiamo la causa, però subire questo tipo di danno proprio poche ore prima dell’inizio è una coincidenza molto sospetta» .

Ringraziando per la disponibilità, vi diamo appuntamento per il terzo episodio di Bolo By Night con Paky, in attesa che gli eventi raggiungano tutta Italia!

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