Big Joe entra in Asian Fake e annuncia Astronauta Vol.3: vi spieghiamo perché dovreste recuperarli nel caso in cui non lo abbiate ascoltati
Quasi dieci anni fa veniva rilasciato Astronauta Vol.1, il progetto solista del producer palermitano Big Joe che racchiudeva una serie di strumentali inedite, in grado di proiettarci oltre i soliti limiti, verso uno dei possibili pianeti scelti per dar nome alle tracce: Venere, Uranio, Plutone e tanti altre. È di questa settimana invece l’annuncio di Astronauta Pt.3, l’ultimo capitolo della saga che ne chiude la trilogia e che arriva insieme alla firma con Asian Fake, roster indipendente che ha già dimostrato più volte di avere un ottimo fiuto per gli artisti di spessore.
Astronauta è sempre stato un progetto pregno di intimità e malinconie latenti, che nel secondo capitolo hanno trovato un upgrade nella ricerca dell’identità sonora del producer. A primo impatto infatti, sembra che l’evoluzione perpetrata dal progetto strumentale di Big Joe abbia poi influenzato quel sound unico che oggi lo contraddistingue e che lo vede sempre in prima linea: basti pensare alla solida collaborazione creata con Louis Dee nel recente periodo o alle due tracce (Foto & Calamita) prodotte nel nuovo album di Jack The Smoker.
Ma sarebbe limitante considerare Astronauta come un progetto parallelo della carriera di Big Joe, dato che lo spazio che separa le uscite dei tre capitoli contiene in sè segmenti importanti della sua storia artistica: tra il primo volume ed il secondo – ad esempio – abbiamo la realizzazione di due progetti importantissimi come Orgoglio e Fantastica Illusione insieme a Johnny Marsiglia, più una serie di tracce dal livello altissimo prodotte a tutti i big dello stivale.
Tra il secondo ed il terzo invece – che sembra essere prossimo all’uscita – abbiamo un lungo periodo di silenzio nel quale il produttore ha ricercato sé stesso ma anche (e soprattutto) la produzione di Memory, che per molti di noi è già un classico senza tempo.
Infine, se dovessimo accostare Astronauta a dei progetti oltreoceano, mi piacerebbe paragonarlo ai diversi episodi solisti di artisti senza tempo come J Dilla e Pete Rock, ai quali non saremo mai grati abbastanza per l’eredità culturale e musicale che ci hanno lasciato.
E chissà se è anche a questo che punta il nostro Big Joe, da poco nel roster di Asian Fake.