Ainé si riprende Milano

Il 17 marzo siamo stati al Circolo Ohibò di Milano per il Niente di me Tour di Ainé.

Qualche settimana fa vengo a sapere che un paio di amici avrebbero suonato a quattro passi da casa, a Milano, al Circolo Ohibò. Ancora meglio se questi amici rispondono al nome di Ainé e band. Arnaldo ha regalato parecchie soddisfazioni anche agli zainettari del rap con i suoi primi lavori, motivo per cui Rapologia continua a seguirlo con molto entusiasmo.

Arrivo sul posto in perfetto orario. Il locale non trabocca ma la gente è ansiosa di poter ascoltare e cantare le tracce tratte da ‘Niente di me’, l’album che segna il suo ingresso in Universal Music.

 

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NIENTE DI ME Tour. Full band. Prevendite e biglietti disponibili. Date in aggiornamento. Per info e Live Booking @radar_concerti. Non vedo l’ora ?

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È un salto tra i ‘giganti’ quello di Arnaldo Santoro. Il giovane è perfettamente a suo agio nel mondo dei grandi, complice il suo background non di poco conto, accompagnato da skills strumentali non indifferenti ed un’ottima presenza scenica, tipica degli MCs ma che trova il sodalizio perfetto nel soul.

La formazione fa il suo ingresso. Alessandro Donadei (Guitar), Seby Burgio (Keyboards), Dario Panza (Drums) e Stefano Rossi al basso, in sostituzione ad Emanuele Triglia.

Lo show inizia con due tracce tratte dall’ultimo disco ed io, ‘scortato’ dal vino bianco, continuo a pensare a quanto Arnaldo sia pure ‘troppo’ per una venue simile. Il pessimo impianto crea qualche problema costringendo il fonico a fare ‘miracoli’ in pieno stile Fatima.

Piccola pausa. La band torna nel backstage ed Arnaldo, accompagnato dal maestro Burgio, ci regala un medley in acustico con alcuni tra i suoi classici come ‘Cosa c’è’ o ‘Dopo la pioggia’. La gente apprezza e muove la testa, anche se Dario Panza è ancora dentro il backstage. Nessuna domanda, solo tanti applausi.

La band fa il suo ritorno sul palco con la felice idea di ferirmi dentro i sentimenti. Ainé e i ragazzi ci deliziano con una cover di ‘Amarsi un po’‘ di Lucio Battisti. Esecuzione perfetta. Seby Burgio ed i suoi synths rimangono fedeli alla traccia originale e il resto della band sa bene cosa deve fare. Stefano Rossi in particolare: quella bassline è ‘bibbia’ musicale.

Si ritorna allo show e pezzi come Mostri o Fatto così sono già un must per la fanbase di Arnaldo che trova tra gli spettatori delle ottime back vocals ed al contempo si districa bene anche nel rap, gestendo alla perfezione la strofa di Mecna.

Per me giunge l’ora di stressare ancora il barista mentre lo show va avviandosi verso la fine. Pensandoci, non ho alcuna considerazione degna di nota. Conoscendo ¾ dei ragazzi, posso affermare che si sta parlando di alcuni tra i migliori musicisti del panorama italiano. Niente di meglio per la voce di Arnaldo, la sintonia è perfetta.

Forse qualche ‘silenzio’ di troppo tra un brano e l’altro. Faremo finta che fosse un modo per lasciare agli spettatori il tempo di assimilare una considerevole quantità di stile e professionalità, oggi difficili da trovare.