Sebbene il rap latinoamericano sia spesso oscurato da quello statunitense, aspetto che lo rende quasi sconosciuto a livello europeo, non mancano artisti di talento provenienti da quella zona del globo. Uno tra questi è sicuramente Acru, rapper e freestyler argentino considerato un autentico fiore all’occhiello della musica rap di quelle latitudini. Scopriamolo insieme!
Con Acru il rap argentino ha trovato il suo numero 10
Agustìn Cruz, conosciuto con il nome artistico di Acru, nasce il 4 giugno 1997, anno della morte del suo idolo Notorious B.I.G, nella città di Tucumán, nel nord-ovest dell’Argentina.
Il primo incontro tra Agustìn e la musica avviene in tenera età, quando suo padre inizia a mostrargli come approcciarsi alla scrittura – in quanto era artista e scrittore – facendogli conoscere successivamente anche diversi generi musicali, come ad esempio il rock e la cumbia, due tipologie di musica ancora in voga in Argentina.
Il mondo dell’hip-hop entra a far parte in pianta stabile della sua vita già all’età di 11 anni, quando, durante uno dei tanti spensierati intervalli a scuola, scorge in lontananza un gruppo di ragazzi intenti a rappare; così, mosso da un’ondata di curiosità decide di provare a scoprire cosa fosse davvero il rap e in generale la cultura hip-hop. Oltre ad iniziare con il rap, decide di cimentarsi in altre discipline come l’arte dei graffiti – che pratica ancora oggi a distanza di anni dalla prima volta – e il beatboxing.
Il freestyle è però la vera scintilla che dà inizio all’ascesa di Acru nel mondo del rap.
L’ascesa di Acru nel mondo del rap argentino
Inizia a partecipare a numerose battles locali nel 2014, fino ad arrivare a competere per la vittoria del “Quinto Escalón”, ovvero il più grande evento di freestyle che veniva organizzato in Argentina tra il 2012 e il 2017. In quegli anni, a causa della pessima situazione economica in cui si trovava la sua famiglia, aveva quasi l’obbligo di vincere più competizioni possibili per poter aiutare i suoi genitori.
Il 2017 coincide con il rilascio del suo pezzo più iconico, chiamato Romàn e del suo primo album ufficiale, El Origen, contenente nove canzoni e due featuring con esponenti rilevanti, come lo spagnolo Luisaker e il rapper argentino Santoz.
Solo un anno dopo l’uscita dell’album di debutto, Acru non si ferma e annuncia il suo secondo album in studio, noto con il nome di Anonimato, nel quale, a suo dire, cerca di mettere in risalto principalmente l’opera, marginalizzando leggermente l’artista. Anche gli anni successivi sono piuttosto redditizi dal punto di vista artistico, infatti nel 2019 escono tracce come Delirio e Animal insieme a Wos, altro pezzo da novanta della scena musicale argentina. Nello stesso anno comincia a collaborare con il produttore Bizarrap, ormai ampiamente conosciuto per le sue “Bizarrap Music Sessions”.
Nel 2020, Acru ha iniziato il rilascio di quattro tracce improntate sul freestyle sotto il nome di Throw up Sessions, le quale hanno riscosso un notevole successo, dalla prima risalente appunto al 2020, fino all’ultima concessa al pubblico circa otto mesi fa.
Successivamente, avviene tra il 2021 e il 2022 l’annuncio del suo primo EP, chiamato Yantaz, prodotto in collaborazione con il producer argentino Veeyam, nel quale ci sono tre tracce: D1sparo, Represena e Kien?.
Di recente l’artista argentino ha pubblicato due tracce davvero significative, si tratta di Josear e Trono, due anticipazioni di quello che sarà il suo terzo album, che dovrebbe uscire verso la fine di settembre intitolato “El Don”.
Acru: un artista di talento assoluto nonostante la giovane età. Tecnica, flow e una penna con un tocco poetico ben marcato. Sentiremo parlare di lui anche in Europa?
Lascio trarre a voi, lettori di Rapologia, le vostre conclusioni!