Django Music: quando il management diventa arte e visione

Django Music Carmine Dj Premier

Tra Bari e Bologna nasce Django Music, un’agenzia di booking e management che si distingue per l’impegno e la qualità dei suoi artisti. A raccontarcelo è Carmine Errico, fondatore dell’agenzia e manager di Seun Kuti.

Carmine Errico racconta Django Music: artisti, cultura e aneddoti indimenticabili

Siamo nati con l’idea di valorizzare progetti di qualità, sia italiani che internazionali”, spiega Carmine. Il roster di Django Music vanta nomi di spicco della scena hip hop italiana come Murubutu, Claver Gold, Johnny Marsiglia, Egreen, Davide Shorty e Mattak, ma va oltre, abbracciando artisti di altri generi quali C’Mon Tigre e Godblesscomputers. “Ci interessa il valore culturale e qualitativo”, aggiunge, menzionando anche il lavoro con etichette come GloryHole Records e la ristampa di classici come Fastidio di Kaos.

Quando si tratta di lavorare con artisti internazionali, Carmine non individua differenze strutturali rispetto all’Italia, ma piuttosto un diverso approccio culturale:

Quello che mi capita di notare è che con l’estero, anche con fuso orari e migliaia di km che ci dividono, c’è molta più rapidità nello scambio di informazioni e di interazione. In Italia va sempre tutto molto a rilento, con risposte da sollecitare, che arrivano dopo giorni. E alcune volte anche che parafrasano la seccatura. Se i confini entro cui si opera sono più ampi, c’è più possibilità di movimento, e quindi hai anche necessità di correre. Al contrario, se il recinto è limitato, ti prendi i tuoi tempi. Questa, secondo me, è la grande differenza tra lavorare su scala internazionale e farlo solo in Italia.

Questo confronto tra l’agilità internazionale e l’approccio italiano più rilassato riflette un diverso modo di percepire e gestire il tempo, confermando purtroppo alcuni cliché relativi al nostro Paese.

A proposito di rapporti al di fuori dei nostri confini, Carmine ci ha parlato anche del suo ruolo di manager di Seun Kuti, figlio del leggendario Fela Kuti. “Seun è un grande lavoratore, una persona intelligente e un musicista di qualità straordinaria. Quando mi ha chiesto di diventare il suo manager, mi ha detto: ‘Io posso dare tanto a te e tu a me’. Da allora lavoro ogni giorno con la voglia di meritarmi questa opportunità e di sfruttarla per far vincere la squadra”, racconta.

Django Seun Kuti

Seun è comunque solo uno dei tanti artisti internazionali con cui il fondatore di Django ha avuto a che fare nel corso degli anni, per questo abbiamo voluto chiederli qualche aneddoto in più:

Sicuramente Dj Premier è quello che mi ha lasciato di più dal punto di vista umano. L’ho conosciuto anni fa, siamo stati un paio di volte in giro per l’Italia. Uno zio. Era lui a prendersi cura di me e non il contrario. Si preoccupava di come stessi, anche quando effettivamente non ce n’era bisogno. Che tenerezza! Rincontrarlo lo scorso maggio a Bologna è stato molto bello. Era la sua prima data in Europa e non era in tour nel nostro continente da anni. Mi ha confessato di essere emozionato a tornare sul palco e di sentirsi ansioso. Ti immagini? Premier ansioso di suonare. Credo che sia una grande lezione di umiltà. Lui è un Dio e non ha bisogno di dimostrarlo con gesti da star. Tra gli altri ricordo sempre con piacere anche Yasiin Bey, per molti una persona schiva; ma insieme siamo stati davvero bene. Mai dimenticherò quella volta che l’ho incontrato fuori dall’albergo, preso benissimo, a cantare “O sole Mio”. Inoltre ho anche avuto l’onore di vivere delle esperienze indimenticabili, anche all’estero, con Black Thought, nei camerini di Jimmy Fallon, a parlare delle nostre famiglie (per poi essere raggiunti da Questlove che era nella sala prove del programma), o in studio con Madlib e Talib Kweli, a Brooklyn, durante una session di registrazione con Seun.

Django Music rappresenta un esempio virtuoso di come passione, professionalità e visione possano convergere per creare un impatto significativo nel panorama musicale. Attraverso collaborazioni locali e internazionali, Carmine e il suo team ci hanno provato come la dedizione e l’apertura mentale siano le chiavi per superare confini e costruire una scena musicale più solida.

Ne sentiremo sicuramente parlare ancora molto in questo 2025, a partire dalla doppia data di Mattak e Funky Nano.

Stay tuned.