Il rapper e scrittore Kento, conosciuto per il suo impegno sociale e culturale, è stato a bordo della nave di ricerca e soccorso Ocean Viking, impegnata nel salvataggio di migranti nel Mediterraneo. Un impegno che dimostra ancora una volta come la sua arte non si limiti alle parole, ma si traduca in azioni concrete a sostegno delle persone più vulnerabili.
Kento a bordo dell’Ocean Viking: “questi ragazzi vengono dall’inferno”
Nei giorni scorsi, la nave ha tratto in salvo 48 persone, tra cui 44 minorenni, sbarcate al porto di Brindisi. “I ragazzi salvati dalla Ocean Viking sono 48, e dico ragazzi perché sono quasi tutti minori non accompagnati. Ci hanno raccontato di essere passati dall’inferno della Libia… qualcuno ci ha raccontato di essere stato prigioniero nelle condizioni che potete immaginare”, ha dichiarato Kento in un video condiviso dall’organizzazione SOS Mediterranée.
Il rapper ha denunciato anche l’intervento ostile della guardia costiera libica durante le operazioni: “La famigerata motovedetta 660 ha manovrato in maniera pericolosa e irresponsabile, mettendo a repentaglio sia l’operazione che la sicurezza dei ragazzi”. Nonostante le difficoltà, il personale della Ocean Viking ha portato a termine il salvataggio.
Kento ha criticato duramente le conseguenze del decreto Piantedosi, che penalizza le ONG obbligandole a raggiungere porti lontani, limitando così ulteriori salvataggi. Tuttavia, la nave ha ottenuto il via libera per sbarcare a Brindisi a causa del peggiorare del meteo. “Ora la loro cura passa alle organizzazioni di terra”, ha concluso.
L’impegno di Kento non si limita al Mediterraneo: da anni è attivo nelle carceri italiane, dove organizza laboratori musicali per i detenuti, offrendo loro un’opportunità di riscatto.
Questo ulteriore coinvolgimento nella missione della Ocean Viking dimostra ancora una volta che il rapper non si tira mai indietro quando si tratta di fare la differenza, traducendo i suoi valori in gesti concreti di solidarietà e speranza.
Di seguito la sua testimonianza: