È fuori Naiki, l’ultimo album della rapper argentina Nicki Nicole.
Questo progetto si propone come il ritorno al rap della cantante che, ultimamente, aveva virato verso altri generi fra cui pop, cumbia e reggaeton. Ma Naiki segna davvero il ritorno alle origini di Nicki?
Nicki Nicole torna al rap con il nuovo album Naiki
Nicki Nicole è originaria di Rosario in Argentina. È diventata conosciuta grazie ai suoi primi singoli fra cui Wapo Traketero (2019), Colocao (2020) e la music session #13 con Bizarrap (2019) prima che entrambi facessero il boom.
La sua musica ha sempre avuto sonorità trap e urban ma a partire dal 2021, anno in cui Nicki ha avuto successo anche all’estero, si è avvicinata molto a cumbia, pop e reggaeton che le hanno aperto le porte verso un pubblico più ampio.
Per chi l’ha scoperta agli inizi, infatti, c’erano alte aspettative su quest’album perché la cantante ha fatto intendere più volte che sarebbe tornata alle sue radici.
I due singoli FORTY e SHEITE, entrambi prodotti da Tatool, sono proprio un ritorno al passato: non solo il ritorno al rap ma anche la similitudine fra il videoclip di SHEITE e quello di Wapo Traketero. Nell’album ci sono anche due feat, We Love That Shit con Khea e Mascara con Duki, uno dei rapper argentini più conosciuti.
Ciò per cui Nicki è stata criticata è la credibilità. Molti commenti sotto al video di FORTY dicono che voglia “fare la gangster” e sì, magari non è la “G” per eccellenza e non è davvero ricercata dalla CIA come dice nelle barre ma è forte, stilosa e diretta. Ci sa fare, sa comunicare con il suo target ed è innegabile che quella di Naiki sia la Nicki degli inizi. Questo era esattamente ciò che voleva fare con quest’album e ciò che si aspettavano i suoi fan storici: Naiki ha fatto quello che prometteva, cioè far tornare a rappare Nicki Nicole.
Potete ascoltare Naiki qui: