Manca ormai pochissimo alla nuova attesissima opera di Luchè, DOVE VOLANO LE AQUILE (spesso comunicato con l’acronimo DVLA).
Per sondare al meglio le intenzioni di Luchè, bisogna fare marcia indietro e fare qualche considerazione sul cammino percorso negli ultimi anni.
Potere: la precedente sfida di Luchè
Torniamo dunque al 2018. La sfida di Luchè con il disco POTERE era di consolidare la sua posizione all’interno del rapgame, ma soprattutto di ottenere dei risultati commerciali che espressamente attestassero anche nel mainstream tale posizione ai vertici della scena.
Infatti per quanto già precedentemente all’uscita di Potere gli fosse in buona parte riconosciuto uno status di top rapper, in particolare grazie al precedente disco MALAMMORE, questo stesso status non era seguito dalle certificazioni di vendite.
Si sottolinea infatti come Malammore, che rappresenta un classico del rap italiano e a detta di molti il suo miglior lavoro, ai tempi non vantava nemmeno il disco d’oro.
Luchè ha vinto la sua sfida
Questa sua frustrazione è manifestata in particolare nelle tracce che aprono e chiudono il disco, ossia POTERE-IL SORPASSO e POTERE 2.
Prima volevo soldi, mo voglio il potere
Mo voglio il potere, il potere
Da qui nasce la volontà dell’artista di ottenere quel potere. Il potere di estendere il bacino d’utenza della propria musica, per essere più rilevante e influente. Potere questa volta che gli venisse riconosciuto in maniera più esplicita.
Come rivelato dallo stesso artista, il termine potere va intenso anche come verbo, ossia il potere di agire per cambiare le cose e affermarsi seguendo la propria visione.
A distanza di quasi quattro anni non possiamo che riconoscere al buon Luchè l’assoluta vittoria di questa sfida. Infatti nonostante il disco non abbia avuto un importante impatto commerciale immediato (ottenendo comunque fin da subito un ottimo riscontro), ad oggi può vantare ben 2 dischi di platino ed è tuttora nella top 100 FIMI.
Ma non solo. Lo stesso Malammore ha raggiunto la certificazione del disco di platino. Il tutto senza tradire se stesso e la sua attitudine. Sicuramente la collaborazione con Sfera Ebbasta ha aiutato, ma non è assolutamente l’unico motivo del successo – duraturo – del disco. Ossia un disco denso di contenuti, quale è Potere, che in questo rappresenta una continuazione di Malammore. Un disco che ha bisogno di tempo per essere apprezzato e anche di un mercato che nel corso degli anni si è espanso sempre di più.
Luchè mentore e sponsor per le nuove leve
Neanche un complimento quando ho vinto il premio
Come se poiché l’avessi vinto io, valesse meno
Tu non puoi ignorarmi, né far finta di niente
Non mi ha votato una giuria, mi ha votato la gente, fra’
Un’altra mancanza che Luche recriminava all’interno del disco era quella di una scarsa, o comunque insufficiente, considerazione da parte dei colleghi. É evidente come anche questo aspetto sia stato colmato.
Luchè è infatti presente, spesso con grandissime strofe, in diversi ultimi dischi dei suoi colleghi, sia coetanei che più giovani. In particolare nel recentissimo disco di Paky sono presenti diversi omaggi al rapper napoletano. Principalmente per i Co’Sang, ma anche per lo stesso Luchè ( “Voglio che suoniate luca al funerale mio“).
Senza dimenticare la creazione dell’etichetta BFM Music, in cui sono stati reclutati numerosi esponenti della nuova generazione di rap napoletano, alcuni dei quali già personalità di spicco della musica hip-hop. Etichetta che attesta ulteriormente la posizione di rilievo raggiunta e consolidata da Luchè, che gli consente di fare da sponsor per le nuove leve.
DVLA: La nuova sfida di Luchè
E così siamo giunti al 2022. A ben 4 anni di distanza dalla pubblicazione di Potere, Luchè è pronto a tornare nella scena con un nuovo ambizioso progetto dal titolo spiccatamente poetico, Dove volano le aquile. Progetto che contiene una nuova sfida.
Difatti, seppur nel corso degli ultimi anni ” il genio di Marianella” ha ottenuto numerosi successi ed è riuscito ad ampliare il suo pubblico, Luca non è ancora soddisfatto.
Lo stesso artista ha pubblicato un post Instagram condividendo una sua intervista per GQ, in cui esprimeva malumore su più fronti: nei riguardi del rapgame, del nostro Paese e della critica nostrana. In particolare, emerge l’esigenza di ottenere un maggiore riconoscimento delle proprie qualità a livello nazionale, non solo da parte della critica di settore (come ad esempio successo negli ultimi anni al collega Marracash).
Questa è la sua nuova sfida. Ed è assolutamente lecita. Infatti non possiamo negare come Luchè sia uno dei migliori scrittori di testi dei nostri giorni, ed è giusto che possa vantare questo titolo anche al di fuori dell’universo hip-hop. Chissà magari dopo DVLA non solo in strada, ma anche in altri ambienti la gente litigherà “a chi è meglio tra Luchè, Gue e Marra”.