Dritto fuori dal collettivo KLEN SHEET, Tanca s’impone come una voce che non si può più ignorare. Lo fa con WORDS OF DOGTOWN, il suo primo album ufficiale. Rapper e musicista, al secolo Stefano Tancredi, per il suo esordio raccoglie attorno a sè artisti e compagni di lungo corso: al suo fianco troviamo perciò maggio, Deepho, Ngawa, GIUMO e il trio Mendoza.
Le produzioni dell’album sono curate da Tanca stesso con l’apporto di GIUMO in alcuni episodi (BRBCUE, MOKA, MY DARLING, SBADIGLI).
WORDS OF DOGTOWN è l’album di debutto di Tanca
Anticipato da diversi singoli, WORDS OF DOGTOWN è un frullatore di influenze musicali ed esperienze di vita, sopra il palco e non. Al suo interno il rap convive senza imbarazzi con un’attitudine punk-hardcore incendiaria (FAMILLE, UN SECONDO) e retrocede innanzi a intrusioni elettroniche distorte (DOGTOWN, MOKA, SBADIGLI).
Un riarrangiamento strumentale risalente a qualche mese fa chiarisce le possibilità espressive di questi brani, ancora intatte anche con una veste sonora differente:
Elementi diversi, a volte diversissimi, raggiungono qui un caotico equilibrio a servizio di un punto di vista schietto, asciutto, dritto al punto in poche frasi. L’incipit di SCENARIO ne è un esempio:
Ora dimmi chi ho accanto e muoviti
Dai, dai che è tardi, ho pure le occhiaie
Ora li ho persi i ricordi, eppure e mi pare normale
Odio i giorni in cui resto qua a pensare
A cosa non diventare
A pochi mesi dall’album Nel Mentre di maggio, un altro membro del collettivo KLEN SHEET mostra come un’altra strada sia possibile.
WORDS OF DOGTOWN dimostra l’estrema duttilità del rap, e come esso possa amalgamarsi con altri generi senza per questo snaturarsi, anzi con la possibilità di rigenerarsi in forme inaspettate.
L’esordio di Tanca è fuori ovunque, non dormiteci sopra.