Le conversazioni più belle sono quelle che lasciano trasparire frasi nascoste nell’entusiasmo della persona con cui si parla. Sentire la storia di GRIP e del suo simpaticissimo amico e manager Tigg è stato un momento di rara positività in questi mesi.
Pesantemente compromessa dall’arrivo della pandemia lo scorso anno, la carriera di GRIP è finalmente andato incontro al più luminoso barlume di speranza possibile nel momento più buio. La telefonata della Shady Records è arrivata di soppiatto, conversazioni durate mesi interi in cui Eminem non si è solo complimentato più volte con il rapper di Atlanta ma gli ha dato il suo feedback sul nuovo album, in uscita oggi per Shady Records dall’evocativo titolo I Die For This!?.
La voce di GRIP è una di quelle che racconta più delle parole stesse, l’entusiasmo per chi ha dato tutto e finalmente inizia a toccarne con mano i risultati.
Intervista a GRIP, il nuovo rapper della Shady Records di Eminem
Congratulations on the new project! We would like to introduce you to our audience so let’s start with the most classic of questions: how did your story with Rap start?
«I discovered Rap very early, I was a kid, my older sister was listening to DMX, Jay-Z, OutKast, Nas, Pac and many others…I was surrounded by all this music. I remember the curiosity, looking through not only the music but also the booklets, the CD and everything that was the project itself. I started writing rhymes in middle school, and I started recording through high school. I had a small home studio and that’s how my adventure with Rap began.»
Congratulazioni per il nuovo progetto, vorremmo introdurti al nostro pubblico quindi iniziamo con la più classica delle domande: come è iniziata la tua storia con il Rap?
«Ho scoperto il Rap molto presto, ero un ragazzino, mia sorella maggiore ascoltava DMX, Jay-Z, OutKast, Nas, Pac e tanti altri…ero circondato da tutta questa musica. Ricordo la curiosità, guardare attraverso non solo la musica ma anche i booklet, il CD e tutto quello che era il progetto in sé. Ho iniziato a scrivere rime durante le medie e ho iniziato a registrare alle superiori. Avevo un piccolo studio casalingo e così è iniziata la mia avventura con il Rap.»
As I listened to most of your releases so far, I was wondering how you imagine your rhymes. Do they come before the beat or do you get inspired by the instrumental and then you start writing?
«It depends. Sometimes I write wherever I am, I think about bars in my head without music; other times, listening to a beat first helps me to imagine a certain type of cadence, flow … I would say that I find myself writing in two different ways, with and without a beat.»
Ascoltando gran parte delle tue release fino ad ora mi chiedevo come immaginassi le tue rime: arrivano prima del beat o vieni ispirato dalla strumentale e inizi a scrivere?
«Dipende, certe volte scrivo ovunque mi trovo, senza musica, creo strofe nella mia testa ma altre volte ascoltando un beat prima mi aiuta ad immaginare un certo tipo di cadenza, flow…direi quindi che mi trovo a scrivere in due diversi modi, con e senza beat.»
I’ve noticed that your sonic and cultural influences come from different places. If you had to choose three albums, regardless of their genre, that in your opinion define your soul musically speaking, what would they be?
«Mmm ok, gosh, tough question, I’ve never been asked that. I would say ATLiens by OutKast; I love It Was Written but I’m not sure I would add it in this context, Nevermind by Nirvana and lastly, It’s Dark and Hell is Hot by DMX. These are three albums that I never stop listening to, I often go back and study them from start to finish.»
Ho notato che le tue influenze sonore e culturali provengono da diversi luoghi. Se dovessi scegliere tre album, a prescindere dal loro genere, che secondo te definiscono la tua anima musicalmente parlando, quali sarebbero?
«Mmm ok, cavolo, domanda difficile, non me lo hanno mai chiesto. Direi ATLiens degli OutKast; amo It Was Written ma non sono sicuro che lo aggiungerei in questo contesto, Nevermind dei Nirvana e per ultimo It’s Dark and Hell is Hot di DMX. Questi sono tre album che non finisco mai di ascoltare, ci ritorno spesso a studiarli dall’inizio alla fine.»
I recently witnessed a conversation between you and my favorite MC, Royce Da 5’9″. How does it feel to have such OGs around? Even if it’s only to be able to have conversations about the scene, the industry and more. What do you think is the best piece of advice you’ve heard from them?
«Shout out to Royce, he’s a very direct person, he tells it like it is regardless of the topic or the person he’s in front of. I would say one of the things that impressed me the most is his ability to communicate that in the end we are all human; his perspective and concreteness is fascinating. At the end of the day, we’re all just normal individuals, we just rap well, so it’s a kind of reasoning that brings you down to earth. Royce told me many times that no matter how much we achieve in Hip-Hop, we must never forget that in the end, it’s always us, simple people with the same problems as anyone. Straight to the point.»
Recentemente ho assistito ad una conversazione tra te e il mio MC preferito, Royce Da 5’9’’. Come ci si sente ad avere OG di questo calibro intorno? Anche solo per poter avere delle conversazioni sulla scena, sull’industria e altro. Qual è secondo te uno dei migliori consigli che hai ascoltato da loro?
«Saluti a Royce, lui è una persona molto diretta, dice le cose come stanno a prescindere dall’argomento o da chi ha di fronte. Direi che una delle cose che mi ha colpito di più è la sua capacità di comunicare come alla fine siamo tutti umani, la sua prospettiva e concretezza è affascinante. Alla fine siamo tutti degli individui normali, sappiamo solo rappare bene quindi è un tipo di ragionamento che ti porta con i piedi per terra. Royce mi ha ripetuto più volte che non importa quanto riusciamo a raggiungere con l’Hip-Hop, non dobbiamo mai dimenticare che alla fine siamo sempre noi, semplici persone con i problemi di chiunque. Dritto al punto.»
Speaking of which, I’d say you picked the right label, considering Eminem is one of the most humble artists in the scene….
«Yeah, definitely.»
Beh, parlando proprio di questo, direi che hai scelto la label giusta considerando che Eminem è uno degli artisti più umili della scena….
«Si, decisamente.»
About the contract with Shady Records, how did it go? Did you try to contact them or did they find you?
«Regarding the labels, it’s not like it used to be, they have to find you if you’re lucky, you can’t reach them anymore in any way. Eminem listened to my Snubnose project and was impressed. From there, he and his team contacted me and we have been in touch for almost a year during the pandemic.»
Riguardo il contratto con la Shady Records, come è andata? Hai cercato di contattarli tu o ti hanno trovato loro?
«Riguardo le label, non è più come prima, devono trovarti loro se sei fortunato, non puoi più raggiungerle tu, in alcun modo. Eminem ha ascoltato il mio progetto Snubnose e ne è rimasto impressionato. Da lì lui e il suo team mi ha contattato e siamo stati in comunicazione per quasi un anno, il tutto durante la pandemia.»
First album under Shady Records is “I Die For This!?”. Was it recorded before or after the deal?
«Most of the project was complete before we were even in contact with Shady Records, we’re talking about a good 95%. During our conversations with Em and the team, I continued to record (Halo EP) and when I had the chance to meet him in person I played for him I Die For This!? as it was and he loved it.»
Il primo album sotto Shady Records è “I Die For This!?” È stato registrato prima o dopo il deal?
«La maggior parte del progetto era completo prima ancora di essere in contatto con Shady Records, stiamo parlando di un buon 95%. Durante le nostre prime conversazioni con Em e il team ho continuato a registrare (Halo EP) e quando ho avuto occasione di incontrarlo di persona gli ho fatto ascoltare I Die For This!? così com’era e lo ha amato.»
And you got that Eminem feature on lock, right? eheh
«Yeah that too ahah»
E ti sei assicurato anche il featuring con Eminem, vero? Eheh
«Si anche quello ahah»
Besides Em, now that you’re part of Shady, I bet the opportunities to work with famous producers and artists have tripled? Seeing and listening to your story, considering your origins, I would say that you want a song with André 3000 ahah
«Yes, one with André 3000, one with JAY Z and others…but yes André is on top of the list.»
Oltre Em, ora che sei parte della Shady, scommetto che le opportunità per lavorare con produttori e artisti famosi si sono triplicate? Vedendo e ascoltando la tua storia, considerando le tue origini direi che desideri un brano con André 3000 ahah
«Sì, uno con André 3000, uno con JAY Z e altri… ma sì, Andréè in cima alla lista»
When it comes to rappers from Atlanta, people tend to think solely of the melodies, the bangers and the Trap part. On the contrary, you have all this and much more. I remember that the first song that I have heard of GRIP was 911 (Clap For Em), thanks to the TV Show Euphoria.
«Yes, creating a song solely for that show was a fantastic opportunity.»
Quando si parla di rapper da Atlanta, le persone oggi tendono a pensare unicamente alle melodie, alle bangers e alla parte Trap. Tu invece hai tutto questo e molto di più. Ricordo che il primo brano che ho sentito di GRIP era 911 (Clap For Em) grazie al telefilm Euphoria.
«Sì, creare un brano unicamente per quel telefilm è stata una fantastica opportunità.»
Talking about lyrics, you already have two concept albums, which is exceptional because you have the rare ability nowadays to create albums and not only songs. What is the thought process behind these projects? Does the idea come first or does it develop after the studio sessions?
«The first thing I do is try to figure out how I want it to sound, imagining it as if it were colors. Then, I think about a theme and a subject, trying to make it all fit together. After that, I always start with how I want it to sound in the first place. I think about the sounds as if I were a director or a screenwriter, I think “what kind of movie do I want to make? A dark movie? Something more positive?” That kind of process invests me prior than the recording of the project itself.»
Parlando di testi, tu hai già due concept album, eccezionale dato che hai la rara capacità al giorno d’oggi di creare album e non solo canzoni. Qual è il processo mentale dietro questi progetti? Arriva prima l’idea o si sviluppa in seguito alle session in studio?
«La prima cosa che faccio è cercare di capire come voglio che suoni, immaginare il tutto come se fossero colori. Successivamente penso ad un tema e un soggetto cercando di far combaciare il tutto, iniziando sempre su come voglio che suoni in primis. Le sonorità le concepisco tipo come se fossi un regista o sceneggiatore, penso “che genere di film voglio fare? Un film dark? Qualcosa di più positivo?” Questo genere di processo mi investe prima della registrazione del progetto in sé.»
I’d say the streaming game is not the priority for you, is it?
«Nah…I know what kind of songs might get more streams, but it’s not necessarily the focus for me. Giving something that can excite my fans, something they can relate to, something they can listen to while they’re in the car…while they’re fucking, while they’re partying, that covers every mood. I would say that’s my focus: being able to make music that can accompany my listeners in all the feelings and situations of the day. All of this, to get back to what we were saying earlier, while keeping the project cohesive and consistent with itself and never let it leave the element I have associated it with.»
Direi che quindi il gioco delle piattaforme streaming non è la priorità per te?
«Nah…so che genere di canzoni potrebbe ottenere più stream, ma non è necessariamente il focus per me. Dare qualcosa che possa esaltare i miei fan, qualcosa con cui possono relazionarsi, qualcosa che possano ascoltare mentre sono in auto…mentre scopano, mentre fanno festa, coprire ogni mood. Direi che questo è il mio focus, essere capace di fare musica in grado di accompagnare i miei ascoltatori in tutti i sentimenti e situazioni della giornata. Il tutto ovviamente ritornando al discorso di prima, mantenere il progetto coeso e coerente con sé stesso e non farlo mai uscire dall’elemento a cui lo ho associato.»
Talking about the new album “I Die For This!?”, what is the concept behind it?
«The album is about duality, the sacrifices you make to try to get to this place I’m in right now, reflecting on the doubts that make me wonder if what I’ve achieved is worth as much as what I’ve lost along the way. The duality of my life, the duality of GRIP, the highs and lows.»
Parlando del nuovo album “I Die For This!?” qual è il concept dietro quest’ultimo?
«L’album parla della dualità, i sacrifici che si fanno per cercare di arrivare a questa posizione in cui mi trovo ora, riflettere sui dubbi che mi spingono a domandarmi se quello che ho raggiunto vale tanto quanto quello che ho perso durante il lungo percorso. La dualità della mia vita, la dualità di GRIP, alti e bassi.»
Beyond Eminem’s releases, do you have a favorite moment or record related to Shady Records?
«When 50 Cent came out with Get Rich or Dyin Tryin’. I remember that shit, I went to buy the record at Target, 50 was all over the place. That motherfucker gave us something like 6 singles off that project. It was a moment, a crazy moment, bro.»
Oltre le pubblicazioni di Eminem, hai un momento o un disco preferito legato alla Shady Records?
«Quando 50 Cent uscì con Get Rich or Dyin Tryin’. Ricordo quei giorni, andai a comprare il disco da Target, 50 era ovunque. Quel bastardo ci ha dato quasi 6 singoli da quel progetto. Fu un momento storico, un momento folle.»
One last question, we would like your music to reach as many people as possible in Italy as well. Is there something you would like to say to our readers?
«With I Die For This? and also with my two previous albums “Porch” and “Snubnose” I always wanted to express that I care about my people, to say that we could do better…but at the same time I realize that I’m also a product of the environment I grew up in. I’m not and I don’t pretend to be a saint or a preacher. I just want to give a pure and uncompromising perspective; representing where I come from, what drives those like us to do certain things and how we feel internally as human beings. This latest project with Shady Records is the most personal one, a bit more direct to me and my life and my person. As I said before, the goal is to make those who listen to me understand the the vulnerability that there is in each of us, show my human side so as to try to make the others more confident in themselves. I hope that my music helps connect people and at the same time connect WITH people.»
Un’ultima domanda, vorremmo che la tua musica arrivasse a quanta più gente possibile anche da noi in Italia. C’è qualcosa che vuoi dire ai nostri lettori?
«Con I Die For This!? e anche con i miei due precedenti album Porch e Snubnose ho sempre voluto esprimere che mi interessa della mia gente, dire che potremmo fare meglio…ma allo stesso tempo mi rendo conto di essere anche io il prodotto dell’ambiente in cui sono cresciuto e quindi non sono o fingo di essere un santo o un predicatore. Voglio solo dare una prospettiva pura e priva di compromessi. Rappresentare il luogo da cui provengo, cosa spinge quelli che come noi a fare determinate cose e come ci sentiamo internamente come essere umani. Quest’ultimo progetto con Shady Records è il più personale, un po’ più diretto a me, alla mia vita e alla mia persona. Come ho detto prima, l’obiettivo è far capire a chi mi ascolta la vulnerabilità che c’è in ognuno di noi, mostrare il mio lato umano così da cercare di rendere gli altri più sicuri di sé stessi. Spero che la mia musica aiuti a connettere le persone e allo stesso tempo connettersi CON le persone.»
Thank you so much, GRIP, we need this.
«Thank you, I appreciate that! Much love!»
Grazie mille GRIP, abbiamo bisogno di tutto questo.
«Grazie a voi, Apprezzo tantissimo! Much love!»