Il misterioso rapper di origini haitiane Mach-Hommy ha rilasciato settimana scorsa quello che è forse l’album più importante della sua carriera: Pray For Haiti.
Gli attestati di stima da parte di Drake, Westside Gunn come produttore esecutivo e protagonista attivo del disco e le produzioni firmate da top player come Camouflage Monk e Conductor Williams dovrebbero bastare per invogliarvi all’ascolto. E intanto Jay-Z continua a tenerlo d’occhio…
Pray For Haiti: arte e umanità nel nuovo disco di Mach-Hommy
Dopo avervi presentato alcuni degli artisti più on fire degli ultimi mesi in USA (Willie The Kid, Tha God Fahim, Hus KingPin e altri) questa volta tocca al rapper di origine haitiane Mach-Hommy debuttare sulle nostre pagine.
Purtroppo – o per fortuna – del rapper in questione si sa davvero poco, se non che proviene da Newark in New Jersey, che è uno dei padri di questa nuova wave del jazz rap e che tratta la sua arte alla pari dei brand più esclusivi a cui possiate pensare. Basti sapere che ha posto un veto sulle sue liriche, di cui solo lui detiene i diritti e che non possono essere pubblicate da nessun portale apposito. Stesso approccio è stato riservato alle copie fisiche dei suoi album, che potete trovare in vendita soltanto sul suo sito web a prezzi vertiginosi.
Parliamo quindi di un marketing innovativo e funzionale, che ha deciso di sperimentare su sé stesso e che in poco tempo ha attirato l’attenzione di pesi massimi del game come Drake, Jay-Z e Westside Gunn, con cui ha condiviso per lunghi tratti il percorso di esportazione e di riaffermazione di questo stile in America e nel mondo.
Proprio Jay-Z – che di visioni imprenditoriali ed artistiche dovrebbe saperne qualcosa – gli ha strappato un esclusiva per il precedente disco March’s Hard Lemonade in modo da caricarlo su Tidal, mentre la deluxe edition del vinile veniva venduta alla curiosa cifra di 444 dollari cada una.
Per quel che riguarda l’ultima collaborazione con il CEO di Griselda invece era avvenuta nel 2016 per la realizzazione del disco HBO (Hatian Body Odor), di cui erano state realizzate soltanto 187 copie vendute a 300 dollari ciascuna. Questa volta invece sembra che Gunn abbia deciso di dimostrare pubblicamente la sua gratitudine nei confronti di Mach Hommy, apparendo in ben tre tracce (ed in altrettanti skit), assumendo i panni del produttore esecutivo di Pray for Haiti e donandogli una vetrina ben più ampia rispetto alla nicchia cui si era sempre rivolto.
Non è un caso infatti che questo disco sia arrivato persino alle orecchie di Drake, con cui il divario mediatico è veramente impressionante se pensiamo al bacino d’utenza americano. D’altro canto però ci viene difficile pensare come poter rimanere indifferenti ad un disco così affascinante, che contiene dentro di sé tutti gli elementi che oggi sono consolidati nell’estetica di Griselda ma che sono il frutto di un lungo processo di identificazione portato avanti da molti nomi tra cui appunto Mach-Hommy.
Pray For Haiti è un disco che potremmo definire jazz-rap grazie alle sue atmosfere prevalentemente soulful, che ospita le riflessioni degli autori coinvolti tra poesia, filantropia e lifestyle. Tracce come Folìe a Deux, Marie o The Stellar Ray Theory rappresentano una fotografia nitida dell’attuale momento del rap americano, che non è solo quello del mainstream o delle classifiche globali che tutti conosciamo.
Infine, bisogna segnalare anche la connotazione umana e sociale data a questo disco, che devolverà il 20% degli introiti alla popolazione haitiana, colpita da un tremendo terremoto del 2010 e fa ancora fatica a trovare un equilibrio sociale, politico ed economico.
Puoi ascoltare Pray for Haiti di Mach-Hommy qui: