Venticinque anni fa, usciva The Score dei Fugees.
A febbraio non abbiamo solamente celebrato il disco di diamante di Lauryn Hill, ma ricordato anche l’uscita di The Score dei Fugees. Era, infatti, il 13 febbraio del 1996 quando il secondo sforzo discografico del celebre trio arrivò in tutti i negozi di dischi.
Del gruppo vi abbiamo parlato approfonditamente (clicca QUI e QUI), ma questo anniversario ci permette di rendere omaggio a un progetto rivoluzionario e destinato a superare ampiamente la prova del tempo.
Nel 1994, il trio aveva debuttato con Blunted On Reality, riscuotendo un tiepido successo di pubblico e di critica. Il progetto non era «un brutto disco, ma semplicemente normale» – per usare le parole di Andrea di Quarto.
The Score piazzò venti milioni di copie in tutto il mondo e si accaparrò due Grammy Award.
Archiviata questa parentesi, la Columbia diede ai Fugees un sostanzioso anticipo e il pieno controllo creativo su quello che sarebbe diventato un successo mondiale. Sette dischi di platino negli Stati Uniti, venti milioni di copie in tutto il mondo e due Grammy sono, infatti, solo alcuni dei riconoscimenti ottenuti dal progetto.
The Score venne anticipato da Fu-Gee-La. Le sue tinte reggae lo aiutarono a raggiungere la #29 nella Billboard Hot 100 e a conquistare un disco d’oro in territorio americano.
A fare la fortuna dell’album fu però il secondo singolo estratto: l’immortale e struggente Killing Me Softly, frutto dell’interpretazione di una canzone scritta nel 1971. Come Kathy Iandoli racconta in God Save The Queens, la prima versione dei Fugees era un rifacimento rap del testo originale, con un contenuto fortemente politicizzato.
Tuttavia, quando il trio si rivolse agli autori originali per avere il loro nulla osta, questi si opposero perché contrari ad un cambio radicale delle parole. Lauryn Hill registrò quindi una versione cantata, che avrebbe lanciato definitivamente non solo The Score, ma anche – e soprattutto – l’artista stessa.
Altrettanto celebri divennero Ready Or Not, versione rap di Ready or Not Here I Come (Can’t Hide from Love) dei Delfonics (1968), e la cover del classico di Bob Marley No Woman/No Cry.
The Score fu l’apice della carriera dei Fugees, ma anche l’inizio della loro fine.
The Score rappresentò l’apice e l’inizio della fine dei Fugees. Le tensioni all’interno del gruppo – soprattutto a causa della relazione tormentata tra Lauryn e Wyclef, infatti, si unirono ben presto a divergenze creative e portarono alla dissoluzione del gruppo. Nonostante le numerose indiscrezioni in merito ad una reunion, i tre non avrebbero più incrociato le loro strade – artisticamente parlando.
Potete recuperare il classico dei Fugees cliccando sul link che trovate qua sotto…. buon tuffo nel passato a tutte e tutti!