Nell’ultimo giorno della sua presidenza Donald Trump ha concesso la grazia a 143 persone, tra cui Lil Wayne e Kodak Black.
Alla fine lo ha fatto: Donald Trump ha concesso la grazia a Lil Wayne e Kodak Black, durante l’ultimo giorno della sua presidenza. Per Weezy c’è stata la cancellazione dell’accusa di “possesso illegale di arma da fuoco”, per cui rischiava fino a 10 anni di carcere; per Kodak invece si tratta della commutazione della pena di 3 anni, che stava scontando in carcere dal 2019. I rapper sono stati solo due delle 143 persone graziate da “The Donald” nell’epilogo della sua presidenza.
Facciamo un po’ di ordine. La grazia è un provvedimento che il presidente degli Stati Uniti può concedere a sua discrezione, anche se, generalmente, si seguono procedure abbastanza rigorose (qui spiegato bene da ilPost). Riguarda i reati federali, cioè quelli giudicati a livello nazionale e non in un singolo sstato. Può consistere in una riduzione della pena (vedi Kodak), in una eliminazione di una sentenza, in un annullamento preventivo delle conseguenze legate ad una condanna (vedi Lil Wayne). Tra le persone che Trump ha deciso di graziare ci sono suoi collaboratori, amici, persone “finite nei guai” a causa sua e celebrità di varia estrazione.
Lil Wayne
La grazia per Mr. Carter farà discutere, certamente parlare molto. Il precedente noto è infatti quello in cui l’artista ha fatto visita alla Casa Bianca, con tanto di photo opportunity nel giorno prima delle elezioni presidenziali. Il motivo era parlare di un progetto di rilancio delle periferie, ma i tempi e i modi certamente discutibili. Insomma: “first reaction, shock” per intenderci. (Per i fan che non si sono ancora ripresi, consiglio questo bell’articolo di Jessica McKinnie su Complex che inquadra bene la situazione e il personaggio).
Just had a great meeting with @realdonaldtrump @potus besides what he’s done so far with criminal reform, the platinum plan is going to give the community real ownership. He listened to what we had to say today and assured he will and can get it done. ?? pic.twitter.com/Q9c5k1yMWf
— Lil Wayne WEEZY F (@LilTunechi) October 29, 2020
Lil Wayne era sotto accusa per “possesso illegale di arma da fuoco”. Lo scorso dicembre era stato trovato con una pistola placcata d’oro, mentre era in viaggio dalla California alla Florida. Lui aveva detto che era un oggetto da collezione, che gli era stato regalato per la festa del papà, ma per la giustizia federale rischiava fino ad un massimo di 10 anni di carcere. Le motivazioni con cui l’ufficio stampa della Presidenza hanno spiegato la grazia fanno riferimento alla figura di Wayne come esempio per la sua comunità e protagonista di varie iniziative caritative.
Kodak Black
La grazia a Kodak è arrivata in seguito al forte interessamento di molte personalità di spicco. Per capirci, si sarebbero mobilitati da Bernie Kerik a Gucci Mane, da Lamar Jackson a Hunter Pollack. Dal 2019 era n carcere per scontare 3 anni di pena per aver fornito informazioni false e comprato quattro armi da fuoco. Negli ultimi tempi, prima della possibilità di essere graziato si era parlato molto (principalmente notizie messe in giro dal suo entourage) delle condizioni disumane in cui viveva in cella e dei suoi problemi di salute. Nella motivazione con cui la Casa Bianca spiega la commutazione della sua pena, si menzionano coloro che si sono impegnati per chiedere la grazie e “garantire” per la buona volontà del ragazzo.
Non finisce qui però per Kodak. Il nativo di New York ha un altro procedimento legale in corso: è accusato di aver rapito e stuprato una donna in un hotel del South Carolina, nel 2016. La ragazza era minorenne all’epoca dei fatti e Kodak potrebbe finire in prigione per molto tempo ancora: 30 anni il massimo.
Ha fatto bene Trump a graziare Lil Wayne e Kodak Black?
La mia risposta è non lo so. Si tratta di faccende così controverse e motivate, probabilmente, non da nobili motivazioni in questo caso che dare un parere non è semplice. È stato giusto graziarli? Sono solo dei privilegiati? È comunque un bene “perdonare” delle persone ed evitare loro il carcere, un sistema punitivo e non rieducativo che distrugge le persone? Parliamone.
Immagine in copertina di Stefano Baldi.